Se correte tutto il giorno e non siete dei corridori professionisti, forse è venuto il momento di chiedervi dove state andando così di fretta e cosa vi state perdendo nella frenesia della corsa. Lo stress, quello negativo ovviamente, ovvero il distress, spesso ci trascina nostro malgrado su una sorta di scale mobili senza fine, ma stiamo salendo o stiamo scendendo? Se pensiamo che alcuni impegni siano improrogabili e che non c’è tempo per riposare, per fermarsi e godersi per un po’ la libertà di non fare e programmare assolutamente nulla senza sensi di colpa, siamo certamente lontani dal trovare un equilibrio. Chi non rallenta mai raramente potrà arrivare davvero lontano perché lo stress ci sfibra, ci logora e ci ritroveremo, di fatto, a correre a vuoto e verso il vuoto con il vuoto intorno.
A dirlo sono esperti del calibro di Rick Hanson, neuropsicologo americano, autore di Buddha’s Brain: The Practical Neuroscience of Happiness, Love, and Wisdom. Per uscire dal circolo vizioso di una corsa sfrenata che trasforma la nostra esistenza in un susseguirsi veloce di giorni saturi di impegni, l’ideale è imporsi di fermarsi, prendere un appuntamento con quel dolce far nulla che può ricaricarci e restituirci energie positive, calma, distendere e svuotare la mente dai pensieri negativi e dallo stress delle cose da fare, delle scadenze.
Per Hanson, dobbiamo farlo proprio quando siamo più oberati di impegni, che si tratti di lavoro piuttosto che di vita sociale, familiare, trovare il modo di staccare la spina quando si è terribilmente occupati ed angosciati dal tempo che scorre veloce, è un ottimo modo per rientrare nel flusso di impegni carichi, freschi e riposati e dunque essere più felici e produttivi. Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma quante volte lo facciamo, prendere appuntamento con un po’ di sano riposo e con la tranquillità?