Stress da rientro per milioni di italiani in questi giorni, che si tratti di tornare a casa alle solite faccende domestiche e commissioni piuttosto che a lavoro o, per i bambini, sui banchi di scuola. Il solo pensiero di interrogazioni, compiti in classe e di doversi alzare presto ogni mattina inquieta non poco il sonno dei giovanissimi. Nell’ombra però un’insidia peggiore persino degli astrusi concetti di matematica tanto odiati dai più piccoli e dagli adolescenti, e chi l’avrebbe mai detto. Parliamo dell’impopolarità che, a quanto pare, è una fonte di stress tra le principali per gli studenti.
Il consenso sociale, infatti, ovvero la popolarità e l’accettazione del gruppo, specialmente al passaggio da una scuola all’altra, è fondamentale per l’equilibrio dei giovanissimi. A dirlo è sulle pagine del Corriere Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra specializzato nei problemi degli adolescenti:
Oggi come quarant’anni fa, spiega l’esperto, il ritorno a scuola può essere fonte di preoccupazione, ma la minaccia non è più quella di un castigo. Il timore per ragazzi è di fare brutta figura con i compagni sulla passerella della scuola e di deludere le aspettative dei genitori che vogliono ragazzi di successo. Non si tratta più di una paura etica, ma di una paura estetica, non legata al sentimento di colpa, ma a quello di vergogna.
L’approvazione degli altri, del gruppo sociale di riferimento, è fondamentale non solo per l’equilibrio del bambino o dell’adolescente che sia, ma anche per ottenere buoni risultati scolastici. Chi è più sicuro di sé, stando a recenti studi, fa meglio anche nei test e negli esami. A volte basta convincersi di essere bravi, particolarmente capaci, avere fiducia in se stessi, per guadagnare qualche punto in più in un compito, a testimonianza di quanto conti l’autostima nella vita e nei risultati che conseguiamo ogni giorno. Inoltre se si tiene sotto controllo lo stress, e dunque la produzione di cortisolo, si hanno più possibilità di successo. La pagella ringrazia.
[Fonte: Corriere.it]
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