Sembra che la caviglia sia diventato il nuovo punto G. A sostenere la tesi alquanto originale, è uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Wake Forest School of Medicine del North Carolina, pubblicato sulle pagine del “British Journal of Dermatology”,
Secondo gli esperti, infatti, grattarsi le caviglie produrrebbe un piacere in tutto e per tutto simile a quello sessuale. Dunque, alla lista delle zone erogene, se ne aggiunge un’ulteriore.
Ad alcuni volontari, infatti, sani è stato provocato un forte prurito su caviglia, avambraccio e schiena, strofinando queste parti con una pianta dotata di piccoli peli irritanti. I ricercatori, poi, hanno costretto i partecipanti ad aspettare 5 minuti prima di potersi grattare. Una volta liberi di poterlo fare, dovevano dare un punteggio da 1 a 10 per indicare quanto fosse stata piacevole la grattatina per ogni area del corpo sollecitata con la pianta urticante.
I ricercatori americani, in questo modo hanno potuto stabilire che il punto di massima soddisfazione era legato proprio alle caviglie, con un picco di piacere simile a quello sessuale e superiore a quello provato grattandosi la schiena, da sempre ritenuta uno dei punti erogeni preferiti sia dagli uomini, sia dalle donne.
I punti erogeni sono le zone che provocano maggior piacere. Gli studiosi le hanno classificate in primarie e secondarie; quelle denominate primarie e sono il pene ed il glande nell’uomo e la vagina ed il clitoride nella donna; tutte le altre sono chiamate secondarie, non portano all’orgasmo ma evocano piacevoli e intense sensazioni, come il collo, il petto e le cosce.
Secondo i ricercatori, d’altronde, questa forma di piacere più intenso sarebbe la conseguenza di cambiamenti radicali in fatto di abitudini “sociali”. I nuovi tipi di abbigliamento e di calzature rendono le caviglie più esposte di un tempo alla possibilità di graffi e punture di insetti e quindi una sorta di oggetto del desiderio per le nostre unghie.
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