Lo stalking non è prerogativa solo maschile

Lo stalking è trasversale, al sesso, alle classi sociali, all’anonimato come alla popolarità. C’è infatti una signorina potente e misteriosa, che perseguita Massimo Giletti, volto più che noto della Rai; questa persona si spaccia per sua moglie, lo pedina, gli fa scenate se lo vede con altre donne, ‘poco importa’ che non siano stati mai assieme. Giletti teme che questa persona, tra l’altro firma di un certo peso di una testata altrettanto importante, compia qualche pazzia.

Suo malgrado dunque Giletti, quest’estate è diventato il testimonial-vittima dello stalking. Anche le donne dunque si danno il loro gran da fare. Appostamenti, cacce all’uomo, telefonate, sms, mail, non si fanno mancare nulla. E così anche gli uomini ora sanno cosa significhi essere e sentirsi sempre spiati, controllati, inseguiti.

Wedding Surgery, la chirurgia estetica come regalo di nozze

 La società cambia nel tempo e con essa si modificano i valori, lo stile di vita e di pensiero individuale. Non sempre, però possiamo parlare di evoluzioni; ha fatto molto discutere l’aumento di richieste da parte di ragazzi appena teenager di ricevere un intervento chirurgico come regalo al compimento della maggiore età. Semplice capriccio da ragazzi o sintomo di una vera e propria trasformazione del modo di intendere la bellezza nella nostra società?

Come guarire dall’amaxofobia (o paura di guidare)

 Alzi la mano chi ha paura di guidare! Siamo sicuri che siete in tanti e che il sogno di Henry Ford solo in parte si sia avverato. Di sicuro l’automobile è diventato un bene a cui non si può fare a meno, come e più di tutte le altre tecnologie che c’accompagnano e che ci sono necessarie. L’auto è segno di indipendenza, avvicina ciò che è lontano e agevolmente ma è anche simbolo, status symbol, segno di stile e buon gusto, appartenenza ad una classe sociale.

Per tanti che investono e proiettano sull’auto, stati d’animo, accrescimento del sè o semplicemente progetti di vita (soprattutto legati al lavoro), vi è una gran parte di umanità che evita tutte le tutte le situazioni in cui potrebbe trovarsi a guidare un’auto o un motoveicolo. Tale disturbo è detto amaxofobia. Coloro che ne soffrono, provano un estremo disagio all’idea di guidare e qualora si ritenesse necessario farlo, non sono in grado di nascondere la forte ansia anticipatoria. I sintomi sono quelli tipici delle fobie e quindi si registrano: battito cardiaco, dispnea, sudorazione, talora addirittura svenimenti o attacchi di panico.

Spesso nella storia di queste persone, sono presenti cause ambientali scatenanti che non necessariamente sono dovute, come  si crederebbe, ad incidenti stradali. Talora perchè questa incontrollabile paura si manifesti, sono sufficienti anche piccole difficoltà o un inconveniente come un tamponamento non grave.

Un ambulatorio a Roma per chi è dipendente dal web

Al piano meno uno del policlinico Gemelli di Roma è nato il primo Day Hospital dedicato alle dipendenzealternative“, in pratica quelle da internet. A spiegarne la necessità sono i dati di uno studio condotto dall’Università di Parma e dal Cnr su un campione di 2200 studenti: il 22 per cento presenta condotte “immersive” in relazione all’uso del pc, vale a dire un uso eccessivo, e uno su dieci è a rischio dipendenza.

Naturalmente come è da immaginare, riguardo questo disturbo, le opinioni sono molte e diverse, per Stefano Benemeglio, ad esempio, autore di numerosi studi sul comportamento umano già a partire dagli Anni Sessanta, nonché fondatore dell’onlus Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche sostiene che per questi disturbi e la maniera in cui si presentano: “le sfaccettature sono molteplici: c’è chi si fa travolgere da Internet fino a diventarne dipendente e chi si fa coinvolgere dal gioco d’azzardo: ma si tratta sempre di uno stesso fenomeno che caratterizza la nostra epoca. E per risolvere questi problemi sempre più persone si rivolgono all’ipnosi“.

Lavoro, 4 consigli per migliorare la propria immagine

 Comunicare è un’esigenza naturale dell’essere umano, un bisogno che assume un’importanza ancora più rilevante in contesti come quello lavorativo. Poco importa se ci troviamo in ufficio, in un ristorante o in ambienti diversi, le relazioni tra colleghi sono un aspetto fondamentale perchè rappresentano lo sfondo della nostra produttività. Purtroppo non è sempre facile, soprattutto quando iniziamo un nuovo lavoro o quando entriamo per la prima volta a far parte di questo mondo, la paura di non essere all’altezza della situazione è tale da mascherare il nostro potenziale; ecco 4 consigli per migliorare la comunicazione con i colleghi di lavoro, aiutandoci a mostrare loro il nostro meglio.

Identikit del fenomeno del bullismo

Quali i presupposti per diventare bulli? E’ presto detto: famiglie inesistenti, videogiochi violenti, mancanza di regole. Questo è l’identikit che Paola Vinciguerra, psicologa, presidente dell’Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico), dà del fenomeno.

Spiega la Vinciguerra che ” Il dato più interessante e allo stesso tempo preoccupante  è che il 70 per cento delle persone che hanno risposto al nostro sondaggio online, quelle con un’età compresa tra i 18 e i 45 anni, considerano il bullismo unicamente come comportamento di trasgressione sociale, come può essere quello di vestirsi in maniera appariscente riempiendosi di piercing, per esempio“.

Il problema dunque, sta proprio nel fatto che adolescenti e genitori non considerano il bullismo come un problema di grande rilevanza. La psicoterapeuta, anche direttore dell’Unità italiana attacchi di panico (Uiap) presso la Clinica Paiedia di Roma, però ci rassicura sul fatto che “il 50 per cento di coloro che hanno risposto al sondaggio, e che hanno un’età compresa tra i 45 e i 55 anni, riconosce il fenomeno come realmente esistente ed allarmante, riconducendone la responsabilità primaria alle istituzioni e in modo particolare alla scuola“. L’età adulta dunque non è indifferente a tale grave problema.

Il bullismo è da ricercare pertanto nella sfera familiare e in quella scolastica e istituzionale. La nuova struttura familiare è diventata fragile, il simulacro di se stessa. I genitori con le loro separazioni, non sono più in grado – ammesso che precedentemente ne fossero capaci – , di rappresentare per i figli un solido riferimento indistruttibile, tanto sono precari e lontani dalle esigenze dei bambini e degli adolescenti.

La diceria: una voce che corre

Volendola rendere “plastica” , la diceria, potremmo immaginarla come una ‘voce che corre’, che si diffonde all’interno della società, nessuno ne è immune, è un po’ come una malattia, di cui tutti siamo portatori sani.

La diceria non si risparmia in fantasia, spesso cose stranissime capitano a persone sconosciute, ad amici degli amici. E’ così che sappiamo che quel tipo che si è trovato vivo in una cassa da morto e per la disperazione si è cavato gli occhi, o dell’infante rapito dagli zingari e sottratto alle braccia della madre o portato via nel grande centro commerciale.

Internet poi, è diventato il nuovo scrigno che contiene notizie e bufale, che hanno diffusione rapidissima e riguarda in particolar modo, virus da eliminare, bambini da aiutare e iniziative a sfondo filantropico. 

Naturalmente non è possibile che tutte le dicerie siano false, eppure lo sono per la maggior parte ma  la cosa più incredibile, è la nostra acriticità nell’accogliere tali incredibili racconti, così come la predisposizione inconscia a continuare a trasmettere agli altri cose di cui abbiamo consapevolezza siano infondate, non facendo nulla per opporci a questa sorta di catena di Sant’Antonio.

Se ne deduce pertanto che le dicerie sono innocue, di solito è così, ma contengono un potenziale estremamente pericoloso, possono infatti rovinare la vita e le relazioni sociali di una persona, isolarla e portarla perfino alla morte

Il bene ed il male, due facce della stessa medaglia

 

Oggi vi parliamo di un tema che prende spunto dai testi di Erich Fromm, psicoanalista tedesco di origine ebraica, che studiava le condizioni di individui normali ed uguali in tutto e per tutto, se non per quello che avevano dentro: il bene ed il male.
Oggi, con gli studi avanzati in sociologia sembra essere più semplice la comprensione tra i due concetti, riuscendo a portare degli esempi plausibili di questi due concetti derivanti non solo dalle quattro mura domestiche, bensì, anche dai casi che ci presenta la televisione. Ma analizziamoli entrambi per cercare di capirne qualcosa in più dal punto di vista del valore degli individui.

Arriva la nuova Bibbia della psichiatria: saremo tutti malati?

E’ in corso di elaborazione la nuova Bibbia della salute mentale, ovvero il DSM V. Il Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders (DSM), attualmente alla sua quarta versione (DSM IV), è uno degli strumenti diagnostici per disturbi mentali più utilizzati da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo. Tuttavia ancora prima della sua pubblicazione cominciano le polemiche: e se il concetto di malattia mentale finisse per allargarsi eccessivamente? Qual sarà il confine fra sanità e patologia quando si parla di sofferenza umana?

Dimmi dove abiti e ti dirò quanto sei felice…


La felicità non dipende solo dalla nostra vita e dai nostri pensieri, ma è anche influenzata da altri fattori, come ad esempio la cultura in cui siamo immersi, il benessere economico e il grado di stress presente in ciascuna società. Ma quali sono i Paesi più felici del mondo? Secondo una ricerca in Europa i campioni di felicità sono Danimarca, Finlandia, Norvegia, Svezia e Paesi Bassi.

Chen Guorong, da barbone a celebrità

 L’informazione è fondamentale, ci aiuta a saziare la nostra sete di conoscenza a partire dalle prime ore del mattino; non sempre, però, leggere un giornale migliora il nostro stato d’animo. Anche nel caso dei tg le notizie di morte ed odio prendono il sopravvento eppure esistono anche notizie positive, come l’incredibile storia di Chen Guorong, trasformato da barbone a celebrità.

Anoressia, nuove norme contro la magrezza eccessiva

 Quello dell’anoressia è un problema di cui si è discusso in tutto il mondo, sono state proposte numerose campagne informative con lo scopo di contrastare questo terribile disturbo che provoca oltre 200 decessi l’anno solo in Italia, per non parlare di altri Stati in cui il numero di vittime cresce a dismisura. Per questo motivo anche l’Australia ha promosso il divieto di modelle troppo magre in passerella e guarda caso non sono mancate le polemiche contro l’iniziativa.

Vacanze con animali, luoghi attrezzati e consigli di viaggio


Nonostante le multe contro l’abbandono degli animali, che prevedono l’arresto fino ad un anno o ammenda da 1000 a 10 000 euro, questi comportamenti totalmente incivili restano purtroppo frequenti soprattutto nel periodo estivo, quando per alcuni individui che di umano hanno ben poco trovare una soluzione adatta sembra essere troppo faticoso. Fortunatamente esistono molte persone che amano e rispettano i loro animali domestici, ecco alcuni consigli per viaggiare senza problemi con i nostri piccoli amici.