A tracciare l’identikit del mitomane è Massimo Di Giannantonio, che trae spunto per una riflessione dalle numerose segnalazioni, che puntualmente si rivelano false, a trasmissioni televisive, poliziotti, autorità, su persone scomparse, avvistamento di persone sospette, ritrovamento di cadaveri o di prove utili alle indagini degli inquirenti.
Cosa spinge una persona a dare informazioni false che depistano gli investigatori e accendono di false speranze familiari degli scomparsi e delle vittime di rapimenti? Lo psichiatra reputa si tratti di scarsa autostima e del desiderio di soddisfare la voglia di notorietà. E’ accaduto con gli avvistamenti non veritieri delle gemelline svizzere prelevate da Mattias Schepp, poi morto suicida a Cerignola, ma anche per la scomparsa di Yara e per il caso Sarah Scazzi.
Il mitomane, ha spiegato l’esperto, spesso ha un’infanzia difficile alle spalle. un passato da incompreso in cui non è stato amato, non si è sentito apprezzato né tantomeno capito:
Persone che hanno fallito i loro progetti esistenziali, solite addossare ad altri le colpe dei loro fallimenti. Eterni bambini, con gravi ferite psicopatiche. Dei Peter Pan cattivi, incuranti del dolore che provocano per conquistare un briciolo di notorietà.
E’ un falso sé a caratterizzare il profilo psicologico di questi personaggi, come li definisce Di Giannantonio, persone frustrate che perseguono la ricerca di stima ed accettazione sociale sfruttando qualsiasi mezzo e addirittura arrivando a convincersi di aver detto il vero e
rischiando qualsiasi cosa pur di sentirsi finalmente considerati e al centro dell’attenzione.
Un altro identikit psicologico dei mitomani è ben diverso e ha a che fare con persone che si immedesimano nel dolore altrui e, trovandolo insopportabile, mentono creando false speranze:
Pensiamo a una madre che teme di perdere i suoi figli e si identifica in Irina Lucidi, la mamma delle due gemelline. In questo caso, si mente sperando di poter lenire un dolore temuto. Anche in questo caso si tratta di persone malate.
[Fonte: Adnkronos]