Bastano cinque minuti al giorno di pedalate per tenere sotto controllo il peso delle donne, soprattutto con l’avanzare dell’età e i chili in aumento. L’importante è che quest’attività diventi un’abitudine rispettata e che faccia parte del vissuto quotidiano. Ancor prima delle diete, bisogna abituarsi ad usare la bicicletta per andare al lavoro, a fare la spesa e ogni volta che è possibile. Questa che può apparire come deduzione anche un pò scontata, è in realtà il frutto di una ricerca approfondita, pubblicata sugli Archives of internal medicine da Anne Lusk, della Harvard school of public health, che ha analizzato in 16 anni di osservazione ben 18.400 donne non ancora in menopausa e seguite dal 1986 fino al 2005.
Durante questo periodo, ogni due anni, le partecipanti conferivano riguardo il loro stile di vita e lo stato di salute. Se n’è evinto che coloro che avevano iniziato ad andare in bicicletta anche per soli cinque minuti al giorno, ma in modo regolare, avevano perso mediamente un chilo rispetto alle sedentarie. Inoltre, quando la bicicletta veniva utilizzata per mezz’ora al giorno, l’effetto saliva fino ad un chilo e mezzo in meno. Risultati migliori e duraturi, li ottenevano le donne in sovrappeso all’inizio dello studio, infatti i chili in meno rispetto alla media, erano tre!
Il successo inoltre, sembra sia strettamente legato proprio alle pedalate se è vero che, in confronto, 30 minuti di passeggiata al giorno hanno avuto un’azione simile solo quando il passo era sostenuto, con una velocità di almeno cinque chilometri orari. Ci domandiamo allora, cosa renda il pedalare così importante nel nostro processo metabolico. Per Anne Lusk, medico di Harvard, il segreto della bicicletta sta proprio nell’utilizzo abitudinale. Se infatti nessuno riesce ad andare in palestra o in piscina tutti i giorni, di certo andrà in bicicletta quotidianamente. La bicicletta inoltre può andar bene anche da persone che hanno qualche difficoltà nella deambulazione, come gli anziani, e l’idea di servirsene è spesso accolta più favorevolmente rispetto a quella di dedicarsi ad un vero e proprio sport.
Emerge da questa ricerca che le donne in sovrappeso che camminano svelte sono circa la metà rispetto alle coetanee più snelle, invece in sella ad una bicicletta, non si rilevano differenze, molto probabilmente perché per le prime camminare è più difficoltoso di quanto non lo sia il pedalare. Questa idea, è rafforzata da altri risultati, questa volta ottenuti su un campione di cinquecento mila persone, monitorate dai ricercatori dell’Università di Utrecht, in Olanda.
Stando a quanto pubblicato su Environmental health perspective, nonostante chi va in bicicletta inala maggiormente sostanze inquinanti, e ha un rischio di morte per incidente che è quattro volte più alto rispetto a quello di chi va in auto, i benefici sono comunque superiore ai rischi: in media, il ciclista regolare guadagna da tre ai quattordici mesi di vita, mentre perde da 0,8 a quaranta giorni a causa dell’inquinamento atmosferico, e da cinque a nove giorni a causa dello smog prodotto