Vi è una canzone, che forse non tutti conosceranno ma che spiega in modo esemplare, le dinamiche di molti rapporti: La vita è un paradiso di bugie. Il testo ci “informa” che: ogni coppia, per funzionare, ha bisogno delle sue piccole menzogne. Lo sostengono tra l’altro le ultime ricerche: una relazione, dura in media cinque anni di più ma solo se i partner evitano di dirsi tutta la verità.
Spiega a tal proposito Francesca Tripodi, psicoterapeuta all’Istituto di Sessuologia Clinica di Roma:
Il diktat della sincerità a tutti i costi non è positivo, per nessuna relazione. L’unico modo per evitare conflitti inutili e conservare quel margine di libertà in cui fare ciò che desideri, è raccontare le cosiddette bugie cooperative.
Aggiunge la sessuologa Laura Rivolta:
Si chiamano anche “bugie pro”. E cioè, pro-intesa. Aiutano la coppia, senza però minare il mito della trasparenza tra persone che si amano.
Ci domandiamo dunque quando sia il caso di ricorrere alle mezze verità? Tripodi ne è certa:
Nel momento giusto, ovvero quando è il partner ad avere bisogno di sentirsele raccontare.
Alcuni esempi: se la persona che amate chiede se parliate di lui/lei agli altri e cosa raccontiate loro, suggerisce Rivolta:
Ecco un caso in cui è bene mascherare, se necessario, la realtà. Al compagno non fa bene sapere di essere messo in discussione, sopratutto ai tuoi occhi. E non dovrebbe pensare male delle persone che tu frequenti.
E ancora: come comportarsi se lui/lei ti chiede se può considerarsi il migliore amante che tu abbia mai avuto? In questo caso, sii pure assertivo, soprattutto se è un uomo, non è il caso di metterlo in crisi su un aspetto davvero delicato e importante per il sesso maschile. Se dovessero esserci problemi però sotto quell’aspetto, affronta pure l’argomento, senza però far capire che fino a quel momento hai mentito.
E infine, se il vostro partner, comincia a controllare quanto tempi passi sui social network, la counselor Victoria Nervi (www.counselingsolutions.it) consiglia drastica:
Bara! Bara pure! E rispondi che ci passi poco tempo. L’importante è i vostri compagni non si chiedano perchè lo fai. Non capirebbero una risposta del tipo:”Ho bisogno di uno spazio tutto mio”.