La solitudine può assumere forme diverse. Probabilmente la più diffusa è la solitudine interiore, una sensazione negativa che ci fa credere di non avere rapporti di fiducia o di intimità con le persone, anche se esternamente nulla lascia trasparire questa problematica. Più forte ancora è la solitudine esistenziale che fa sentire una persona come sola nell’universo, come se non ci fosse nessuno in grado di comprenderla.
Diversa, invece, la solitudine sociale: chi ne soffre avverte la mancanza di calore umano o vicinanza, non riesce a stringere legami importanti con le persone che lo circondano. La solitudine fisica nasce invece dalle caratteristiche di una situazione specifica: pensiamo ad esempio ad un anziano che vive da solo e ha pochi contatti con la famiglia. Combattere la solitudine, però, si può.
Se riteniamo di non conoscere abbastanza persone, possiamo trovare nuovi mezzi per fare amici, come ad esempio il volontariato o i social network. Se invece la sensazione nasce dalla scarsa condivisione della nostra vita con chi ci circonda, possiamo provare ad aprirci maggiormente con gli altri.
Tuttavia esiste un aiuto molto importante contro tutte le sfumature di questo problema: la pet therapy. Gli esperti sono infatti concordi nel sottolineare l’importanza di quest’approccio per arricchire l’esistenza di un individuo.
Molti studi hanno dimostrato che l’interazione con un animale dona felicità, sicurezza e tranquillità. Inoltre l’affetto di un animale può aiutarci anche a trovare il contatto con altre persone: ad esempio un cane particolarmente adatto a favorire i contatti inter-personali offre spunti di conversazione, di ilarità e di gioco, aiutandoci ad abbattere il muro di solitudine che ci circonda. E dunque aiuta a combattere la solitudine.
Che si scelga un gatto, un cane, un coniglio o un pesce, il nostro nuovo compagno diventerà un potente antidoto contro il senso di vuoto intorno a noi e sarà l’arma migliore con cui combattere la solitudine.