Vivere l’oggi senza la smania del tempo e senza smarrirsi nei ricordi, non è affatto semplice. La quotidianità, il doversi relazionare a questa, mettersi nella condizione di darsi risposte, può spaventare e non poco. E’ possibile però imparare a farlo, come farsi tentare dalla leggerezza. E’ l’unico modo per poter stare meglio con se stessi.
Si può dare una definizione dell’attimo? Anche di un un periodo di tempo così breve che, nel momento in cui lo prendi in considerazione è già passato? E’ dunque, arduo, se non impossibile da cogliere, dunque? Non è esatto, semmai è complesso e laborioso ma non impossibile.
Di questo ne sono più che convinti lo psichiatra Daniel Stern che alla ‘rarefazione’ dell’attimo ha dedicato un libro che presenta riflessioni scientifiche e psicoanalitiche (Il momento presente, edizioni Raffaello Cortina 2005) e Donata Francescato, psicologa dell’Università di Roma, che ha dedicato invece alcuni capitoli di un suo volume ( Quando l’amore finisce, ed. Il Mulino 2002) all’incapacità e quindi alla fuga dal presente.
L’approccio è differente e differente è il modo di analizzare l’ “attimo fuggente”. Insomma ci si ridomanda è possibile catturare il “qui ed ora”? Francescato ne è convinto:
Sì, certo ed è proprio ciò che bisognerebbe fare per (ri)cominciare a dare un senso alla propria vita.
E ci consiglia di prestare attenzione ai pensieri che abbiamo e ci percorrono, quando siamo soli con noi stessi, magari quando ci troviamo in macchina oppure incolonnati nel traffico quando ci prendiamo un momento di relax a casa.
In questi casi c’è chi si lascia avvolgere dai ricordi e chi pensa al futuro. Sono molto, ma molto rari invece i consapevoli del presente, coloro che riflettono su “me stesso qui e ora”.
Questo succede perché non siamo assolutamente capaci di lasciare che sia il presente a portarci consiglio; preferiamo rimuginare un passato carico di emozioni, oppure lasciarci trasportare dalla progettualità.