Usare la mente per fare soldi

Oggi parliamo di un evento un po’ datato, ma che ha riscosso interessanti presupposti per comprendere il rapporto tra mente e soldi. Parliamo del Millionaire Mind Intensive tenutosi a Bologna con T. Harv Eker.

L’idea è quella dei seminari legati allo sfruttamento delle opportunità di pensiero, legate al mondo del lavoro e al mondo del denaro. Il corso di cui parliamo, sarebbe legato quindi a quella sorta di iniziative di formazione sull’area motivazionale e delle risorse umane che tante volte viene sottovalutata, oppure utilizzata in maniera poco attiva.

Chi legge ha migliori prospettive di lavoro

 Leggere per arricchirsi, ampliare gli orizzonti, guardare al mondo ed ai suoi personaggi da diverse angolazioni, differenti culture, opposti ma non necessariamente contrapposti modi di vivere, di pensare, di affrontare le domande che assillano l’umanità.

Leggere per avere accesso a nuovi mondi ancora inesplorati, costruire realtà altre nella mente che si fa sempre più sconfinata e libera. Leggere, sin da giovanissimi, anche per avere migliori prospettive di lavoro in futuro. A scoprire quest’ultimo, l’ennesimo punto a favore della lettura è stato un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente alla prestigiosa University of Oxford.

Crisi del quarto di vita, mettersi in discussione a vent’anni

 L’hanno definita crisi del quarto di vita, il crollo delle certezze che colpisce a vent’anni, scatenando nei giovani sintomi di disagio psicofisico simili a quelli che colpiscono i cinquantenni, alle prese con i primi bilanci esistenziali e con quell’ingresso nella mezza età vissuto molto spesso con timori ed ansie imputabili alla paura di invecchiare, di dover decidere che impronta dare alla propria esistenza.

Loro sono i ricercatori della Greenwich University, coordinati dal dottor Oliver Robinson, autori di uno studio su un campione di 1.100 persone, di età compresa tra i 25 ed i 35 anni, tutti intervistati tramite il sito Gumtree.com su aspettative per il futuro, desideri, insoddisfazione personale.

Poker come regola di vita

 Sembrerà assurdo quello che stiamo per vedere, ma proprio un gioco definito “d’azzardo” come il poker, potrebbe essere la soluzione ad una serie di interrogativi della vita, dal punto di vista degli insegnamenti e soprattutto del saper vivere.

A parlarne è proprio Matt Matros, uno dei più stimati grinder on line degli Stati Uniti d’America. Il suo profilo è riconosciuto per il fatto che riesce a vincere in partite di poker totali come 1,5 milioni di dollari per tutta la sua carriera.

Caratteristiche di un leader

 Un leader di successo non è una persona sola, un io martellante e petulante che calpesta tutti per imporre la propria autorità e visione del lavoro, che non ascolta e non prende nota per coniugare le esigenze del gruppo con cui lavora, che chiede l’impossibile agli altri e pretende poco da se stesso.

Quello è un leader senza stoffa che durerà poco al comando perché si farà tanti nemici, non guadagnerà mai il rispetto e la stima dei collaboratori, otterrà solo il minimo dagli altri perché nessuno gli offrirebbe mai di sua spontanea volontà il massimo. Un leader di successo è piuttosto colui che si mette in gioco, lavora più degli altri anche quando potrebbe imporre e delegare i compiti più noiosi e difficili, qualcuno che combatte fianco a fianco dei dipendenti e mai contro, qualcuno pronto ad assumersi anche responsabilità non sue a volte per coprire e proteggere le risorse preziose, le uniche, che ha a disposizione.

Stress da precarietà, i consigli dell’Eurodap per combatterlo

 Stress da lavoro precario, abbiamo già parlato degli effetti del precariato sul benessere psicofisico dei lavoratori. Chi vive una condizione lavorativa instabile, caratterizzata da insicurezza economica, incertezza sul futuro, oltre che più esposto al rischio impotenza ed in generale alle malattie, vive anche in uno stato d’animo di perenne ansia e spesso è portato a subire maggiori pressioni pur di non perdere un posto già estremamente in bilico.

In aiuto ci viene il vademecum messo a punto dall’Eurodap, l’Associazione europea disturbi da attacchi di panico. La psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente dell’associazione, ha stilato alcuni consigli che possono essere utili al popolo, sempre più in crescita, dei precari, per affrontare la vita con meno stress e preservare il benessere mentale. Vediamoli.

Lavoro, come trasformare un sorriso falso in un sorriso vero

 Il clima disteso e sereno sul lavoro è un po’ come la famiglia del mulino bianco: esiste solo negli spot o comunque l’idillio spesso è temporaneo e può rompersi facilmente con l’ingresso di un nuovo membro in ufficio, l’arrivo di un nuovo capo, un progetto che mette tutti sotto pressione e fa perdere la calma anche ai caratteri più pacifici e gioviali. Spesso, anche se non lo esprimiamo con le parole, la nostra espressione trasuda ostilità a go go il che potrebbe rendere l’atmosfera ancora più rovente e tesa e compromettere la nostra produttività sul lavoro.

E allora che fare? Come sorridere ai clienti più burberi e saccenti, al collega antipatico e presuntuoso o al capo prepotente? In molti ricorrono al sorrisetto stereotipato, falso come la plastica, dipinto in viso per tutto l’orario lavorativo, forzato con un’evidenza che ha dell’imbarazzante.

Stress in ufficio, esercizi alla scrivania con la desk gym

 Stress da lavoro ed in particolare da scrivania. Stare seduti molte ore al giorno non permette di sciogliere la tensione muscolare e liberarsi delle energie negative che minano l’equilibrio psicofisico.

Da una recente indagine condotta dall’Osservatorio ADI-Nestlé sulla forma fisica e le abitudini alimentari risulta che ad essere più penalizzate dalla vita sedentaria sono le donne che, seppur molto più attente allo stile di vita, sono quelle che pagano maggiormente le conseguenze di troppi impegni, non riuscendo a ritagliarsi qualche ora a settimana per fare dell’attività fisica con regolarità.

Come fare successo (parte 2 di 2)

Tornando a bomba sul nostro excursus nel mondo del successo, andiamo a porre queste famose domande che possono aiutarci a diventare leader in determinate situazioni, nella vita privata, in quella lavorativa e soprattutto in quella sociale. La prima domanda è sicuramente legata a quali obiettivi ci vogliamo porre. Avere un’idea chiara di quello che si vuole fare e soprattutto progettare il futuro rimanendo con i piedi per terra e soprattutto considerando gli imprevisti già aiuta tanto. Porsi degli obiettivi di breve scadenza per potere ogni tanto fare il punto della situazione e domandarsi se si sono portati a termine gli obiettivi oppure è il caso di ricominciare da zero.

Seconda domanda da porsi sicuramente è domandarsi, il cosa si deve fare per avere il successo, o meglio per evitare di fallire nuovamente quando ci siamo persi di strada.

Come fare successo (parte 1 di 2)

Nel nostro vivere quotidiano sembra essere interessante analizzare i nostri amici, colleghi e familiari per esaminare il loro percorso, per capire come si è cresciuti e come si è migliorati o come si è peggiorati. Data l’imprevedibilità degli anni a venire può essere interessante trovare una continuità nel proprio essere per cercare di migliorarsi e fare bene per se e per gli altri. Oggi sicuramente non siamo qui per proporvi e-book in acquisto per avere successo, ma semplicemente per guardare insieme la strada per raggiungere un benessere interiore che potrebbe portare a risvolti positivi nella propria vita.

In molti pensano che sia importante pianificare tutta la propria vita, oppure attuare delle strategie o semplicemente porsi degli obiettivi, ma non si è mai pensato al fatto che la vita è fatta di imprevisti e proprio quelli sono sempre dietro l’angolo e vanno considerati per avere successo nella vita. I problemi che riguardano il trascorso attuale e passato sono un buon punto di partenza per analizzare se stessi e quindi per cercare di migliorarsi ed avere successo nella vita.

Talento, naturale o frutto di un duro lavoro su se stessi?

 Talento innato o maturato? O entrambi? Non è sufficiente avere la stoffa per emergere. Bisogna che qualcuno la scopra e la valorizzi, bisogna coltivarla e lavorare duro, allenandosi continuamente e lanciandosi in sfide sempre nuove, avere il sostegno della famiglia in questo percorso sin dall’infanzia e, ultimo, ma non da meno, trovarsi al momento giusto nel posto giusto per poter cogliere al volo le opportunità.

Questa è la ricetta per il successo di Karl Anders Ericsson, docente di psicologia della Florida State University. Ericsson è convinto che il talento naturale non esista. La memoria e l’intelligenza di molte persone di talento non sono affatto superiori alla norma, e quelli che sul palco piuttosto che in campo o in ufficio mostrano come una dote e una capacità innata altro non sono che il frutto di un duro lavoro su se stessi, finalizzato al potenziamento di una passione (quella si che è innata!), di un sogno, di una particolare predisposizione fisica a questo piuttosto che a quello sport.

Caratteristiche di un leader politico, al potere con testosterone e follia

 Leader si diventa o si nasce? Il carisma, la capacità di comunicare e farsi ascoltare, l’autorevolezza sul gruppo sono caratteristiche che si acquistano con l’esperienza, non c’è alcun dubbio o forse sì? La perplessità nasce su chi deve faticare per arrivare in alto, studiando decine di manuali e chi vive l’essere a capo con una naturalezza disarmante: i fatti per stare al comando, insomma.

C’è uno psichiatra che ha una sua teoria su come si possa arrivare al potere. Una ricetta che ha poco know-how e una buona dose di fortuna, ovvero nascere con gli ormoni e l’aspetto fisico giusti.
Che relazione c’è tra cervello e potere e quanto conta l’ambiente più o meno favorevole per facilitare l’ascesa?

Stress da lavoro, parola d’ordine: respirare

 Lo stress da  lavoro vi affligge? Prima di fare qualsiasi altra cosa molto più complessa ed impegnativa per liberarvene, è bene ricordarsi di un’operazione molto semplice ma a cui diamo troppo spesso poca importanza: la respirazione.

Tutti respiriamo, ovviamente, ma non tutti lo facciamo bene ovvero nel modo più ottimale, tradotto ulteriormente quello che ci permetterebbe di trarne i maggiori benefici. Perché è importante respirare in genere e nello specifico quando si è sotto stress, lo sintetizza perfettamente il dottor Lazzari, spiegando cosa avviene nel nostro organismo quando facciamo un bel respiro profondo, si tratta di una catarsi a dir poco positiva:

Apportare più ossigeno stimola il metabolismo e l’attività circolatoria favorendo il drenaggio dei prodotti di scarto (vedi anidride carbonica e acido lattico). Non solo: provoca un abbassamento dell’adrenalina, una minor tensione neuro-vascolare oltre a diminuire il livello di colesterolo e degli zuccheri nel sangue.

Stress da lavoro d’ufficio

 I sintomi del distress, lo stress negativo, spaziano dalle ripercussioni sulla sfera emotiva all’impatto fisico sull’organismo, dai disturbi cognitivi alle conseguenze sulla vita di relazione.

Abbiamo imparato a riconoscere i sintomi delle cinque categorie di stress. Nello specifico, oggi vediamo cosa avviene in ufficio, quali sono le spie più comuni di un carico di tensione eccessivo. Fisicamente lo stress sul lavoro in chi è incollato per molte ore al giorno alla scrivania, si manifesta con dolori allo stomaco, bocca secca, mani sudate, mal di schiena, disturbi digestivi. Dal punto di vista emotivo, aggressività e malessere diffuso dominano anche a causa di frequenti problemi di insonnia. Il rischio è di diventare più distratti e meno produttivi.