La curiosità, lo stupore, l’interesse verso qualcosa in particolare, che si tratti di un hobby, di un animale, di un Paese, di una cultura, di un regista, di un autore, di una corrente letteraria piuttosto che di uno sport, rendono più agevole il cammino verso la felicità perché riempiono quel senso di vuoto, di sconforto e quella sensazione che sia tutto piatto, tutto uguale, che certi giorni mettono anche le persone più positive di cattivo umore.
Emozioni
L’arteterapia per superare il trauma dell’11 settembre
L’arteterapia si è rivelata utile per aiutare i parenti delle vittime e chiunque rimase traumatizzato dall’attacco dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle di New York, un attentato terroristico che ha lasciato molte ferite aperte, radendo al suolo non solo i due grattacieli ma anche le certezze, le sicurezze e i valori del multiculturalismo della società americana. Ne parla, ricordando quei giorni, a dieci anni da quella terribile data, la dottoressa Cathy Malchiodi, psicologa americana, esperta di art therapy, autrice di The Art Therapy Sourcebook.
Coraggio e paura, gemelli diversi
Coraggio, un fattore indispensabile per affrontare le difficoltà della vita ma anche per lanciarsi in nuove sfide positive che portano a raggiungere l’equilibrio psicofisico, il successo professionale, relazioni soddisfacenti, in breve il cammino verso la serenità, ancora più importante, forse, della felicità stessa. Questo perché essere sereni, tranquilli, calmi anche quando il vento soffia contrario nella nostra esistenza è un requisito più duraturo, su cui si può contare sempre, indispensabile per vivere bene, mentre la felicità è passeggera, travolgente e iniziamo a perderla nel momento stesso in cui ci illudiamo di poterla trattenere per sempre, di poter vivere sempre al sole.
Quella perfezione che rende infelici
La ricerca della perfezione, forse l’unica tra le sfide che nella vita non vale la pena di iniziare perché non ci porterà ad altro che ad un inseguimento tanto vano quanto improduttivo. Per alcuni diventa un’ossessione chiamata perfezionismo, una smania di precisione, fino al più piccolo dettaglio che può mandare in crisi non solo la felicità individuale ma anche i momenti belli di condivisione, le relazioni interpersonali, per delle inezie, per una macchia impercettibile di colore nello sfondo bianco e piatto di un’esistenza creata e fondata sul tutto giusto, tutto perfetto, tutto ordinato.
Il diario delle emozioni
Abbiamo parlato più volte di come tenere un diario possa aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi più facilmente, analizzando a posteriori i nostri errori, le nostre reazioni, quello che proviamo e monitorando, nero su bianco, piccoli successi, fallimenti, riprese e ricadute, ma soprattutto progressi perché vederli, veder avvicinarsi la meta, giorno dopo giorno, aiuta a sostenere i sacrifici. Quando siamo a dieta, quando stiamo lavorando ad un progetto, quando cerchiamo di smettere di fumare, quando stiamo risparmiando piuttosto che studiando per un esame, vedere a che punto siamo e che stiamo avanzando, seppur lentamente, ci dà lo stimolo e la grinta per continuare, per non desistere.
Risentimento, perché dare sempre la colpa agli altri fa male
Emozioni negative, ne abbiamo parlato spesso in relazione alla necessità di non reprimerle, di imparare a viverle ed a superarle, canalizzandole in percorsi che confluiscono in azioni positive per noi e per gli altri. Oggi parliamo nello specifico della delusione di un fallimento che sfocia in un risentimento covato a lungo nei confronti della persona che riteniamo responsabile del nostro insuccesso. Dove può portare questa rabbia e questa amarezza lo spiega un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori afferente al Concordia University Department of Psychology, coordinata dal professor Carsten Wrosch.
Idee regalo per suscitare emozioni
Idee regalo, credo che dopo la ricerca del tempo perduto di proustiana memoria siano le più inseguite e non solo quando vogliamo fare bella figura o colpo su qualcuno. In quel caso magari è sufficiente conoscere i suoi gusti, puntare su un oggetto costoso e di qualità legato ad uno dei suoi hobby per andare sul sicuro. I problemi maggiori si presentano quando con un regalo vogliamo dire di più, non è più solo una questione di accontentare dei gusti, soddisfare un capriccio, compiacere… vogliamo stupire, trasmettere emozioni, dare un significato più profondo al nostro regalo.
Sguardo: importante per comunicare
Gli occhi sono sicuramente una delle realtà più espressive del corpo umano, con essi si riescono a trasferire quasi tutte le emozioni. Che si tratti di ansia, di rabbia, di gioia e di felicità, riusciamo spesso a comprendere l’umore del nostro interlocutore e l’influenza che ciò che accade intorno sta avendo, proprio grazie agli occhi ed allo sguardo.
L’arte come espressione delle emozioni
L’approccio ad una fotografia, ad un dipinto piuttosto che ad una scultura è veicolato dalle emozioni. Un’opera d’arte, che possieda o meno un significato simbolico, più o meno criptato, ci scatenerà dei sentimenti, delle reazioni di intensità variabile veicolate dai sensi. Anche chi non ha mai preso in mano una matita per disegnare, messo davanti ad un foglio bianco a tracciare delle semplici linee si ritroverà inconsapevolmente ad esprimere la curva delle proprie emozioni.
Negatività, come sopravvivere al vittimismo
Negatività: a volte sembra quasi che ci accerchi come un cappio e sforzarsi di rimanere positivi in un mondo che si piange addosso, denuncia, lamenta, esaspera il dolore, è difficile anche per chi non si arrende mai alle avversità e non è abituato a commiserarsi. Come sopravvivere alla tentazione di cadere nel vittimismo contagioso quando si è circondati da persone che si compiangono di continuo, non riescono a minimizzare quanto accade ed impostano il loro rapporto con gli altri su un eterno sfogo che più che liberatorio è fine a se stesso? Ce lo spiega Guy Winch, psicologo del NYU Medical Center, autore di The Squeaky Wheel: Complaining the Right Way to Get Results, Improve Your Relationships, and Enhance Self-Esteem.
Rabbia in musica per la fine di un amore
Rabbia, quella sensazione di calore che infiamma e che sembra pervadere i pensieri, offuscando la capacità di essere razionali, un’emozione travolgente inserita tra quelle negative ma che spesso va vissuta ed incanalata per recuperare dopo una delusione, una sconfitta, un momento no. Pensando ad esempio ai sentimenti contrastanti che assalgono per via della fine di un amore. La rabbia, specie se c’è stato un tradimento o la rottura è stata brusca, incomprensibile e soprattutto nel caso si sia stati lasciati, figura sicuramente tra le emozioni provate con più intensità.
Nostalgia, ricordare i bei momenti del passato rende felici
Nostalgia, una sensazione che nasce dal rievocare bei momenti del passato, persone che non ci sono più e con le quali siamo stati bene, luoghi associati a ricordi piacevoli, odori, profumi, suoni. Riportare alla mente quanto di bello abbiamo vissuto può essere un esercizio utile a migliorare il nostro umore ed accrescere la soddisfazione della nostra vita, a patto però di non commettere l’errore di confrontare il passato, idealizzato, con il presente che sta deludendo. In questo caso la nostalgia rischia di farci rinunciare ad un amore, ad un’amicizia, ad un viaggio perché partiamo prevenuti e pensiamo che non potrà mai eguagliare quanto è stato.
Come superare un lutto
Sappiamo bene che la vita è un passaggio, e che purtroppo nessuno di noi è immortale. Potrebbe capitare però che la perdita di una persona cara dovuto ad un evento improvviso e non premeditato, come un incidente stradale oppure il trauma di una brutta malattia, diventa una esperienza molto pericolosa.
Questa esperienza, potrebbe infatti avere degli effetti collaterali pessimi, ed a volte quasi devastanti sia per i familiari dell’estinto che per gli amici cari.
Le reazioni, possono essere non solo forti, ma a volte anche estreme. Purtroppo per chi rimane, porterà con se una prova costante di ansia, solitudine, depressione, oltre che confusione sia sul suo presente che sul futuro.
Emozioni negative, distrarsi o minimizzare?
Emozioni negative, spesso confuse con tristezza, rabbia, dolore, insofferenza ovvero tutti quegli stati d’animo che sembra quasi d’obbligo dover reprimere per stare bene. In realtà la negatività non sta nel vivere il dolore, a volte sta proprio nel reprimere sensazioni spiacevoli, sensi di colpa e tutte quelle reazioni naturali ad eventi che non possono che metterci tristezza. Il dolore, dunque, non va inteso come un’emozione negativa. Le emozioni negative sono piuttosto quelle che portano verso la depressione, che spingono di continuo verso pensieri spiacevoli.