La cosa più difficile, probabilmente, quando una storia d’amore arriva alla fine, soprattutto se è durata molti anni, è passare da una vita impostata sul noi, sulla coppia, ad un’esistenza fatta di un io alquanto fragile, che esce scosso, a metà, dalla rottura e non sa bene come riorientarsi da solo. E’ come se all’improvviso ci si ritrovasse uno spazio bianco a disposizione più grande delle parole che avevamo da dire, da scrivere, da vivere. Gli psicologi consigliano spesso, per riprendersi da un brutto distacco, molto sofferto, di non negare il dolore, di viverlo senza reprimerlo iniziando però a girare, gradualmente, come la manopola di un forno, la nostra vita verso l’impostazione io.
Un atteggiamento che può semplificare molto la ripresa. E’ normale che qualsiasi cosa ci ricordi la vita di coppia ma ci sono delle occasioni in cui questo vuoto è più avvertito ed altre in cui lo è meno. Non bisogna farsi del male frequentando parchi pieni di innamorati, uscite con amici tutti in coppia, in cui si verrebbe anche commiserati, è inevitabile.
L’ideale è eliminare tutti gli oggetti che richiamano il concetto di due, persino i cuscini allineati, lasciatene solo uno. Fate pulizia e fate spazio, oltre al dolore ed alla nostalgia che sono inevitabili specie nelle prime fasi del distacco, anche a lati piacevoli. Volevate iscrivervi ad un corso di ballo ma non avevate il tempo? Ora è il momento di farlo. Volevate dipingere tutto di giallo ma a lui/lei piaceva l’azzurro? Mettetevi a dipingere ora la vostra vita, oltre alle pareti, dei colori dell’io.
La vita in coppia richiede quasi sempre compromessi, anche nelle relazioni più affiatate, tornare single inevitabilmente riapre la possibilità di vivere senza scendere a patti con le esigenze altrui. Lo spazio bianco che ci si ritrova potrà essere colorato di dolore, rimpianti, rimorsi, senza dubbio, ma lasciatene una piccola parte, sempre più estesa, giorno dopo giorno, per momenti felici, anche piccoli, destinati all’io soltanto. Il percorso di ripresa sarà sicuramente meno difficile.