La lettera motivazionale, o di presentazione, accompagna il curriculum vitae lasciando spazio a dettagli sulle attitudini, la propensione, le motivazioni e l’entusiamo che spingono a desiderare quello specifico posto di lavoro e che altrimenti non avrebbero risalto all’interno del CV.
Si tratta di uno strumento di cruciale importanza e che spesso fa la differenza nell’ottenere un colloquio ed avere più chances di essere assunti. Ma come scrivere una lettera motivazionale? Non esistono formule standard come per il curriculum, ma questo non significa lasciare tutto al caso e buttare qualche frase qui e la solo per riempire il foglio.
Senza trucchi, senza inganni e senza ricorrere a formule complesse o peggio stereotipate, al centro vanno le motivazioni ed è ovvio che a contare, in questo caso, è possedere davvero lo slancio, la voglia ed il desiderio di ottenere quel posto, e non un lavoro qualsiasi.
Nella stesura bisognerà immaginare di trovarsi davanti i responsabili delle assunzioni o i titolari dell’azienda. O meglio di trovarseli a fianco, per caso, ad una cena, in autobus. Con la formalità distaccata e circospetta che useremmo con persone appena conosciute ma allo stesso tempo con un fare semplice, lineare e comprensibile, risponderemo nella lettera motivazionale a domande come:
- Perché pensi di essere la persona adatta per questo lavoro?
- Perché ti piacerebbe svolgerlo?
- Cosa pensi di poter offrire?
I titoli di studio figurano già nel CV così come le precedenti esperienze lavorative. Ora è tempo di fornire qualche dettaglio in più, meno sterile, che ha a che fare con le nostre attitudini, con una nostra esperienza specifica che ci ha fatto capire di essere adatti per quel lavoro. E’ ovvio, dunque, che non funzionerebbe puntare tutto su Ho bisogno di questo lavoro perché sono disoccupato e depresso, perché sono in difficoltà economiche e così via discorrendo.
Originalità distaccata è quello che serve, rendersi professionalmente appetibili: Penso di essere la persona giusta per questo lavoro perché… chi seleziona deve trovarsi davanti le motivazioni per svolgere quel lavoro di un potenziale dipendente che non vorrebbe venisse assunto dalla concorrenza. Dovete stuzzicare la curiosità di conoscervi meglio con un colloquio.
Chiunque con gli stessi studi ed esperienze nel campo può svolgere quel lavoro, ma non tutti possono offrire qualcosa in più, che si tratti dell’entusiamo piuttosto che della propensione alla mansione o ancora di un sogno realizzato di lavorare per quell’azienda. E’ in questo margine che bisogna redigere la lettera di autocandidatura, un corredo indispensabile per spiccare nella massa di curriculum vitae grigi e stereotipati che tanto dicono di noi sul passato ma poco spiegano di quanto siamo disposti a dare in futuro ad un’azienda disposta ad assumerci.
serena 13 Gennaio 2012 il 17:49
devo scrivere una lettera ad una società che siamo soci dove voglio dire che siamo in stretta collaborazione e vi mando in allegato la ns. lettera inviata ai dipendenti e quindi di prenderne nota anche voi per la azienda