Stress da lavoro precario, abbiamo già parlato degli effetti del precariato sul benessere psicofisico dei lavoratori. Chi vive una condizione lavorativa instabile, caratterizzata da insicurezza economica, incertezza sul futuro, oltre che più esposto al rischio impotenza ed in generale alle malattie, vive anche in uno stato d’animo di perenne ansia e spesso è portato a subire maggiori pressioni pur di non perdere un posto già estremamente in bilico.
In aiuto ci viene il vademecum messo a punto dall’Eurodap, l’Associazione europea disturbi da attacchi di panico. La psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente dell’associazione, ha stilato alcuni consigli che possono essere utili al popolo, sempre più in crescita, dei precari, per affrontare la vita con meno stress e preservare il benessere mentale. Vediamoli.
- In primis bisogna combattere la sensazione di non avere vie d’uscita, cambiare i devo con i voglio può evitare di far sentire in trappola;
- personalizzare gli obiettivi ed avere il coraggio di cambiare;
- terzo consiglio, molto utile, è mettersi al centro della propria vita, liberandola da cose e relazioni inutili che solitamente si sopportano per un quieto vivere che poi quieto non è;
- focalizzare l’attenzione su un percorso chiaro, passo dopo passo;
- trovare nuove idee, senza lasciarsi affliggere dal pensiero che gli altri siano più capaci o abbiano avuto più fortuna rispetto a noi;
- fare spazio a quello che si desidera fare davvero, che ci piace, e non solo a quello che si deve. Il verbo dovere, lo abbiamo già visto più di una volta, non è molto apprezzato dalla psiche. Chi diceva: fatti pagare per ciò che ti piace fare e non lavorerai un solo giorno della tua vita?
- altro consiglio fondamentale è fare attività fisica, un modo per buttare fuori lo stress negativo e sentirsi meglio ed in forma;
- infine, riposare senza ricorrere a sonniferi e tranquillanti. Se proprio è difficile addormentarsi imparare delle tecniche di rilassamento è certamente più salutare che ricorrere ai farmaci.
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