I conflitti tra coniugi rappresentano una fonte di stress non indifferente per i bambini, a tal punto che, secondo alcuni studiosi, quando l’ambiente familiare è caratterizzato da tensioni queste possono compromettere la risposta dei figli allo stress. A loro volta, elevati livelli di stress possono influenzare negativamente lo sviluppo cognitivo dei bambini. Ad approdare a questa conclusione è stato un team di ricercatori della Auburn University e della Catholic University of America che hanno condotto uno studio i cui risultati sono stati presentati sulla rivista Child Development.
Gianluca Molinaro
Schizofrenia e depressione sono legate a deficit neuroni GABA
Schizofrenia e depressione potrebbero essere legate ad un deficit dell’acido gamma-aminobutirrico, la cui attività dei neuroni è importante per un adeguato funzionamento a livello cognitivo ed emotivo. I ricercatori hanno posto la loro attenzione in particolare su un sottotipo dei neuroni GABA, i neuroni parvalbumina, che si sono rivelati fragili se esposti allo stress ossidativo, che si può verificare durante la fase di sviluppo, in particolare su soggetti che soffrono di patologie psichiatriche come la schizofrenia o il disturbo bipolare.
Scoperto legame tra apnea del sonno, ADHD e problemi di apprendimento
Secondo una recente ricerca, l’apnea ostruttiva del sonno, una sindrome che è classificata all’interno dei disturbi respiratori nel sonno (SDB), è correlata a diversi problemi comportamentali e di adattamento in età evolutiva, nonché a difficoltà legate all’apprendimento. Secondo Michelle Perfect, uno degli autori principali dello studio, psicologo all’University of Arizona, il personale scolastico deve prendere in seria considerazione tale possibilità, e cioè che i disturbi respiratori del sonno hanno un ruolo non trascurabile nel determinare il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), disturbi emotivi e problemi di apprendimento.
Fobia e ansia si gestiscono meglio imparando a “leggere” il corpo
La paura di parlare in pubblico, della morte o dei ragni sono fobie molto diffuse tra la popolazione e i ricercatori sono impegnati nel trovare terapie e soluzioni per aiutare quelle persone la cui presenza di tali ansie causa significativi problemi a livello relazionale. Un nuovo studio sull’argomento ha dimostrato come il considerare in maniera diversa i segni dello stress (le mani tremanti, il battito del cuore, i palmi sudati) può offrire alle persone che soffrono di fobia un’occasione per gestire in maniera più efficace la situazione.
Dipendenza da gioco, perché lo Stato non fa nulla?
La pratica del gioco d’azzardo, sempre più diffusa ai giorni nostri, può divenire una vera patologia e le possibilità di curarla in maniera più o meno efficace dipende, tra l’altro, dall’età in cui si interviene per pianificare il trattamento terapeutico.
Genitori e figli, raccontare storie aiuta lo sviluppo emotivo
Le mamme spesso condividono storie del loro passato con i figli, esprimendo anche le emozioni che sono legate a tali racconti. Ora, stando ai risultati di un nuovo studio, sembra che ci sia un buon motivo per continuare in questa pratica: pare che l’ascolto di tali storie aiutino i bambini a sviluppare le loro competenze emotive.
I conflitti tra genitori provocano stress nei neonati
Il cervello dei neonati è in grado di processare ed elaborare il tono emotivo della voce dei genitori, quando questi sono impegnati in discussioni. A rivelarlo è un nuovo studio che sarà pubblicato su Psychological Science, una rivista della Association for Psychological Science, dal quale emerge come i bambini siano anche in grado di avere una reazione in risposta ad un tono arrabbiato, anche mentre stanno dormendo.
Declino cognitivo, l’attività fisica e mentale lo rallentano
ll deterioramento cognitivo lieve, conosciuto con l’acronimo MCI (dall’inglese: mild cognitive impairment), è una diagnosi che viene fatta agli individui che presentano deficit di natura cognitiva che sono superiori rispetto a quelli che statisticamente si possono attendere per la loro età e istruzione, ma che non interferiscono in maniera significativa con le loro attività giornaliere. Questa condizione è considerata come uno spartiacque, o stato di transizione, tra l’invecchiamento normale e la demenza.
I genitori inducono colpa, i figli provano stress
L’abitudine a colpevolizzare i bambini, durante le interazioni che avvengono quotidianamente tra genitori e figli, è fonte di stress e sofferenza per i bambini stessi, secondo lo studio denominato “Parents, teachers, and children’s learning” (LIGHT) e condotto da Kaisa Aunola, Asko Tolvanenen, Jaana Viljaranta e Jari-Erik Nurmi presso l’università finlandese di Jyväskylä.
Benessere emotivo e qualità del sonno sono legati alla mindfulness
Una maggiore mindfulness può aiutare a vivere con minore ansia? Secondo uno studio condotto presso l’ University of Utah, i cui risultati saranno presentati all’annuale meeting dell’ American Psychosomatic Society, gli individui che si descrivono come più consapevoli tendono ad avere una vita emotiva più stabile, nonché un migliore controllo sul loro comportamento. Tali persone evidenziano anche una minore attivazione cognitiva e fisiologica prima di andare a dormire e ciò potrebbe tradursi in una qualità del sonno migliore.
Cervello, i videogames favoriranno apprendimento e benessere
I neuroscienziati dovrebbero contribuire allo sviluppo di giochi digitali con l’obiettivo di migliorare, attraverso il loro utilizzo, le funzioni cerebrali e il benessere delle persone, secondo quanto dichiarato, sulla rivista Nature, da due professori, Daphne Bavelier dell’University of Rochester e Richard J. Davidson dell’University of Wisconsin-Madison. I due professori ritengono che attraverso il lavoro dei neuroscienziati si possano ideare videogames in grado di allenare il cervello e produrre effetti positivi sul comportamento, come diminuire l’ansia, accrescere l’attenzione e migliorare l’empatia.
Stress, ansia e depressione si possono ridurre con la mindfulness
Utilizzare le tecniche di mindfulness con studenti di scuola secondaria può portare ad una riduzione della sintomatologia legata ad ansia, depressione e stress? E’ quello che si è chiesto il professor Filip Raes della Faculty of Psychology and Educational Sciences, KU Leuven, che, nello studio da lui condotto, ha valutato l’efficacia della mindfulness su un campione di studenti in età adolescenziale.
Lavoro, stress e burnout favoriscono le malattie del cuore
I lavoratori americani, rispetto a chi ha un impiego in altri paesi industrializzati, lavorano più ore, prendono meno giorni di vacanza e vanno in pensione più tardi. Queste condizioni non certo favorevoli hanno un loro peso nell’aumentare la possibilità che molte di queste persone sperimentino il burnout, una condizione associata allo stress che deriva da specifiche situazioni di lavoro.
Bellezza, l’attrazione per gli altri non dipende dall’espressione del viso
Quali sono i criteri che utilizziamo per giudicare la bellezza di una persona, nel valutare come attraente qualcuno ci basiamo sulla sua mimica facciale? A questi interogativi hanno fornito una risposta ricercatori dell’Università britannica di Portsmouth, in uno studio pubblicato sul Journal of Nonverbal Behavior, dal quale si evince come la maggior parte delle persone che hanno partecipato alla ricerca valutavano come attraenti le persone indipendentemente dall’espressione del loro viso.