E’ un trend in forte crescita: sempre più giovani chiedono in regalo un intervento di chirurgia estetica per essere “ripagati” del loro impegno a scuola. In una società in cui apparire diventa più importante dell’essere non sembra una sorpresa. Ma che ad essere i protagonisti di questo trend siano proprio i più giovani sorprende eccome. Ad affermarlo è un report statistico della Società Americana di Chirurgia Plastica Estetica (ASAPS).
Sembrerebbe, infatti, che tra il 2004 e il 2007 ci sia stato un aumento del 20% per quanto riguarda gli interventi di chirurgia cosmetica sui giovani. I ragazzi sono diventati i clienti migliori per la chirurgia plastica. E così, invece della vacanza, del cellulare nuovo o della macchina nuova per la promozione a scuola o per i diciotto anni si chiede un po’ di botox o addirittura un intervento. Ovviamente i giudizi etici e morali fanno sì che le posizioni si dividano, c’è chi è pro e chi è contro. Ma sempre secondo la ricerca della ASAPS sembra che i chirurghi siano felici di questo trend.
Non pensate subito che si tratti di motivazioni puramente economiche, i medici sono attenti ai giovani che non dovrebbero, secondo loro, convivere con un corpo che non accettano e che li rende infelici, perché chi vive in un corpo che ama ed apprezza riesce ad aumentare la propria autostima e ad essere felice. E’ ovvio pensare che la superficialità dei giovani non debba essere sostenuta dai genitori e in seconda istanza dai medici. La maggior parte dei dottori, secondo la loro professionalità, tendono a valutare le richieste dei più giovani con senso critico.
Si tratta comunque di un intervento chirurgico e non bisogna prendere la scelta sottogamba. Se ci sono dei veri e propri difetti possono essere sapientemente corretti, ma bisogna agire in ogni caso con cautela e in modo molto consapevole, soprattutto se si parla di giovani. Una cosa è correggere un difetto, un’altra è voler somigliare a qualche modello di perfezione ideale che nella realtà non esisterà mai. Un consiglio per i genitori è quello di parlare molto con i propri figli.