Gli uomini sono paurosi quanto le donne

di Luca Fiorucci 0

Una ricerca svolta da Christian Vaccaro, dell’Indiana University of Pennsylvania, che sarà pubblicata sulla rivista “Social Psychology Quarterly”, sembra dimostrare che, a dispetto dei luoghi comuni, gli uomini sono paurosi quanto le donne, e sarebbero solo più abili nel nascondere le loro paure, per attenersi meglio allo stereotipo del “maschio forte”. Le donne, invece, riuscirebbero meglio a celare la loro rabbia e aggressività, per meglio conformarsi allo stereotipo del “gentil sesso”.


Per la sua ricerca, Vaccaro ha preso in esame 121 atleti maschi di arti marziali miste, intervistandoli e stando con loro in palestra e nelle competizioni per quasi due anni, ed è arrivato alla conclusione che, nonostante non sembrino proprio “piccoli e indifesi”, anche questi omaccioni hanno paura: sia per le possibili e assai spiacevoli conseguenze fisiche dei combattimenti (ossa rotte, organi danneggiati, ecc.), sia per la possibile umiliazione pubblica di un’eventuale sconfitta. Loro, però, avevano elaborato delle strategie per trasformare la paura in rabbia, e, sopratutto, per cercare di incanalare positivamente questa rabbia allo scopo di vincere le gare. 
Le differenze tra maschi e femmine si farebbero più marcate con la crescita e il confronto con gli altri, per cui i ragazzi imparerebbero ad affrontare le loro paure senza lamentarsi nè tantomeno piangere, mentre le ragazze imparerebbero a non tenere nascoste le loro ansie e paure. Ci potrebbe essere, però, anche una spiegazione biologica alla base delle differenze nel gestire le emozioni fra uomini e donne: infatti, di fronte a qualcosa di spaventoso, negli uomini si verificherebbe una risposta fisiologica più marcata, con un aumento della pressione del sangue, picchi d’adrenalina e un aumento della sudorazione, mentre nelle donne questa risposta a livello fisico sarebbe meno netta.
Secondo Shelley Taylor, psicologa, gli uomini, di fronte alle minaccie, tenderebbero ad assumere un atteggiamento di “combattimento e fuga“, mentre l’atteggiamento delle donne sarebbe più quello di “aver cura e aiutare”. Nelle donne, ciò avverrebbe grazie all’ossitocina, un ormone che attenua i picchi di adrenalina. Così, le donne si preoccupano di fronte alle minaccie, ma cercano anche di proteggere i loro cari da esse e di affrontarle: la reazione ai pericoli avverrebbe, quindi, più a livello cerebrale.

Luca Fiorucci

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