Ne avevamo parlato poco tempo fa in questo post. I genitori di oggi scelgono i nomi per i propri bambini attraverso i motori di ricerca on-line, Google fra tutti. Decidere come chiamare i nuovi arrivati non è molto semplice. C’è chi si orienta verso la tradizione e decide di tramandare gli stessi nomi di padre in figlio. E c’è chi, invece, vuole diventare stravagante e si orienta verso nomi stranieri. Oggi vogliamo parlarvi a proposito di questo di un episodio curioso accaduto al tribunale civile di Mantova. È proprio qui che una bambina italiana, ma residente in Francia, si è vista privare del proprio nome.
La piccola è stata chiamata dai genitori Andrea, nome diffusissimo nel nostro Paese, mentre all’anagrafe francese risulta come Andrée. Ma il problema nasce proprio qui in Italia dove il nome è stato ritenuto non idoneo per una bambina di sesso femminile. Il Tribunale Civile ha, infatti, obbligato i genitori a modificare il nome della piccola in Andrée anche per i documenti italiani.
Il Comune di Castiglione delle Stiviere ha fatto parlare di sé grazie al suo ufficiale di stato civile che ha deciso che il nome Andrea non sia adatto per una bambina perché il nome di una persona deve indicare in maniera chiara e corretta la sessualità. A sostegno della sua tesi, infatti, ha dichiarato che bisogna andare a guardare all’etimologia del nome stesso. Andrea deriva dal greco “aner” che indica l’uomo con riferimento alla sua mascolinità. È proprio per questo che il Tribunale di Mantova avrebbe deciso che il nome Andrea deve essere scelto soltanto per bambini di sesso maschile. Per ovviare alla decisione si era proposta anche una soluzione alternativa. Il pubblico ministero aveva suggerito di anteporre al nome Andrea quello di Giulia. Ma in ogni caso non c’è stato verso.
E voi cosa ne pensate di questa curiosa vicenda? I genitori devono poter sempre scegliere che nome dare ai propri figli o le limitazioni, imposte dalla legge o dalla tradizione devono esserci?