Corpo e Psiche, due entità ma che hanno un nesso così stretto che in natura ancora non si è svelato. Attuare privazioni fisiche, infatti, spesso va ad influire pesantemente sul nostro cervello, come viceversa, periodi negativi influiscono sul nostro corpo in maniera pesante. Ed a proposito di peso, la perdita di massa grassa in natura viene identificata proprio come una segnalazione di privazione di qualcosa, solitamente il cibo, ma esiste anche un’altra visione dell’argomento che andiamo ad esaminare insieme.
Solitamente chi è in sovrappesao ha l’occupazione di un maggiore spazio sia fisico che psichico. Infatti la costrizione e l’impedimento nel potersi muovere fisico, molto spesso secondo Kurt Lewin (maggiore esponente della psicologia della Gestalt), parla anche di un impedimento psichico interpretato come spazio psicologico di libero movimento.
Questo disequilibrio naturale porta al confronto continuo tra la realtà corporea ed alla consistenza psichica. Infatti chi è a dieta, spesso non riesce nemmeno a godersi le situazioni gioiose di festa perchè più incentrato sul problema del “se mangio acquisto peso”.
Per ovviare a cià, basta acquisire una capacità di base per l’interpretazione della situazione, quindi il modo di approccio al cibo e soprattutto l’aria non aggressiva e passiva verso un evento naturale che è il mangiare. Fondamentale per questo può essere l’aspetto sociale che si da al cibo e cioè l’interazione che si ha con gli altri durante il pasto e non semplicemente quella di dedicarsi al cibo. La conversazione con i commensali ci aiuta anche in questo. La dieta non è quindi solo una questione fisica, ma anche mentale. Non è giusto focalizzare il tutto sul perdere peso ed acquistare una forma invidiabile, questo perchè l’autoproiezione del desiderio di sinuosità ci creerà discrepanza con il nostro essere e ci farà solo essere infelici, senza andare ad abbattere effettivamente i chili di troppo.