Salviamo la maturità

In tanti credono che salvare la maturità, significhi studiare fino a notte fonda, oppure fare le corse di gruppo tutti insieme alla fine, per essere preparatissimi in quei giorni.

Molti altri si limitano semplicemente a preparare tonnellate di materiale per copiare gli scritti e per avere rapidi suggerimenti all’orale. Ma non è proprio così.

I compiti a casa

Per i bambini, molto spesso, i compiti a casa, vengono visti come un trauma ed una scocciatura.

Non permettono di andare a giocare a calcio con gli amici, di vedere i cartoni animati preferiti, oltre che ci mettono spesso in discussione con mamma e papà quando un problemino di aritmetica non riesce.

Maschi e femmine giocano diversamente

Chi ha mai fatto caso se i bambini maschietti giocano in maniera diversa rispetto alle bambine femminucce? Forse in pochi, ebbene un nuovo studio mostra queste differenze ed accentua le posizioni esaminando anche il background culturale e sociale, ma procediamo per gradi.

Quello che scatta sicuramente nella mente dell’individuo è legato però alla tipologia diversa di giocattoli che usano i bambini.

Quando il bambino è pigro

Oggi tiriamo giù un post che può interessare tanto ai genitori preoccupati dei rendimenti scolastici dei propri figli.
Importante analizzare questo punto, anche perché spesso, il rendimento scolastico scadente di un bambino non è detto che abbia uno stretto legame con le potenzialità celebrali dello stesso. Esistono casi rilevanti nella politica, nelle scienze e nell’attualità di personaggi che non hanno avuto una brillante carriera scolastica, che poi hanno però rilevato un grosso successo nel futuro.

Due casi sporadici sono Albert Einstein e Bill Gates.

Molto spesso la causa della pigrizia dei bambini intelligenti, viene fuori durante i colloqui tra insegnanti e genitori, e qui la classica frase: “Il bambino è intelligente, ma non si applica”.

Effetti dei videogiochi su bambini e adolescenti: buoni o cattivi o buoni e cattivi?

 Gli effetti dei videogiochi sulla psiche, sul comportamento, sulla personalità e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti spesso vengono bollati e liquidati in maniera troppo semplicistica come buoni o cattivi. Il dottor Douglas Gentile, psicologo alla Iowa State University, reputa fondamentale superare questa dicotomia per distinguere e valutare i molteplici fattori e i diversi influssi percepiti dall’utente, senza demonizzare o al contrario osannare le proprietà educative piuttosto che diseducative dei videogames.

L’offerta videoludica è infatti oggi talmente vasta da non poter essere marchiata di una singola etichetta dagli educatori: positiva o negativa. Tra il bianco e il nero c’è un ampio spettro di grigio che corrisponde ai molteplici effetti dei videogiochi su bambini e adolescenti. Così l’esperto in uno studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Child Development Perspective.

Essere una brava baby sitter

Oggi continuiamo a parlare di corsi, qualcosa che l’Italia nell’ultimo periodo, sta prendendo veramente a cuore per migliorare la specializzazione dei nostri giovani rispetto a quelli dell’intera Europa e del mondo.

Ebbene, anche per un mestiere troppo spesso sottovalutato, è nata una classe di corsi dedicati al miglioramento con il rilascio di cotanto attestato di frequenza e di fine corso. Si tratta di un corso di formazione per baby sitter e per educatrici che è stato organizzato a San Benedetto del Tronto, dalla collaborazione tra Centro Famiglia, dall’associazione Coccinella e dalla Comunità S. Gemma, in collaborazione con il Forum delle associazioni familiari e con il Centro servizi per il volontariato.

Fulminare con lo sguardo

 Buona educazione, regole implicite nel vivere in una società civile vera e non che si definisca solo tale. Girare lo sguardo dall’altra parte quando qualcuno getta una carta a terra, non rispetta la fila, strattona una persona anziana, fa il prepotente, non è una buona strategia per migliorare il mondo in cui viviamo.

Al contrario, potere allo sguardo. Fisso. Immobile. Puntato con insistenza sul maleducato di turno per fulminarlo con un’occhiataccia. Un atteggiamento utile a far desistere l’incivile dal suo comportamento non rispettoso degli altri e dell’ambiente circostante. A dirlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente alla Newcastle University, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Evolution and Human Behavior.

Le buone abitudini sono cattive

 Rivelazione scioccante quella di un recente servizio de “La Repubblica”, che condanna i modi comuni di fare legati alle care buone abitudini della nonna, che tutti sin da piccoli siamo abituati a seguire. Fatto sta che buona parte di queste, invece di essere utili, sarebbero veramente cattive e potrebbero essere inutili. Secondo quanto dichiarato, vediamo alcuni punti che non sarebbero proprio vantaggiosi per il nostro corpo umano. Primo punto da esaminare è il rapporto tra il corpo umano e l’acqua, ovvero il semplice lavarsi.

La ricerca condotta dalla Cranley Clinic di Londra si basa sul rapporto uomo – doccia. I lavaggi troppo frequenti, oltre che lunghi e caldi con i bagnoschiuma che sono molto aggressivi, eliminano dalla pelle i suoi oli naturali e ne alterano il PH. Questo vuol dire mettere la pelle a rischio infezioni.

Speranze e sogni degli adolescenti, il potere di un interesse

 Il rapporto tra genitori e figli: il segreto è che non ci sono segreti. Già, perché la formula di madre e padre perfetti è una chimera ed è inutile rincorrerla, anche perché ritrovarsi con genitori e figli da manuale non è poi tutto questo bel traguardo da raggiungere.

Se ognuno, a suo modo, riesce a costruire un rapporto speciale con i figli, ci sono errori però che gli esperti di relazioni interpersonali ed educazione sembrano concordi siano da evitare. Fattori di rischio ed atteggiamenti che possono condurre al bullismo o alle dipendenze, ad esempio. E poi ci sono quelle componenti che è bene dosare ma non far mancare: attenzione, interesse alle propensioni ed alle attività che sembrano entusiasmare particolarmente gli adolescenti, sogni (i loro, e non quelli dei genitori che spesso li proiettano sui figli ignorando le loro attitudini).

Essere perfetti genitori

I genitori perfetti ovviamente sono un’utopia che difficilmente può diventare realtà, però si può sicuramente tendere a diventarlo seguendo poche piccole regole che faranno si che si diventi più esperti nella gestione di alcune situazioni.
A consigliarle sono gli esperti di psicologia infantile ed adolescenziale, che sostengono che i primi tre anni di vita di un bambino sono quelli determinanti per la crescita sana fisica ed intellettuale di un bambino.

Un po’ di educazione costruttiva e non troppo severa riesce ad aiutare il piccolo fornendo delle basi solide per evitare dei problemi per il futuro dei piccoli. I problemi più riscontrati nei figli di genitori poco attenti sono il narcisismo, l’anoressia, l’isolamento e spesso le difficoltà nello studio. La teoria viene spesso attuata in centri specialistici che offrono formazione legata al mondo delle coppie.

Leggere da piccoli

Per far si che i piccoli siano pronti al mondo della scuola, è necessario che comincino sin da bambini a familiarizzare con i libri di testo. Lo dice una recente ricerca pubblicata sulla rivista “Medico e Bambino”, che nasce proprio dalla penna di pediatri che hanno deciso di scrivere indipendentemente sullo sviluppo del bambino. La collaborazione è con l’Associazione Culturale Pediatri (ACP); l’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) e il Centro per la Salute del Bambino – ONLUS.

Il bambino ha la necessità di imparare prima a toccare un libro, poi a tenerlo in mano, poi a sfogliare le pagine ed infine magari, imparando a leggere. Il problema è che secondo quanto si legge all’interno di “Nati per leggere”:

Imprecare fa bene

Oggi tocchiamo un argomento, che nel periodo Pasquale, sembrerebbe un po’ fuori luogo, ma comunque è un argomento di rilevanza scientifica, e quindi sembra giusto condividerne i contenuti.

Oggi parliamo di un momento che almeno una volta nella vita, ha coinvolto ogni singolo individuo del pianeta. Stiamo parlando del momento in cui si manda qualcuno a quel paese. Non vie è mai capitato di arrabbiarvi, oppure di farvi prendere dall’ira perché qualcuno vi ha fatto (e magari continua a farvi) qualcosa di male che vi fa perdere le staffe? Ebbene, se questo vi è successo, potete dichiararvi individui normali.

Violenza genera violenza

Sembra un detto, una frase fatta, ma non è così. E’ la semplice realtà dei fatti, portata a termine dopo una ricerca condotta dai ricercatori dell’Università di Deusto, in Spagna. La stessa è stata poi pubblicata sul Social Psychological and Personality Science.

Il tema principale dello studio che ha coinvolto ben 800 bambini di età compresa tra gli 8 ed i 12 anni, ha dimostrato come chi aveva assistito, oppure era stato vittima di comportamenti violenti e brutali, avesse una visione “normale” della violenza.

Capire la timidezza

Capita molto spesso, che un genitore, senta quanto i propri bambini siano timidi, non riescano a socializzare bene e quei pochi rapporti che hanno sono molto basati su equilibri difficili da tenere. Quando tra le sue amicizie, poi si include una bambina o un bambino, molto più esuberante, diventa un dramma, perché si rischia che il piccolo diventi proprio duro da aprirsi al mondo e pronto a chiudersi in se stesso, o ad avere atteggiamenti aggressivi e violenti.

Ogni bambino, è diverso da un altro ovviamente, ma c’è da dire che ogni comportamento umano nasconde in se un messaggio preciso ed innato. Importante è cominciare ad analizzare nei propri figli una sorta di analisi, per evitare di additarli oppure di esprimere giudizi su di loro, ma invece, chiedere più spesso se serve qualcosa, che prospettive ha per il futuro (non lavorative ovviamente trattandosi di bambini), tipo quali amichetti vorrebbe frequentare, se vuole intraprendere un’attività sportiva o quanto altro.