Il lavoro può essere definito stressante per definizione: ora un’indagine di Adp ci illustra come il benessere mentale di una persona sia a rischio in tale contesto se non si prendono le dovute precauzioni.
Più nello specifico parliamo della “Workforce View” che ha preso in considerazione direttamente il punto di vista dei lavoratori, intervistandone un campione di 1400 al fine di ottenere risposte relative al modo in cui la salute mentale delle persone venisse messa a dura prova sul posto di lavoro.
Ed è emerso che le continue richieste da soddisfare, gli obiettivi da raggiungere e gli orari di lavoro spesso massacranti sono in grado di dare vita a veri e propri problemi psicologici legati allo stress ed all’ansia ai quali bisogna poi aggiungere quelle che possono essere le criticità personali. Il vero problema? Per circa un terzo degli intervistati consta nel fatto che l’azienda non si cura minimamente dell’interesse del proprio lavoratore, in alcuni casi è semplicemente superficiale mentre una vera e propria collaborazione e cooperazione avviene solo per l’8,2%. Spiega Virginia Magliulo, general manager Adp Italia:
È molto preoccupante vedere quanti dipendenti non si sentono a loro agio nell’aprirsi sulle proprie difficoltà. I problemi di salute mentale e psicologica sono spesso responsabili dell’assenteismo sul posto di lavoro e non c’è motivo per cui non dovrebbero essere trattati allo stesso modo di una malattia fisica, piuttosto che qualcosa di cui vergognarsi. La maggior parte delle aziende vuole davvero supportare i dipendenti, ma parlare dell’argomento non è sempre facile. Un buon inizio è dare l’esempio: se i dipendenti vedono figure di alto profilo che si aprono su questioni come stress e salute mentale, ciò li aiuta a capire che anche loro possono farlo. Guidando i dipendenti in modo aperto e aiutandoli a sentirsi a proprio agio nell’affrontare eventuali problemi che stanno vivendo, le aziende possono creare una forza lavoro più motivata.