Come scoprire se piaci a qualcuno senza necessariamente aprire una fanpage su Facebook il che, permettetemi di dirlo, se non si è un personaggio famoso o un’azienda, è anche abbastanza patetico.
Mi è sembrata abbastanza sensata invece la teoria messa a punto da Norman P. Li, docente di psicologia evolutiva alla University of Texas di Austin, in anni di studi e ricerche sull’argomento.
Per sapere se piacciamo a chi ci sta di fronte, che si tratti di attrazione fisica piuttosto che di semplice simpatia o ancora di apprezzamento come persona, insomma per scoprire se andiamo a genio a qualcuno, dobbiamo usare l’arma dell’umorismo, provare a farlo ridere, a dire qualcosa di divertente, e che sia il massimo che riusciamo a fare mi raccomando, per osservare poi come reagisce.
E’ dalla reazione alle nostre battute, infatti, che potremo raccogliere degli ottimi indizi sul nostro tasso di gradimento. L’indice è alto se il nostro senso dell’umorismo riscuote sorrisi e risate facili, spontanee e soprattutto immediate, senza che il nostro interlocutore si soffermi a pensarci troppo su prima di sfoderare un sorriso smagliante, per intenderci.
In caso contrario, specie se quella era la nostra migliore battuta e l’ilarità stentava a manifestarsi, è molto probabile che non gli andiamo per niente a genio. E questo si percepisce, eccome. E’ il motivo per cui spesso, tra un dipendente che ride alle battute e agli scherzi anche stupidi del capo, e uno che forzatamente abbozza un sorriso o rimane impassibile mentre intorno si sbellicano dalle risate, il superiore avverte come meno ostile colui che apprezza il suo senso dell’umorismo.
La psicologia sociale del senso dell’umorismo di cui parla Li considera lo humour come un indicatore di apprezzamento e gradimento nelle relazioni interpersonali. Spesso per far capire a una persona che ci piace tendiamo a sorridere e a mostrarci divertiti anche in maniera smisurata rispetto all’effettivo potere di una battuta piuttosto che di uno scherzo. Al contrario chi prova astio, antipatia ed avversione opta per un atteggiamento di chiusura al senso dell’umorismo anche quando la battuta era decisamente buona.
Un partner che non ride più alle nostre battute stupide come faceva un tempo, ad esempio, può farci accendere una spia di allarme: qualcosa non va. Il senso dell’umorismo è infatti anche un indicatore di interesse, un semaforo verde con cui esprimiamo il nostro consenso e la nostra apertura ad una persona, verso un legame o una situazione specifica.
[Fonte: An Evolutionary Perspective on Humor: Sexual Selection or Interest Indication?]