Bullismo è una parola che per quanto importante e di un certo peso ancora non viene perfettamente capita. Risulta difficile, anche a persone di una certa età legare questo termine a prese in giro ed a comportamenti privi di rispetto e denigratori da parte di terzi. Come è possibile che non si capisca ancora che le parole feriscono e profondamente?
E’ una domanda che è necessario porsi senza prenderla come una perdita di tempo. Sopratutto per insegnare alle persone che ciò che esce dalle loro bocche è più importante di quello che possano credere, anche inconsciamente. Quando si è giovani, le parole diventano lo strumento primario di ferimento delle persone che ci sono attorno. Vuoi a causa di una scarsa educazione perpetrata dai genitori, vuoi per via di una naturale tendenza alla prevaricazione, le prese in giro e la violenza sono spesso degli strumenti abusati da alcune fasce di giovani per ottenere ciò che vogliono. E tutto questo è un processo che deve essere fermato, che si deve fermare attraverso l’educazione della persona.
Ovviamente quando parliamo di bullismo verbale, inseriamo nel computo totale anche quello online. Perchè ovviamente è da intendere come tale anche la minaccia che viene spedita via web o scritta sugli status nei social network contro determinate persone. O ancora l’invio di testi o fotografie che possano portare chi li riceve a stare male. Sono molti i mezzi attraverso i quali il bullismo verbale riesce ad andare a segno e l’aspetto più brutto di tutto ciò è che spesso gli stessi protagonisti sembrano non rendersi conto di aver fatto qualcosa di male. Soprattutto quando parliamo di bullismo online. Lo schermo del computer sembra infatti trasformare anche le persone più innocue in dei carnefici senza pietà in alcuni casi.
Il consiglio? Chiedetevi sempre, prima di parlare o scrivere qualcosa sopra le righe, se sono parole che vorreste sentire rivolte a voi.
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