Mente e corpo legati anche nel male

Vi abbiamo spesso parlato delle proprietà che collegano la mente al corpo. Soprattutto, ci sono momenti in cui la mente ed il corpo diventano tutt’uno fino a fondersi nei modi di percepire. Oggi parliamo di come, anche il malessere, quello fisico, potrebbe essere riconducibile in alcune situazioni al malessere psicologico. Secondo alcune ricerche partite dall’Università La Sapienza di Roma, ben un adulto ogni due, che si rivolge al medico di base per un dolore fisico, ha dietro una prospettiva psicologica. Proprio a partire da questo dato, risulta interessante provvedere a creare una sinergia tra il medico di base ed eventualmente uno psicologo. Così facendo, ci si è resi conto che si ridurrebbero di ben il 20% gli usi dei farmaci.

I primi test sono stati fatti proprio nelle Università ed a comunicare gli esiti positivi è stata la community web di Psicommunity, che proprio nei giorni prima del Maggio di Prevenzione Psicologica 4, hanno dimostrato come gli studi della cattedra di Psicosomatica, diretta dal professor Luigi Solano, della Facoltà di Psicologia dell’Università La Sapienza abbia portato a brillanti risultati dopo ben 10 anni di duro lavoro.

Il pic nic perfetto

Volersi bene significa anche fare attività benefiche per il corpo e da quando il fulcro della vita si è spostato nelle città, ogni tanto fa bene andare a fare una gita fuori porta all’aria aperta. Il pic nic è l’emblema dell’aria aperta. Dal francese, la parola deriva da pique (rubacchiare, prendere) e nique (cose di poco valore).

Prima cosa è decidere la giornata per dedicarsi a questa attività piacevole e soprattutto a basso costo. Cosa simpatica per adulti e bambini, ma anche per avere a disposizione la natura e l’aria che di recente manca a molti. Ma vediamo come renderlo perfetto. Per prima cosa, non abbiamo bisogno di giochi vistosi, ma basta una semplice palla per divertirsi.

Donne pelose con figli intelligenti

Sicuramente può sembrare una provocazione, ma oggi parliamo di una recente ricerca pubblicata sul Psychology & Sociology e condotta dal team di ricercatori dell’Università di Alberta.

Le donne, per una questione di estetica, ogni giorno, si trovano a combattere con i peli. Il pelo viene tagliato, raso, strappato e maltrattato in ogni modo per essere estratto o spesso nascosto, ma quando si tratta di donne con degli ormoni troppo alti, o superiori alla media, ovviamente non c’è tanto da fare proprio perché è una rincorsa costante rispetto al tempo di crescita. Ovviamente non sono tutte uguali le donne perché non hanno la stessa quantità di ormoni, c’è chi è costretta quotidianamente a lottare contro i peli e chi una volta ogni quindici giorni fa un giro di pinzetta e finisce li.

Meno peso più memoria

Oggi parliamo di una ricerca interessante che titola così: scende il peso ed aumenta la concentrazione.
Ebbene si, sembra che sia stato dimostrato che perdere peso aiuta sia la salute, ma anche la memoria e la concentrazione dell’individuo. La perdita di massa corporea, porterebbe ad un aumento dell’attività celebrale, con l’aumento netto anche degli impatti positivi che lavorano sulle prestazioni cognitive.

La ricerca che giunge a questa conclusione, arriva dalla Kent State University degli Stati Uniti d’America, dove un gruppo di 150 persone, delle quali 109 erano obese, si sono sottoposte alla chirurgia bariatrica. Stiamo parlando di un intervento di riduzione del grasso corporeo. Dopo sole 12 settimane dall’operazione, dai test realizzati in laboratorio e successivamente pubblicati sulla rivista Surgery for Obesity and Related Diseases, è stato dimostrato, come le funzioni cognitive sono migliorate nettamente, riuscendo a passare da un livello di concentrazione e memoria molto basso ad uno normale.

Meditare fa bene

Noi occidentali siamo molto diversi rispetto agli orientali soprattutto per una questione di cura della nostra psiche. Purtroppo, non conosciamo bene il valore della meditazione e di conseguenza la stiamo trascurando fino a farla diventare quasi una pratica desueta e non compatibile con i nostri standard di vita.

E’ importante invece capire quali sono gli effetti benefici che la meditazione ci può dare, sia psichici che fisici. La meditazione, infatti potrebbe aiutarci in una serie di migliorie suddivisibili per obiettivo e soprattutto suddivise in contesti dedicati.

Esaminare i super sensi

Oggi parliamo di sensi extra ai cinque canonici che noi conosciamo. Ovviamente non stiamo avvalorando la tesi di essere dei super eroi, ma sicuramente di quanto l’essere umano abbia delle potenzialità che non sono sfruttate a dovere e quindi di quanto possiamo fare ancora di più.
Per parlarne, ci baseremo culle parole dello scienziato Lawrence Rosenblum, che ha raccontato nel suo “Lo straordinario potere dei nostri sensi”, come il nostro cervello, mettendo a punto la cooperazione costante dei nostri sensi, proporrebbe una influenza vicendevole che andrebbe a far si di riunire compensazione e sostituzione degli stessi l’uno dell’altro, permettendo anche a chi ha deficienze sensoriali di approfittare di caratteristiche di un senso e proponendoci quindi il fatidico “sesto senso”, per superare in ogni caso una situazione difficile o meglio, estrema della nostra quotidianità.

Lawrence Rosenblum ha testato su se stesso in prima persona queste possibilità del nostro corpo, ad esempio cercando di uscire fuori da un giardino bendato e con dei guantoni, senza calpestare nulla e di conseguenza, solo “odorando” un nastro all’odore di menta messo sulla scia verso l’uscita, o ancora riuscendo ad evitare di mangiare cose malsane solo toccandole, bendato e con le narici otturate.

Riccardo Manzotti spiega i sogni

Neuroni e Coscienza”, il ciclo degli incontri che si sta tenendo al Palazzo Ducale di Milano, ha portato nell’ultima occasione ad una riflessione importante. Ospite d’eccezione, il Professor Riccardo Manzotti, ordinario di psicologia cognitiva alla Iulm di Milano, che ha tenuto cattedra nella Sala del Maggior Consiglio esponendo il problema che dell’umanità è sempre stato celato: di che materia sono fatti i sogni.
Per spiegarlo, il professore, è partito dal porre un quesito relativo al come sia possibile che le attività elettrochimiche dei neuroni diventino rappresentazioni del mondo fenomenico.

La comprensione non era semplice e per questo si sono fatti degli esempi pratici con i presenti.

Respirare per essere sereni

Oggi affrontiamo un argomento che potrebbe essere interessante per molte persone che soffrono di ansia e stress: il respiro corretto.
Respirare bene è infatti una cosa fondamentale per essere sereni e portare fuori dal nostro organismo tutte le tossine negative e di seguito anche i pensieri negativi. L’ossigenazione, infatti, tocca l’intero organismo e fa rivivere le cellule e da input di vita nuova a tutti gli organi. Lo stress quotidiano di una vita frenetica, ci porta sempre ad avere un respiro che può sembrare affannoso e soprattutto e scorretto sia per il nostro corpo che per la nostra mente che così non si distende e non si rilassa.

Respirare male, come dicevamo in testa porta a sintomi quali l’ansia, lo stress, la depressione, la mancanza di autostima, oltre a questioni meramente legate al fisico come l’invecchiamento delle cellule, i problemi alla digestione, gli enfisemi polmonari, le emicranie e quanto altro.
Di conseguenza per respirare bene è utile comprendere l’utilizzo di un nostro organo che per quanto sia indipendente, possiamo essere noi a regolarlo. Stiamo parlando del diaframma. Questo organo che si trova nella pancia, e non nel torace come in molti credono è importante sia per il nostro corpo che per la nostra psiche.

Delusione d’amore, un dolore fisico oltre che psichico

 Le delusioni d’amore fanno male al cuore ed al corpo. Se pensavate che le pene d’amore si limitassero ad un dolore dell’anima, muto e sordo agli stimoli alla vita ed all’allegria provenienti da chi cerca di scuoterci dal nostro torpore sentimentale dall’esterno, l’amara sorpresa, e forse neanche tanto stupefacente, è che essere lasciati, soffrire per amore, tormentarsi per chi ci ha ferito e deluso, fa male sul serio, anche al resto dell’organismo.

Lo rivela un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori americani che ha cercato di far luce sul dolore fisico delle pene d’amore. Il team di ricerca, afferente alla Columbia University, nello studio, pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, ha cercato di trovare una risposta a domande sulle ferite sentimentali. A cosa assomigliano? Come ci si sente, dentro e fuori? Cosa si scatena nel nostro cervello quando soffriamo per amore?

Buonumore, consigli per ritrovare il benessere psicofisico

 Se l’umore è lo specchio della condizione fisica, il buonumore corrisponde a risorse personali elevate. Ne è convinto Robert E. Thayer, docente di psicologia alla California State University che ha riassunto l’umore in 4 livelli di energia:

  1. Stanchezza tesa, stanchi e stressati;
  2. Stanchezza calma, stanchi ma non stressati;
  3. Energia tesa, stress da carico di lavoro eccessivo ma poco produttivo;
  4. Energia calma, energia senza tensione.

Thayer ha stilato una sorta di decalogo del buonumore, regole semplici da seguire che migliorano l’umore, tutte testate ovviamente e provate da studi specifici. Provare per credere!

Perchè l’umore cala in inverno

 

Noi che ci occupiamo spesso di psicologia e soprattutto di modi di vivere, ci troviamo a parlare oggi di uno status mentale che colpisce circa il 75% della popolazione mondiale: il malumore invernale. L’umore in inverno spesso va molto giù, buona parte delle persone provano un senso malinconico di tristezza, poca voglia di intraprendere iniziative e soprattutto molta attesa nei confronti della bella stagione. Tutto questo status negativo, influisce negativamente sul nostro stile di vita e sulle nostre relazioni sociali. Indicatori e modificatori del nostro umore sarebbero freddo, giornate corte e voglia di rinchiudersi in casa.
A queste situazioni fisiche che quasi ci costringono a rimanere chiusi in noi stessi, si può però reagire. Il segreto sta nel pensiero positivo legato ai nuovi obiettivi. A lanciare l’input per la miglioria è un recente studio dell’Università del Missouri che ha pubblicato una serie di consigli per essere allegri e spensierati anche durante il periodo invernale.

Dove nasce la paura

 

Secondo un recente studio portato a termine negli Stati Uniti d’America, le fobie non sono innate, bensì derivano da quelle che hanno i nostri genitori. Le paure che si sviluppano dentro di noi, sono frutto di un insegnamento non congentito, bensì, che si impara dalla vita di tutti i giorni tra le pareti di casa.

Quindi, in modo consapevole o meno, i nostri genitori ci trasmettono le proprie paure riuscendo a creare il vero terrore nei piccoli. Questo terrore può essere di diverso tipo, tra i più classici abbiamo i rettili, i ragni, il buio, il chiuso, l’aereo o tante altre paure.

Cibo al primo posto per le donne

 

Qualche tempo fa vi abbiamo parlato della necessità dell’uomo di mettere al primo posto nei suoi pensieri: il sesso. Oggi l’analisi si sposta sulle donne e vediamo che i due sessi si distinguono nettamente in preferenze.

Lo studio realizzato dal ShapeSmart, una divisione sanitaria di una società farmaceutica britannica, ha dimostrato come per la donna sia più facile e bello pensare a del cioccolato o ad un dolce più che ad una notte di sesso. Il sondaggio è stato pubblicato sul Daily Mail ed ha riportato anche che ben 6 donne su 10 non amano mangiare davanti al proprio partner e 4 su 10 sono sempre a dieta. Il 25% delle intervistate pensa al cibo ogni mezz’ora, mentre al sesso ogni paio di giorni.

Dimagriamo con il Cardiolates!

In quanti a feste terminate si ritrovano con dei chili in più. Ma rassicuratevi: i modi per liberarsene sono davvero tanti. Non è possibile però prescindere dal binomio dieta e movimento. Gli esercizi fisici crediamo di conoscerli tutti e invece questo siamo certi che non l’avete mai sentito nominare. Si chiama Cardiolates.

Certo la regola inderogabile a cui non poter sottrarsi è: “Mangiare meno e muoversi di più!”. Ci si pone però un problema di ordine pratico. Ci si potrebbe fare qualche vasca e in modo quotidiano, il nuoto però richiede tempo, impegno, orari, impegni che talora non è facile organizzare. Qualcuno suggerisce il Pilates, se abbiamo però come idea quella di perdere peso, non è molto utile. Spiega infatti Monica Malinverni, istruttrice di Pilates e Cardiolates a Milano: