I bambini che mettono in atto comportamenti finalizzati ad evitare situazioni che provocano paura hanno una maggiore propensione a soffrire di disturbi legati ad ansia. E’ quanto emerge da una ricerca comparsa questo mese su Behavior Therapy nella quale è stato presentato anche un nuovo metodo per misurare il comportamento di evitamento nei bambini piccoli.
Gianluca Molinaro
Depressione e disturbo bipolare, la terapia familiare è efficace
Per gli adolescenti che presentano una depressione maggiore o un disturbo bipolare sottosoglia un intervento di tipo familiare, diviso in 12 sessioni, potrebbe essere più efficace rispetto ad un trattamento di tipo psicoeducativo. E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry e che ha coinvolto ricercatori della UCLA School of Medicine e della Stanford University School of Medicine.
Dislessia, i video games di azione migliorano la capacità di lettura
Giocare ai video games potrebbe aiutare i bambini dislessici a migliorare le loro prestazioni nella lettura secondo quanto emerge da un recente studio pubblicato sulla rivista Current Biology. Il team di ricercatori che ha condotto lo studio ha elaborato un proprio modello, secondo il quale la dislessia sarebbe legata a problemi nell’attenzione visiva piuttosto che a difficoltà nelle competenze linguistiche.
Schizofrenia, infezioni prenatali e stress, scoperto legame
Quali sono i fattori che possono causare l’esordio della schizofrenia? Hanno provato a rispondere a questa domanda alcuni ricercatori del laboratorio di fisiologia e comportamento dell’ETH di Zurigo i quali, sulla base di un modello murino, sostengono che la schizofrenia possa svilupparsi in seguito all’interazione tra un infezione contratta durante la gravidanza e lo stress sperimentato in età puberale.
L’attività fisica è una chiave per migliorare la qualità del sonno
L’attivita fisica può influenzare positivamente il nostro sonno secondo i risultati di una studio della National Sleep Foundation che ha evidenziato una correlazione positiva tra l’esercizio e la qualità del
Terapia della depressione, le strategie di memoria possono aiutare
Le persone che soffrono di depressione hanno spesso la tendenza a focalizzare attenzione e pensieri su memorie spiacevoli che non fanno altro che rinforzare e sostenere la sintomatologia depressiva con il suo corollario di stress, ansia, unore depresso, perdita di interesse e piacere per le attività, disturbi psicosomatici che possono interessare il rapporto del paziente con il cibo o il sonno. Ora una nuova ricerca ha messo in luce una strategia di memoria che potrebbe essere utilizzata, con buone possibilità di successo, come terapia su questi pazienti.
Donne, la paura dei difetti fisici ha un nome
Atelofobia è una parola poco conosciuta ai più ma si riferisce ad una paura che riguarda molte donne. Con essa, infatti, si intende, una percezione distorta del proprio corpo che porta
Bambini bilingue e sviluppo cognitivo, quale legame?
I bambini bilingui sviluppano una memoria di lavoro più efficiente rispetto agli altri? Sembrerebbe di si, secondo uno studio realizzato all’Università di Granada e all’Università di York a Toronto, che ha dimostrato come questi bambini hanno una memoria di lavoro che processa meglio le informazioni rispetto ai bambini monolingue.
Interventi sui genitori possono diminuire ansia e depressione nei bambini
Ansia e depressione nei bambini possono essere scongiurate, o quantomeno attenuate, attraverso l’adozione di un intervento precoce finalizzato alla prevenzione di tali disturbi? Il dottor Ron Rapee, direttore del Centre for Emotional Health alla Macquarie University, ha valutato gli effetti di un programma di prevenzione destinato a genitori con bambini in età prescolare. Le conseguenze di tale intervento sono stati valutate circa 11 anni dopo ed hanno consentito ai ricercatori di concludere che i bambini, i cui genitori avevano partecipato alla ricerca, mostravano una probabilità significativamente minore di soffrire di disturbi di internalizzazione e manifestavano meno sintomi di ansia.
Ricerca, lo stress eccessivo può favorire sovrappeso e obesità
I bambini che reagiscono in modo eccessivo allo stress possono avere problemi legati a sovrappeso o ad obesità, secondo uno studio condotto alla Penn State ed alla Johns Hopkins University. Per esaminare le reazioni dei bambini a un fattore di stress i ricercatori hanno reclutato 43 bambini dai 5 ai 9 anni, i quali sono stati sottoposti al Trier Social Stress Test for Children. Durante il periodo di stress i bambini sono stati invitati a tenere un discorso e ad eseguire un compito di matematica e successivamente è stata misurata la loro reazione allo stress test confrontando il contenuto di cortisolo presenta nella saliva prima e dopo la procedura.
Deficit di attenzione e iperattività (ADHD), l’esercizio fisico fa bene
L’esercizio fisico può migliorare le prestazione dei bambini con disturbo da deficit di attenzione e iperattività? Sembra di sì, secondo i risultati di una nuova ricerca condotta da un ricercatore della Michigan State University e pubblicata sull’ultimo numero del Journal of Pediatrics. In particolare, i ricercatori hanno osservato come dopo una sessione di attività fisica gli studenti con ADHD erano in grado di inibire e controllare meglio le distrazioni e ciò permetteva loro di concentrarsi meglio su un compito.
Scuola, l’aggressività degli studenti è legata a bias nelle credenze
L’ aggressività dei ragazzi, in particolar modo a scuola, è legata a bias nelle credenze. Secondo uno studio pubblicato su Child Development i ragazzi, quando credono che le persone non possono cambiare i loro comportamenti, reagiscono con aggressività nel momento in cui sono coinvolte in un conflitto tra pari. Ricerche condotte in passato hanno dimostrato come i bambini che crescono in realtà difficili, caratterizzate da conflitti ripetuti, tendono ad interpretare in maniera distorta anche episodi minori, in quanto hanno la credenza che determinati atti vengono messi in atto di proposito contro di loro. Questa convinzione è associata ad una risposta di tipo aggressivo.
Coppia, attaccamento ansioso e stress influenzano la risposta immunitaria
Le preoccupazione e l’ ansia legate alle relazioni di attaccamento con le principali figure di riferimento possono rappresentare un fattore di stress significativo, a tal punto da influenzare la risposta immunitaria dell’individuo. Le persone classificabili come caratterizzate da un attaccamento di tipo ansioso solitamente mostrano la preoccupazione irrazionale di essere respinti e per questo tendono a cercare costantemente rassicurazioni ed a interpretare in maniera pessimistica eventi ambigui.
Personalità borderline, scoperti i circuiti cerebrali coinvolti
La diagnosi di disturbo borderline di personalità in origine è stata utilizzata per “etichettare” persone che si collocavano a livello comportamentale, relazionale ed emotivo in una via di mezzo tra