Vi state domandando tutti in che giorno avete fatto l’ultimo colloquio di lavoro e com’è andato? Oggi vogliamo darvi qualche consiglio a proposito di questo incontro molto delicato tra datore di lavoro e candidato. Breve o lungo che sia, ci sono delle regole da seguire per poter fare andare tutto come desiderato. A darci qualche suggerimento è il blog dedicato al mondo del lavoro Job Trackr.
Lavoro e Successo
Troppo lavoro, depressione in arrivo
Non potete fare a meno del vostro lavoro? Impiegate tutte le vostre energie per portare a termine i compiti assegnati dal vostro datore di lavoro? Anche tornati a casa continuate a lavorare? Oggi vogliamo parlarvi di quanto lo stress da lavoro possa influire sullo stato di salute dell’individuo. Infatti, vi riportiamo lo studio condotto dalla dottoressa Marianna Virtanen insieme al team di studiosi dell’Università di Londra che hanno individuato qual è il limite massimo di ore che un individuo può sopportare.
Il datore di lavoro causa infelicità ai dipendenti
Il lavoro nobilita l’uomo. Questa è la convinzione principale. Il duro lavoro forma e garantisce per ogni individuo una crescita sia personale che professionale. Oggi vogliamo parlarvi di una ricerca attuata dagli studiosi dell’Università di Tour. Considerando l’opinione di numerosi lavoratori di diverse aziende, più o meno piccole, hanno constatato che se un individuo non è felice sul proprio posto di lavoro è colpa del suo datore di lavoro.
I bamboccioni rifiutano il lavoro?
La Corte di Cassazione si è trovata a dover emanare una sentenza molto curiosa. Si sa che ad oggi è molto difficile trovare un posto fisso. Molti giovani vivono ancora con i propri genitori, e anche se hanno raggiunto una certa maturità, non riescono a costruirsi un futuro da soli. Proprio per questo, c’è stato un caso emblematico che ha coinvolto una giovane trentaseienne laureata in Architettura.
Chi è disordinato è un problem solver perfetto
Sembrerà per alcuni un controsenso. E invece si tratta di uno studio tedesco che ha dimostrato come, in realtà, il disordine non sia il sinonimo di sciatteria sul lavoro. Molto spesso pensiamo che una persona metodica e precisa è quella che riesce a tenere in ordine la propria scrivania. Ma non è sempre così.
Cosa non fare quando si lavora a casa
Molti pensano che lavorare a casa sia un vantaggio. In realtà, se il lavoratore non riesce a gestire in maniera corretta e ad organizzarsi meticolosamente nella divisione dei compiti il telelavoro si può rivelare una vera e propria condanna. Per ovviare a questo risvolto negativo del lavorare da casa bisogna seguire delle linee guida. Innanzitutto, non bisogna lavorare fuori dall’orario di ufficio. Mi spiego meglio. Lavorando a casa, siete voi che decidete i vostri break e i vostri impegni. Ma sarebbe bene fare un piano di lavoro e decidere quali sono le ore da dedicare al lavoro e quali no.
Infelicità? Buttarsi nel lavoro non serve
Quante volte dopo una delusione amorosa abbiamo deciso di buttarci a capofitto nel lavoro per non pensare? Questo modo di fare fa sì che per l’individuo il lavoro diventi più importante di qualsiasi altra cosa ed una vera e propria esigenza. Per questo, viene chiamata workaholism la sindrome da dipendenza dal lavoro che rappresenta un disturbo ossessivo-compulsivo e che dà origine ad un vero e proprio comportamento patologico. Oggi, a proposito di questo, vogliamo parlarvi dei risultati di una recente indagine condotta presso la Kingston University di Londra.
Se sei madre e lavori sei più felice
Ne avevamo parlato già tempo fa, cercando di capire qual è la situazione delle madri che lavorano. Le donne che, oltre ad avere una famiglia, gestiscono il proprio lavoro con cura e devozione devono fare i conti con uno stress continuo. Molto spesso si tratta di donne super impegnate, ma anche stressate, depresse e con molti sensi di colpa per tutto il tempo che devono necessariamente sottrarre alla famiglia. È proprio per questo che vogliamo parlarvi di uno studio effettuato dalla University of North Carolina di Greensboro che sembra sconvolgere queste convinzioni. Secondo gli studiosi americani, infatti, le donne che lavorano e che sono madri da poco tempo sono felici, nonostante tutte le difficoltà che incontrano nel gestire giorno per giorno carriera e famiglia.
Studio e ripensamenti, le scelte compiute dai giovani
Oggi vi riportiamo i risultati di due ricerche effettuate da AlmaLaurea che riguardano i percorsi di studio che i giovani hanno o stanno per intraprendere. Il rimorso e il rimpianto sembrano essere i sentimenti prevalenti tra i giovani che, una volta compiuta una scelta, non risultano essere molto contenti, soprattutto se si parla del liceo. Infatti, il 48% dei giovani intervistati avrebbe dichiarato che se potesse tornare indietro sceglierebbe un altro percorso di studi, magari uno che possa farli sentire più vicini e preparati per il mondo del lavoro. Il 45%, invece, di coloro che hanno frequentato dei licei professionali dichiara la stessa cosa e solo il 43% per quanto riguarda i tecnici. Questi ultimi due, quindi, sembrano essere meno pentiti.
Lavoro? Se il capo è donna è meglio
È già da oggi frequentissimo il telelavoro. L’attività lavorativa viene intesa sempre più in modo flessibile, sia per quanto riguarda gli orari che per quanto riguarda il grado di libertà per la risoluzione dei diversi obiettivi. È recente un sondaggio promosso da Vodafone in Gran Bretagna che avvalora questa tesi. Sembrerebbe che ben il 70% dei manager che sono stati intervistati hanno dichiarato di essere a favore di un lavoro flessibile e la maggior parte di questi è donna. Ma forse è meglio specificare cosa si intende per lavoro flessibile.
Lavorare bene, l’intelligenza emotiva è il segreto
Oggi vogliamo parlarvi dei risultati di una ricerca condotta da CareerBuilder su un campione di 547 manager in Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Svezia. Tutti appartenenti a diverse realtà aziendali hanno sostenuto come per trovare lavoro sia fondamentale essere intelligenti, ma soprattutto avere una buona dose di intelligenza emotiva. In tempi difficili come quelli odierni è fondamentale che i lavoratori abbiano creatività e riescano a garantire all’azienda un surplus che la renda differente dalle altre. I manager hanno confermato che ben il 59% dei datori di lavoro considerano fondamentale l’intelligenza emotiva di un candidato. Addirittura la EI viene vista in modo più positivo rispetto al tanto stimato quoziente intellettivo.
Il progetto “Fiocco in azienda” per le donne che lavorano
Vi vogliamo parlare di un momento molto particolare della vita lavorativa di una donna. Dopo la maternità ritornare alla routine lavorativa non è semplice per le giovani mamme. Molto spesso le donne rinunciano alla carriera per dedicarsi completamente alle cure dei propri figli. Infatti, lo stress sul luogo di lavoro e difficoltà pratiche non contribuiscono a facilitare il ritorno alla vita lavorativa. Non poco tempo fa vi parlammo del divario esistente tra uomini e donne sul posto di lavoro, onde ripeterci sull’argomento discriminazioni, non possiamo perciò trascurare un fenomeno come il mobbing o la competitività tra colleghi che porta a conflittualità. Le donne, in un periodo così delicato come quello che succede la maternità, si trovano a vivere una situazione davvero difficile. Proprio per trovare una soluzione a tutto ciò vogliamo segnalarvi il progetto “Fiocco in azienda” curato da Manageritalia e promosso dall’Assessorato alla Salute del Comune di Milano.
Lavoro? Come trovarlo con i social network
Negli Stati Uniti la gran parte degli utenti del Web riesce a trovare lavoro attraverso il mondo di Internet. È quanto emerge dai risultati di una ricerca condotta dal sito che si occupa di assunzioni on line, Jobvite. È emerso che l’86% di chi cerca lavoro lo fa tramite i social network. Siamo in tempi di crisi. Basta guardare all’andamento dei mercati di questi giorni per capire che non c’è niente di buono in arrivo, soprattutto per quanto riguarda il mercato del lavoro. Proprio per questo per trovare un impiego è consigliabile utilizzare gli strumenti messi a disposizione dal Web. Vi vogliamo, quindi, segnalare tre dei siti più popolati della Rete e più utili se il vostro scopo è quello di farvi notare e trovare lavoro: Facebook, Twitter e LinkedIn.
Lavorare da casa? Meglio andare in ufficio
Molti credono che lavorare da casa abbia numerosissimi vantaggi. Rispetto all’andare in ufficio e allo stress del raggiungere il proprio posto di lavoro ogni giorno con l’auto o con i mezzi pubblici, il lavoro da casa è visto come una comodità. Non ci sono stress e c’è una maggiore possibilità di gestirsi pause e lavoro. In realtà, uno studio americano ci ha spiegato come lavorare da casa può essere un modo per incrementare più liti domestiche.