Il Naso di Andrea Camilleri

Si può tranquillamente sostenere che ancor prima che la storia di un uomo è la narrazione di un naso che la fa da “padrone” ed è infondo l’unico grande protagonista in questo quarto appuntamento di Save the Story.

Grandi e proficui scrittori, storie intense, immortali e che hanno creato, definito la morale e il gusto contemporaneo . Dopo le prime tre uscite (meritano davvero di essere citati: Alessandro Baricco con il Don GiovanniUmberto Eco con i Promessi Sposi, Stefano Benni con Cyrano), è la volta di Andrea Camilleri che si cimenta, riuscendo felicemente con il naso di Nicolaj Gogol’.

Picture Me. Diario segreto di una modella

 

Picture Me. Diario segreto di una modella, è emozionante e, al tempo stesso riprende un tema, un disagio, che se non conoscevamo, in qualche modo ne avevamo il sentore. Il documentario, che arriva in dvd in Italia dopo la presentazione, con successo, in alcuni festival, ci illustra con amarezza il dietro le quinte di una modella, Sara Ziff, americana, ventisette anni.

Le riprese, cominciate quasi per gioco da Ole Schell, all’epoca suo ragazzo e oggi buon amico, racconta la realtà, la disillusione di un lavoro che è invidiato da milioni di ragazze. Ci dice infatti:

E’ un pò come quando sei in un ristorante di lusso, vai per cercare il bagno e, invece, finisci nella cucina piena di clandestini.

Il sangue di Montalcino di Giovanni Negri

Persona a dir poco versatile, Giovanni Negri, ex segretario del partito radicale, ex deputato italiano ed europeo italiano ed europeo, da dieci anni produce barolo e pinot nero ed ora esordisce con un noir che potremmo definire alcolico. Ed infatti già il titolo, “Il sangue di Montalcino“, da ad intendere che tra le vigne che producono il profumatissimo Brunello c’è stato un omicidio. La vittima è un enologo di fama mondiale. La stampa impazzisce, i giornalisti s’avventano sul caso.

Tale situazione, per il peso mediatico che comporta, complicherà non poco le indagini dell’astemio commissario Cosulich. Il giallo è affascinante, complesso, tanto da coinvolgere il poliziotto e il lettore per le vie del vino, come il Barolo e il Franciacorta. Queste terre, Giovanni Negri le conosce bene da quando ha abbandonato la politica e d è diventato un produttore, nelle Langhe, di Pinot Nero e Barolo.

Quella sera dorata di Peter Cameron

Estremamente delicati e sfaccettati i personaggi e gli interpreti del meraviglioso romanzo Quella sera dorata dello statunitense Peter Cameron (Adelphi, 318 pp, 19 euro): Jules Gund, scrittore sudamericano (in lui non vi imbatterete mai di persona anche se è il “regista segreto” di tutta la vicenda: si è suicidato e di questo si viene a sapere subito). Sua moglie, l’elegante e fiera Caroline. La giovane amante Arden che l’ha reso padre di Porzia.

Suo fratello Adam, sottilimente intelligente, inquieto, dall’atteggiamento aristocratico, cinico e raffinato. E soprattutto il giovane studente Omar Razaghi, assolutamente affascinato da quest’uomo così misterioso e fortemente motivato a scrivere la sua biografia. Interesse che nasce in particolare dal fatto che questa condiziona in modo decisivo il risultato della sua borsa di studio all’Università del Colorado.

Il sentiero dei sogni luminosi di Jasvinder Sanghera

 

Jasvinder Sanghera, indiana, ha conosciuto molto presto il dolore, a quindici anni è infatti scappata di casa per sottrarsi a un matrimonio combinato, sposando un ragazzo di una casta inferiore alla sua. Da quel giorno, la famiglia l’ha disconosciuta, ripudiata e minacciata di morte. Questa terribile storia non appartiene al profondo Sud dell’India, ma a Derby, una cittadina del Regno Unito. Nella sua autobiografia (Il sentiero dei sogni luminosi, Piemme, pp. 320, euro 17) vi sono anche l’impegno per le donne asiatiche dopo che sua sorella si è data fuoco proprio per sfuggire allo stesso destino.

Bisogna dire inoltre, che questa giovane donna, ha fatto qualcosa davvero grande, la sua associazione infatti, Karma Nirvana (in sanscrito, azione e luce) e il suo sito (www.karmanirvana.org.uk) solo in Gran Bretagna, nel 2009, ha salvato la vita di più di quindicimila donne.

Gli occhiali di Heidegger di Thaisa Frank

Non è un saggio e come romanzo di sicuro è  uno di quelli in cui trama e i personaggi sono surreali: è infatti poco ma sicuro, che nulla sarebbe potuto accadere come Thaisa Frank (vincitrice di due Pen award e docente di scrittura creativa a San Francisco) c’ha raccontato. Esperimento che non può dirsi però isolato dato che  Train de vie e Bastardi senza gloria usano il paradossale per narrare il nazismo.

La storia è quella tragica, dolente e terribile della guerra e ha come sottofondo neanche troppo ‘celato’ la  Germania, degli anni ’40. Un gruppo di ebrei intellettuali e poliglotti viene sequestrato e tenuto nascosto in un sotterraneo segreto.

Daniel J. Goldhagen: Peggio della guerra

Indubbiamente Daniel J.  Goldhagen suscitò non poche polemiche con il suo libro I volenterosi carnefici di Hitler nel quale sosteneva con forza la sua documentata convinzione che il popolo tedesco ebbe una responsabilità collettiva, nell’Olocausto degli Ebrei. E dichiarò:

Presentare il popolo tedesco come lo strumento involontario e inconsapevole nelle mani del Terzo Reich è un resoconto falso e mitologico della storia.

María Dueñas: La Notte ha cambiato rumore

Indubbiamente non tutti i romanzi possono essere raccontati in poche righe. Uno di questi è l’esordio della spagnola María Dueñas, un vero e proprio caso editoriale con ventuno edizioni in un anno, grazie soprattutto al passaparola.

La protagonista è Sira, una giovane e candida sartina che nel giro di pochissimo tempo, si trasformerà in spia intelligente e sofisticata per conto degli inglesi nella Spagna franchista.

La Pazienza del giardiniere di Paolo Pejrone

Sono anni e non si può dire che Paolo Pejrone non ce l’abbia raccontato, il punto è che spesso siamo distratti, indaffarati e pensiamo a tutt’altro. Nel suo libro del 2009, La Pazienza del giardiniere (Einaudi, pp.198, euro 16), raccoglie una serie di articoli, esempi e rubriche uscite nel tempo. Gli ultimi capitoli, erano tutti incentrati all’elogio (oserei aggiungere estatatico!) dei corbezzoli americani e di come questi sopravvivano a lungo ed indenni attraverso le estati torride, mantenendo le foglie in ‘salute’, verdi e pronte a riempirsi di bacche rosse e per poi esplodere in un bellissimo bianco-rosato a grappoli e molto simile al mughetto.

Molto probabilmente e se ne può facilmente dedurre dato che si trattava delle pagine finali, desiderosi di conoscere tutto, per poterlo coltivare, ci sia mancata la concentrazione, non avevamo compreso però quanto sarebbe stato gradevole avere un corbezzolo americano o Arbutus menziesii (dal canadese Archibald Menzies, che lo individuò alla fine del Settecento), delle cui bacche i nativi si sono nutriti per secoli.

Cosa pensò Tolstoj la notte che andò via, fuggendo di casa?

Vi è un libro bellissimo di Vladimir Pozner: Tolstoj è morto, dove si narrano, su base documentaria, gli ultimi momenti del grande scrittore, dopo la celebre e disperata fuga da casa. La bella notizia è che viene ripubblicato da Skira un altro libro che tratta lo stesso argomento, uscito anni fa per Einaudi: La fuga di Tolstoj di Alberto Cavallari. Il tema non cambia, le differenze sono nelle analisi.

Pozner propone una ricostruzione basata su fatti precisi, nonostante l’impianto sia di tipo narrativo. Cavallari ci presenta un vero e proprio racconto dunque, anch’esso fa riferimento alle circostanze ma a quelle reali rinuncia e non se ne serve per ricostruire lo stato d’animo di un tale genio. Qual’è la ragione eper cui lo scrittore fuggì? Sicuramente avvenne una concatenazione di timori pratici, di insoddisfazione personale, di contrarietà sulle richieste della famiglia nella tenuta di Jasnaia Poljana che doveva essere un piccolo paradiso e che invece s’era trasformata in un luogo di risentimento e dolore:

L’Italia non è una nazione per giovani ma neanche per anziani

L’Italia? Senza ombra di dubbio, possiamo dire che non è una nazione per giovani ma neanche per anziani. Il concetto è semplice ma non così scontato come potrebbe sembrare all’apparenza. Questo ce lo ricorda Loredana Lipperini in una sua nuova ricerca della società italiana, intitolata: Non è un paese per vecchie (Feltrinelli, pp. 208, euro 15). Dopo il bellissimo: Ancora dalla parte delle bambine, la giornalista e scrittrice, capace di analisi lucide ed estremamente intelligenti, ci propone un’altra sua indagine sull’universo femminile, in una realtà, la nostra, terribilmente contraddittoria e ‘mass-mediologica’.

Nel Paese in cui ci si intrattiene piacevolmente (e lo share conferma), con programmi tv come “Velone” e la dittatura dell’estetica è in gran forma (da non sottovalutare anche quella della chirurgia plastica), vi è una malintesa idea del divertimento che si realizza soprattutto nel ridicolizzare chi è in difficoltà, accanendosi verso il più debole, come appunto accade per le donne anziane (si sprecano riguardo a questo argomento, video e commenti in rete).