Non era certo un segreto che un’infanzia ed un’adolescenza serene contribuissero a fare di un adulto una persona equilibrata, positiva e felice, rispetto ad individui con un’infanzia difficile e tormentata ed un’adolescenza ancora più turbolenta. I soggetti più esposti a problemi mentali sono infatti proprio quelli che hanno vissuto dei traumi nei primi anni di vita o comunque una giovinezza alquanto travagliata.
A conferma arriva un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori dell’Università di Cambridge che ha analizzato il rapporto tra un’infanzia felice ed il benessere psicofisico in età adulta, scoprendo che essere un adolescente felice equivale, con molta probabilità, a diventare un adulto altrettanto felice.
Solitamente gli studi si interrogano sull’altro legame, quello tra infanzia difficile e problemi psichici nella vita adulta, ma stavolta gli autori hanno preferito interrogarsi sul legame opposto, quello positivo.
Nello studio è stato coinvolto un campione di 2.776 persone. Agli insegnanti è toccato assegnare agli studenti di età compresa tra i 13 ed i 15 anni livelli di felicità basati su quattro elementi: l’amicizia, il buonumore, la socialità, l’energia positiva.
In considerazione sono stati presi anche i problemi di comportamento: agitazione, disobbedienza, la menzogna, e problemi emotivi come ansia, paura, diffidenza.
I ricercatori hanno poi collegato questi voti sulla salute mentale degli individui all’esperienza di lavoro, alle relazioni ed alle attività sociali diversi decenni dopo. Hanno scoperto che gli adolescenti valutati positivamente dai loro insegnanti avevano una maggiore probabilità, rispetto a quelli che non avevano ricevuto valutazioni positive, di avere livelli più elevati di benessere nel corso della vita, tra cui un lavoro più soddisfacente, contatti più frequenti con la famiglia e con gli amici, ed un più regolare impegno nelle attività sociali e ricreative.
Inoltre, avevano il 60% di probabilità in meno di sviluppare disturbi mentali nel corso della vita e maggiori probabilità di divorziare. Un dato, quest’ultimo, che non è affatto negativo perché giustificato da una profonda autostima che porta a lasciare più facilmente relazioni infelici.
Per gli autori è importante, dunque, che educatori e genitori si concentrino sul benessere dei bambini sin dai primi anni di vita per farne un adulto felice in futuro.
[Fonte: Marcus Richards, Felicia Huppert. “Do positive children become positive adults? Evidence from a longitudinal birth cohort study”, The Journal of Positive Psychology]
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