Psicologia: i cani in tribunale sarebbero degli ottimi mediatori per aiutare e tranquilizzare i bambini che sono chiamati a testimoniare nell’ambito di un processo che li vede partecipi o protagonisti. Un modo per stemperare la tensione e per proteggerli dagli eventi più grandi in cui sempre più spesso, purtroppo, vengono coinvolti.
A sostenere che il ruolo degli amici a quattro zampe nelle aule giudiziarie è un toccasana per la psiche dei bimbi è, tra gli altri, la dottoressa Anna Oliverio Ferraris, psicologa dell’età evolutiva all’Università Sapienza di Roma.
L’esperta interviene, in un’intervista all’Adnkronos, in merito all’utilizzo dei court dogs che sta prendendo piede negli States a tutela dei testimoni in erba.
Questi animali, spiega la Ferraris, sono ottimi ”mediatori” in questi casi. Si tratta di facilitatori della comunicazione che aiutano i piccoli a tranquillizzarsi di fronte alle domande di adulti, sicuramente competenti, ma estranei.
Ovviamente si tratta non di cani qualunque bensì di esemplari addestrati allo scopo, ad un’altra delle tante missioni della pet therapy, in questo caso a mitigare il ricordo di eventi spesso spiacevoli che vengono richiamati alla mente del piccolo teste durante gli interrogatori.
Per un bambino, prosegue l’esperta, l’animale è un po’ come l’orsacchiotto di pezza, un oggetto traslazionale, nel senso che trasferisce su di lui sentimenti di rassicurazione che, generalmente, prova a contatto con le figure protettive. E questo consente di essere più spontanei, più liberi, nel parlare. E’ la stessa ragione per la quale, quando si deve ascoltare un bambino, si utilizza una marionetta, a cui i piccoli possono rivolgersi, senza parlare direttamente con l’adulto.
Lo stress cui sono esposti i giovanissimi chiamati a testimoniare si concretizza in domande assillanti che si affacciano alla mente spesso indifesa, che teme di essere giudicata e di sbagliare: Cosa dovrò dire? La mia risposta sarà quella giusta e cosa si aspetta da me?
Il cane abbatte queste barriere mentali, scioglie la comunicazione ed aiuta a creare un clima meno teso che facilita l’emergere di quella che per il bambino è la verità.
[Fonte: Adnkronos]