Qualche giorno fa vi abbiamo parlato di come l’autostima di un individuo può aumentare se visita più volte il suo profilo Facebook. Un recente studio ha però analizzato dallo stesso punto di vista una angolazione particolare del caso psicologico: il rapporto tra autostima, donne e Facebook.
Sembra proprio che sia un’influenza importante quella che rapporta i tre dogmi insieme ed a provarlo è un recente studio degli Stati Uniti d’America, svoltosi all’Università di Buffalo e successivamente pubblicato sulla rivista “Cyberpsychology, Behaviour and Social Networking”.
Con questo studio, sembra proprio che le giovanissime siano quelle più spinte nel cercare l’approvazione degli altri utenti attraverso il social network per accettarsi.
Con il dettaglio esploso degli esporti, sembrerebbe però che si tratta di una corsa all’estetica che sta facendo perdere alle giovanissime l’attenzione dedicata all’interiorità.
La priorità è quindi aggiornare il proprio profilo per sembrare sempre più carine, accattivanti e soprattutto trasgressive. Lo studio è stato condotto su oltre 300 soggetti uomini e donne con un’età media di 23 anni che partivano dai 16 ed arrivavano ai 30. Da questo studio è emersa in primis una enorme differenza tra i due sessi. La prima differenza è proprio quella di cui parlavamo sopra. Le donne hanno una maggiore propensione ai contatti e risultano avere una rete di amicizie molto più ampie rispetto agli uomini, inoltre hanno un numero maggiore di foto pubblicate e spesso ritoccate. Le donne poi aggiornano più frequentemente il proprio status, anche su informazioni personali, stati d’animo e situazioni diverse. Le ragazze più piccole poi sarebbero attentissime ai piccoli dettagli.
Tra le tendenze evidenziate ci sono quelle che danno tutta l’attenzione all’aspetto fisico, pubblicando foto ritoccate e quelle che invece passano gran parte del loro tempo ad aggiornare le informazioni legate agli affetti, all’istruzione ed alle preferenze, parlando molto più di se rispetto ai maschietti.
Purtroppo la società diventa sempre più dell’apparire.
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