Stress ed ansia complici del successo

Come possono due delle attività che cerchiamo di evitare il più possibile, essere scenario e base di una delle cose che più vogliamo al mondo? Ebbene, sembra che sia possibile. Parliamo oggi di tre realtà che messe insieme ci aiuteranno a formulare delle interessanti ipotesi sullo sviluppo della nostra vita: stress, ansia e successo.
Ad aiutarci, la ricerca dell’Università di Chicago, che condotta da Sian Beilock, ha dimostrato come lo stress aumenti le prestazioni degli studenti fiduciosi, anche se tratterrebbe le potenzialità di quelli ansiosi, viceversa invece, quando si parla di attività lavorative.

Ma per meglio comprendere di cosa stiamo parlando, è utile analizzare le parole del professor Beilock:

“Abbiamo scoperto che il cortisolo, un ormone rilasciato in risposta allo stress, puo’ essere legato a scarse prestazioni oppure puo’ contribuire al successo, per esempio nel caso di un test di matematica. Tutto dipende dall’atteggiamento mentale con cui lo studente affronta la prova”.

Queste dichiarazioni sono apparse su “Emotion”, la rivista letta dagli addetti ai lavori, che ha sviluppato un interessante dibattito.

La dimostrazione è che c’è un collegamento, un link, tra la memoria del lavoro, tra l’ansia e la matematica, oltre che ai livelli di cortisolo. L’energia mentale sarebbe generata infatti, proprio dalle cose che più cerchiamo di evitare nel quotidiano, come l’ansia e lo stress. Il cortisolo, che sarebbe definito “l’ormone dello stress”, quindi, non è da allontanare. Il team di studenti ed il professore, ha agito su 73 persone (tutti studenti), per misurare le loro attività e le loro sensazioni di ansia, di stress e di risultati sia nello studio che nel lavoro. Le prestazioni migliori sono state rilevate proprio in quegli studenti che avevano maggiore tasso di stress addosso, mentre dal punto di vista di completamento dei lavori scolastici, l’ansia ha fatto si che sia stata complice di una miglioria nel non ridurre le proprie prestazioni.