Una volta era il Viagra, poi tanti successori ancora che promettono “scintille” a letto tra partner fissi ed occasionali, poi via via lo scemare di questo fenomeno, seppur il web, sembra essere ancora pieno di offerte commerciali relative a questi prodotti. Oggi parliamo del come l’emotività a volte può colpire anche la sfera psicologica, aumentando l’ansia da prestazione e principalmente di un prodotto chiamato la mentina dell’amore.
Questa mentina, sembra proprio piacere molto ai maschi caucasici, che continuano a dichiarare soddisfatti, che rivolgendosi a questo rimedio, riescono ad avere delle prestazioni da urlo in ogni situazione. L’Italia, maggiormente rispetto agli altri Paesi Europei, sembra essere al primo posto nelle vendite, seguita subito dopo a ruota libera dalla Spagna e dalla Germania, subito dopo l’acquisto degli anticoncezionali.
Questa indagine è stata condotta dalla Doxapharma, che ha anche dichiarato come il 30% degli uomini italiani, purtroppo soffra da ansia da prestazione e questo non permette la tranquillità di un rapporto sessuale, quasi obbligandoli ad utilizzare delle soluzioni terze. L’ansia da prestazione e l’insicurezza, spinge a rimedi come la mentina dell’amore.
A spiegarci meglio cosa avviene è il Professor Furio Pirozzi Farina, Presidente della Società Italiana di Andrologia (SIA):
“Oggi vive il rapporto in un clima di maggior soggezione nei confronti della donna situazione che lo porta a essere meno soddisfatto della sua vita intima”.
Purtroppo però, non sempre è una situazione solo psicologica, anche perché ci sono delle realtà fisiche che veicolano il soggetto maschio ad osservare da vicino alcune “cure” come la mentina dell’amore. Le disfunzioni dell’intimità sono tante e quindi la mentina dell’amore (nome tecnico vardenafil orodispersibile) è diventata una sorta di evoluzione delle vecchie terapie.
Continua a riguardo il Professor Pirozzi Farina:
“Si tratta di un buon risultato se consideriamo che il senso di inadeguatezza sessuale si può tradurre in un disagio complessivo che il maschio può avvertire anche nei suoi rapporti con il mondo esterno. Questo, a sua volta, può sfociare, nelle condizioni più gravi, in una fase depressiva che aggraverà la disfunzione erettile”.