C’è un’area del cervello che controlla gli stereotipi di genere. Inibirla, negli uomini, per quanto istruiti e liberi da schemi mentali preconcetti siano, equivale a scatenare convinzioni errate e luoghi comuni che vogliono il sesso maschile associato a forza, successo e potere come prerogativa di genere.
A scoprirlo un recente studio effettuato dai ricercatori dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Neuroimage.
Gli autori hanno coinvolto nel Gender Implicit Association Test, IatT, un campione di 62 studenti della Facoltà di Psicologia, 31 uomini e 31 donne.
I partecipanti maschi hanno commesso molto più errori a classificare il sostantivo forza come femminile rispetto ad una risposta più repentina quando la parola da associare a donna era debolezza.
Gli uomini, stando a quanto affermano gli psicologi che hanno condotto la ricerca, associano il sesso femminile a nozioni di fragilità, passività e sottomissione, mentre al maschile attribuiscono autorità e prestigio. Le donne, al contrario, sembrano scevre da questi preconcetti.
Nella seconda fase dello studio, i ricercatori hanno utilizzato la Stimolazione Magnetica Transcranica (Tms) per valutare il ruolo di un’area cerebrale specifica sul processo cognitivo degli stereotipi. Si è così scoperto che il ruolo chiave è svolto dalla corteccia prefrontale dorsolaterale e dalla corteccia prefrontale dorsomediale.
Inibendo queste aree, il maschilismo diventava ancora più accentuato. Nell’uomo è la crescita della corteccia prefrontale a frenare gli impulsi discriminatori verso la donna. Area che è anche l’ultima a maturare nel cervello.
In futuro, chi può dirlo, si potrà combattere il maschilismo, ma anche il razzismo, interferendo con l’attività dei lobi prefrontali. Al momento l’unico modo per evitare gli stereotipi è l’educazione. Spiegano infatti i ricercatori che il cervello può essere allenato a frenare le credenze stereotipiche legate al genere.
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[Fonte: La Stampa]