Negli ultimi anni, la nostra vita è cambiata moltissimo. Come “eredità” dal periodo del Covid, ci portiamo lo smartworking e la tendenza, sempre più diffusa, a comunicare con le persone con le quali lavoriamo tramite videoconferenza. Questo ha avuto un impatto su diversi aspetti della nostra quotidianità, tra cui la bellezza. A dimostrazione di ciò, è possibile chiamare in causa l’effetto Zoom Boom.
Dal nome del più celebre programma per video call, deriva un trend, che non sembra intenzionato a perdere quota, che vede tantissime persone ricorrere ai trattamenti di medicina estetica con lo scopo di avere un aspetto più gradevole durante le conference call.
Archiviata, ormai da tempo, la mascherina, si è riaccesa l’attenzione su aree come le labbra che, grazie al trattamento con i filler riempitivi, possono non solo essere rimpolpate, ma anche ricevere quel boost di idratazione che, per esempio, viene a mancare in periodi dell’anno come i mesi freddi.
Un trattamento molto richiesto da chi vuole eliminare i segni di affaticamento durante le conference call è il botox, i cui numeri a livello mondiale sono altissimi. Protocollo che compie, l’anno prossimo, i suoi primi 20 anni in Italia, il botox permette di intervenire eliminando temporaneamente le rughe in zone che sono messe a dura prova dalle lunghe ore davanti allo schermo.
Parliamo, per esempio, della fronte, ma anche degli occhi (fondamentale, alla base i tutto, è regolare in maniera adeguata la luminosità dello schermo).
Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare dei trattamenti che permettono di prendersi cura al meglio del viso se si fa smartworking e, per esempio, di attenuare gli effetti negativi della luce blu del laptop.
Tra questi è possibile citare il peeling. Protocollo che, come tutti i trattamenti di medicina estetica, si svolge in contesto ambulatoriale prevede numerose indicazioni, dalle rughe, alle discromie.
Il medico estetico, dopo essersi occupato della pulizia del viso, applica un prodotto di origine chimica – i principali sono l’acido mandelico, l’acido salicilico, l’acido glicolico – e, dopo qualche minuto, procede alla sua rimozione. Nei casi in cui le rughe da pc dovessero rivelarsi particolarmente accentuate, si può ricorrere anche ai filler.
Degni di nota sono anche i numeri del trattamento fili di collagene, altrimenti noto come light lift, che permette di ottimizzare un aspetto essenziale per l’armonia del viso: la definizione generale dell’ovale.
In che modo? Attraverso fili riassorbibili introdotti nel sottocute tramite micro aghi e in grado di massimizzare la sintesi di collagene da parte dei fibroblasti. Le fibre della suddetta proteina, la più abbondante nel corpo umano, vengono disgregate dalla luce blu del laptop e di altri dispositivi che utilizziamo tutti i giorni per motivi lavorativi.
Non solo trattamenti di medicina estetica
I numeri dell’effetto Zoom Boom riguardano anche diversi interventi di chirurgia estetica. Nell’elenco è possibile includere la blefaroplastica, procedura che ha lo scopo di eliminare la cute in eccesso a livello della palpebra.
Può riguardare la palpebra inferiore, la palpebra superiore o entrambe, con risultati naturali e un post-operatorio all’insegna del comfort. L’intervento, nella maggior parte dei casi, viene effettuato in day hospital e può durare dai 30 ai 90 minuti in media.
Una volta ritornati a casa, è necessario osservare alcune accortezze, in primis il fatto di evitare l’esposizione al sole per il primo mese dopo l’intervento. Da rammentare è altresì il successo del lifting al collo, una delle prime parti del corpo a palesare i segni del tempo che passa.
Sempre in merito agli interventi di chirurgia estetica richiesti da chi vuole apparire al massimo durante le conference call, un doveroso cenno va dedicato alla mastopessi, procedura che permette di sollevare i tessuti del seno che hanno perso tono per forti sbalzi di peso.