Timidezza, è causata da alcuni deficit nel cervello

 La timidezza, la difficoltà a rapportarsi con gli altri, che ci fa sentire a disagio quando conosciamo persone nuove e può portare ad essere introversi e più chiusi in se stessi, oltre a poter sfociare nel disturbo d’ansia sociale, potrebbe essere legata non solo a motivi psicologici, quali ad esempio il dare troppo peso e il temere il giudizio degli altri, ma anche a cause fisiologiche. Secondo quanto scoperto da una ricerca condotta dalla Vanderbit University, a causare questa difficoltà a socializzare con persone nuove potrebbero essere alcuni deficit in due aree del cervello, l’amigdala e l’ippocampo, che renderebbero più difficile alle persone timide abituarsi ad incontrare persone nuove.

Le nuove generazioni sono meno idealiste e più materialiste?

 Si parla spesso dei giovani, delle prospettive (assai scarse) offerte loro dal mondo del lavoro, e spesso ci si interroga anche se le nuove generazioni, i “giovani del terzo millennio”, siano più o meno interessati alla politica, al sociale o all’ambiente, se siano più o meno idealisti dei loro genitori. Secondo uno studio americano, della San Diego State University, i ragazzi di oggi-almeno negli Stati Uniti, ma forse la tendenza è quella un pò dovunque- sarebbero meno impegnati politicamente o nel sociale, più concentrati su valori materiali  e meno disposti ad aiutare la comunità rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, la “Generazione X” dei nati fra il 1962 e il 1981 e i “figli del boom economico”, nati tra il 1946 e il 1961.

Più bravi a scuola se si impara a sbagliare

 Sbagliando s’impara, dice il proverbio. Secondo una ricerca dell’Università di Poitiers, in Francia, ciò potrebbe essere vero, e gli studenti sarebbero più bravi a scuola se imparassero a sbagliare, o meglio, ad accettare i propri errori e i propri fallimenti, quindi genitori e insegnanti non dovrebbero metterli troppo “sotto pressione” pretendendo da loro un rendimento scolastico eccellente, perchè se i ragazzi sanno accettare i loro fallimenti senza abbattersi troppo, poi riusciranno ad avere maggior successo.

Violenza in tv, predispone all’aggressività

 Vedere comportamenti violenti o aggressivi in tv, quali possono essere anche il bullismo o l’esclusione sociale, può a sua volta predisporci all’aggressività. E’ quanto scoperto da uno studio condotto dal professor Douglas Gentile della Iowa State University assieme a Sarah Coyne e David Nelson, della Brigham Young University’s School of Family Life, e Jennifer Ruh Linder, del Linfield College. Il professor Gentile ha spiegato: “Quello che questo studio dimostra è che l’aggressività relazionale può realmente provocare un cambiamento nel modo di pensare. E ciò è importante perchè certamente il tuo modo di pensare può cambiare il tuo comportamento”.

Depressione, altera il funzionamento del cervello

 La depressione incide in maniera pesantemente negativa sulla vita di che ne soffre, e può anche portare a delle modifiche del funzionamento del cervello, secondo quanto scoperto da una ricerca dell’University of California, Los Angeles. I ricercatori hanno monitorato tramite un elettroencefalogramma il cervello di 158 persone, di età compresa fra i 21 e i 70 anni, 121 dei quali soffrivano di depressione maggiore, caratterizzata da stati d’animo irrequieti e ansiosi, difficoltà a concentrarsi e mancanza di stimoli, mentre gli altri 37 non presentavano sintomi depressivi.

Le donne preferiscono gli uomini con la barba

 Gli uomini col viso liscio e ben rasato non vanno ormai più “di moda”: ben il 78,5 % delle donne italiane preferisce l’uomo con la barba, indice di virilità. E’ ciò che emerge da un’indagine condotta da Found!, la prima agenzia italiana di mood marketing comunication, condotta con la metodologia WOA (Web Opinion Analysis) tramite un monitoraggio on line sui principali social network, blog e community, coinvolgendo circa 1300 utenti donne tra i 25 e i 55 anni per capire le caratteristiche che deve avere il loro partner ideale.

Solitudine, fa male alla salute

 La solitudine può portare una persona a non prendersi cura di se stessi, nell’aspetto fisico e nella salute, e, secondo una nuova ricerca condotta da John Cacioppo dell’University of Chicago, sarebbe anche direttamente collegata a problemi di salute. Nel suo studio, egli ha infatti riscontrato che la solitudine può portare ad indurimento delle arterie e pressione alta, infiammazioni del corpo e anche problemi nell’apprendimento e nella memoria.

Quando non ci si accorge dei propri difetti

 Verrebbe quasi da scomodare il grande filosofo Socrate, e la sua ben nota massima secondo cui “il vero saggio è colui che sa di non sapere”. Già, perchè tutti noi potremmo avere dei difetti (come può essere, appunto, l’ignoranza, per esempio) di cui però non ci accorgiamo, o che non sappiamo di avere. Secondo alcune ricerche, infatti, l’incapacità può rendere anche una persona meno consapevole della sua stessa incompetenza.

Gli uomini preferiscono le donne vestite di rosso

 Il rosso, si sa, è il colore della passione: secondo una ricerca dell’University of Rochester di New York, ciò potrebbe non essere solo un modo di dire, perchè gli uomini troverebbero più attraenti le donne vestite di rosso, poichè riceverebbero inconsciamente il messaggio che sarebbe più facile approcciarle, e correrebbero meno il rischio di essere respinti.

La dipendenza dai videogiochi porta ad ansia e depressione

 I bambini e i ragazzi trascorrono spesso molte ore a giocare con i videogiochi, e talvolta ciò può diventare una specie di dipendenza; secondo il professor Douglas Gentile della Iowa State University, una simile forma di dipendenza può a sua volta portare ad ansia, depressione e fobia sociale. Quando, però, viene ridotto il tempo dedicato ai videogames, e si gioca con essi per un tempo normale, le condizioni psicologiche del ragazzo migliorano.

Chi soffre di aracnofobia vede i ragni più grandi

 L’aracnofobia, o paura dei ragni, è una fobia piuttosto diffusa, della quale avevamo trattato nello specifico qui. Una ricerca della Ohio University ha dimostrato un singolare effetto di tale fobia, che potrebbe verificarsi anche con altri tipi di paure: nello specifico, l’aracnofobia porta a vedere i temutissimi ragni più grandi di quel che sono realmente. Nello studio, ai partecipanti sofferenti di tale paura venivano mostrate alcune tarantole, e dopo questi dovevano dare una misura della grandezza dell’animale. Più queste persone dicevano di temere i ragni, più li ritenevano grandi.

Il potere porta le celebrità alla solitudine

 Si ritiene generalmente che le persone famose e di successo, le celebrità, insomma, siano anche amate ed apprezzate, ma in realtà, spesso, queste persone non riescono a stabilire legami veri con gli altri, e quando qualcun altro- ad esempio un “fan” nel caso di persone famose, o un subordinato nel caso di persone affermate in campo lavorativo- cerca di stabilire un rapporto più stretto, la persona famosa comincia a diventare diffidente e cinica nei confronti degli altri. Secondo una ricerca condotta da Adam Galinsky della Kellogg School of Managment presso la Northwestern University, insieme a Ena Inesi della London Business School e Deborah Gruenfeld della Stanford Graduate School of Business, il potere porterebbe ad avere dubbi sulla spontaneità delle buone azioni degli altri, e ciò renderebbe ciniche le persone di successo, e questo cinismo le ostacolerebbe nello stabilire buone relazioni con gli altri, portandole alla solitudine.

Parlare troppo al telefonino rende meno aperti agli altri

 Al giorno d’oggi, quasi tutti possediamo un telefono cellulare, che talvolta usiamo poco, mentre in altri casi adoperiamo di più, sia per motivi di lavoro, sia per rimanere collegati con amici e conoscenti, e arriviamo al punto da non riuscire quasi a separarcene. Certamente, con il cellulare possiamo rimanere in contatto con tutti, ma, secondo una ricerca condotta dall’Università del Maryland, chi tende ad utilizzare troppo il telefonino sarà poi meno aperto verso gli altri, e meno incline ad avere altri rapporti sociali.

Rapporto di coppia duraturo? Il segreto è provare gli stessi sentimenti

 In un rapporto di coppia è bene conoscersi a fondo e condividere tutti i momenti, lieti e meno lieti, che la vita ci riserva, e sarebbe bene riuscire a viverli provando emozioni e stati d’animo simili. Infatti, anche se non si sa ancora con certezza cos’è che rende una coppia più o meno affiatata e fa proseguire il rapporto nel tempo, certamente il fatto di provare sentimenti ed emozioni simili può aiutare a mantenere saldo il rapporto, stando a quanto scoperto da uno studio dell’University of California-Davis.