Donne e gravidanza, lo stress influenza il feto

Donne e gravidanza, lo stress influenza il feto. Lo stress è una risposta di adattamento a degli stressor (sollecitazioni) che può arrivare ad influenzare anche il comportamento di un futuro nascituro se la mamma durante la gravidanza ha sperimentato tale sindrome in maniera severa. E’ quanto emerge da una ricerca condotta presso l’Università di Warwick e pubblicata sul Journal of Child Psychology and Psychiatry che ha stabilito come lo stress provato dalle mamme in gravidanza può contribuire a rendere i bambini più vulnerabili rispetto agli atti di bullismo a scuola.

Ricerca, dimostrato legame tra disoccupazione, stress ed infarto

La disoccupazione, soprattutto in questo periodo di crisi economica e finanziaria, è tra le principali fonti di stress ed ansia ; ciò evidenzia come i fattori socio-economici possono influenzare lo stato di salute delle persone. Ora, un nuovo studio condotto negli Stati Uniti, suggerisce come la perdita del lavoro sia legata ad un maggiore rischio di essere colti da infarto miocardico acuto (AMI).

Ansia sociale, nuova ricerca su sintomi e trattamento

Timidezza e ansia sociale, spesso si fa confusione nell’utilizzare questi due termini, dal momento che chi ne fa uso non sempre conosce il confine che passa tra un semplice imbarazzo ed un disturbo che invece può compromettere in maniera significativa il funzionamento della persona in diversi ambiti, come quello relazionale e lavorativo. Le persone con tale disturbo, infatti, a cause delle loro paure possono rimanere single a lungo, disoccupati o comunque hanno una maggiore probabilità rispetto ai colleghi di perdere diverse giornate di lavoro all’anno.

Lo stress dei genitori può favorire l’obesità nei figli

Alti livelli di stress nei genitori sembrano essere legati ad un maggior rischio per i figli di essere obesi ed avere comportamenti alimentare scorretti, come consumare in maniera poco appropriata cibo acquistato nei fast food. Tale cibo solitamente contiene grandi quantità di grassi e zuccheri, sostanze, queste,  che favoriscono l’aumento di peso.

Stress sul lavoro e burnout, quali sono i sintomi e le conseguenze?

Con “stress occupazionale” si indica generalmente l’esperienza emozionale negativa (accompagnata da modificazioni biochimiche, comportamentali e cognitive) percepita dalla persona sul luogo di lavoro come conseguenza delle difficoltà a far fronte a richieste interne o esterne valutate come gravose (Baum A., 1990). Il termine burnout (approssimativamente, in italiano, “bruciato”) fu introdotto da Freudenberger nel 1974 per descrivere una serie di atteggiamenti, emozioni e comportamenti negativi derivanti da una cronica difficoltà nel controllare lo stress.

Relax ed ansia, alcune persone hanno paura a rilassarsi

Per alcuni la parola relax è sinonimo di ansia. In vista delle prossime vacanze natalizie molte persone non vedono l’ora di ottenere le tante desiderate ferie per partire verso luoghi più o meno lontani alla ricerca di un po’ di riposo. Molte altre, invece, non vogliono sentire parlare di relax perché, sembra un paradosso ma non lo è, questa esperienza li porrebbe in una condizione di disagio e stress, evidentemente perchè  favorisce una perdita di controllo sulla realtà che per alcune persone non è tollerabile.

La reazione delle persone allo stress influenza lo stato di salute

I fattori legati allo stress causano problemi di salute o sarebbero piuttosto le reazioni individuali alle situazioni di stress a influenzare il nostro stato di salute? A questo interrogativo ha provato a rispondere David Almeida, professore di sviluppo umano e studi sulla famiglia, con uno studio pubblicato online su Annals of Behavioral Medicine. Secondo il professore sarebbe il modo di far fronte alla situazione stressogena, e quindi le capacità di coping, ad influenzare lo stato futuro di salute delle persone:

Disturbo dell’identità e personalità, novità in campo criminologico

 Il disturbo dissociativo dell’identità (DID) è solitamente causato da uno stress elevato, causato da eventi traumatici (perdite, violenze, disastri naturali) o da un conflitto interiore acuto che la mente cerca di risolvere separandosi da sentimenti e informazioni inaccettabili. Tale disordine, collegato a sintoni quali depressione, ansia, fobie, attacchi di panico,  fino ad oggi è stato descritto come una condizione caratterizzata dalla presenza di due o più identità o stati di personalità distinte, ciascuna con i propri modi di relazionarsi, percepire e pensare nei confronti di se stesso e dell’ambiente.

Fobia del corpo, nuovo studio sul Disturbo da Dismorfismo Corporeo

L’eccessiva paura di avere difetti del corpo può condurre ad una vera e propria fobia, il Disturbo da Dismorfismo Corporeo (BDD), un disordine dell’immagine corporea che causa una preoccupazione eccessiva relativa al proprio corpo, a tal punto da compromettere la vita relazionale delle persone che ne soffrono. I difetti fisici vengono percepiti in maniera irrealistica e possono portare a una vera e propria ossessione per la quale il corpo è imperfetto quando in realtà ha un aspetto completamente normale. Oltre il 75% delle persone con questo disturbo pensa al suicidio e il 25% di questi tenta di togliersi la vita propria. 

Sintomi dell’ansia e fobia, scoperto un legame con l’invecchiamento precoce

C’è un legame tra i sintomi dell’ansia, in particolar modo quella legata alla fobia, e invecchiamento precoce? I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital (BWH) e dell’Harvard Medical School di Boston, in uno studio pubblicato su PLoS ONE, suggeriscono come donne di mezza età e anziani che soffrono di alti livelli di ansia di natura fobica hanno maggiori probabilità di giungere ad un invecchiamento precoce. Questo quadro è caratterizzato, oltre all’esistenza di ansia fobica, dalla presenza di telomeri più corti.

Infertilità, scoperto legame con depressione, ansia o altri disturbi mentali

infertilità, depressione, ansia

Esiste una relazione tra infertilità, depressione, disturbi d’ansia o altre condizioni psicopatologiche nella popolazione femminile? Fino ad oggi gli studi effettuati sull’argomento erano basati su singoli casi clinici, la ricerca che viene qui presentata, al contrario, è stato condotta in Danimarca ed ha riguardato una popolazione di quasi centomila donne con diagnosi di infertilità tra il 1973 e il 2008, i cui dati sono stati incrociati con quelli presenti sul Danish Psychiatric Central Registry che fornisce informazioni sui su ricoveri per disturbi psichiatrici.