Autostima ed effetto boss, quando il capo diventa una minaccia sociale

 La diversità è ricchezza, opportunità, conoscenza di sé attraverso l’altro, lo stesso altro oggi più che mai demonizzato da modelli di paura dell’estraneo e barriere mentali tornate drammaticamente ed ideologicamente alla ribalta. Ma diversità è anche cultura, diversi modi di approcciarsi, interpretare, vivere il mondo. E a proposito di differenze culturali che influenzano lo sguardo sugli altri, ci sembra interessante proporvi i risultati di un recente studio, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica PLoS ONE, che ha esplorato le diverse reazioni di americani, occidentali per eccellenza, e cinesi, l’Oriente con la O maiuscola, ad una figura autoritaria ed autorevole qual è quella del proprio capo.

Alla vista di una foto che ritraeva sia il proprio datore di lavoro che se stessi, i cinesi hanno guardato prima il capo e soltanto dopo hanno rivolto lo sguardo sulla propria di immagine. E gli americani?

Il viagra amato dai giovani

Oggi riportiamo un argomento che in questi giorni ha trattato El Pais, il quotidiano spagnolo più diffuso nel giorno di San Valentino. Si parla di sessualità, amore ed aiuti per il corpo. Infatti, da un’analisi di marketing e delle vendite risulterebbe che il picco degli acquisti degli innamorati per il 14 Febbraio, non sia stato rivolto a cuori, cioccolatini, pupazzoni, che già di per se mostrano il consumismo sfrenato di questa festività, ma che il prodotto più venduto sia stato: il Viagra.

La fine del romanticismo oppure bufale commerciali? Fatto sta che gli innamorati, hanno preferito far toccare l’apice della vetta con gli acquisti di due para farmaci destinati all’uso sessuale che sono Viagra (Pfizer) e Cialis (de Eli Lilly & Co). Questi prodotti nati come aiuti contro l’impotenza, sembrano essersi diffusi a macchia d’olio e purtroppo utilizzati anche dai giovanissimi per cercare di aumentare le loro prestazioni. Nulla di più sbagliato in merito secondo gli esperti, considerato che il prodotto può portare gravi problemi se si comincia ad abusarne già in età giovanile.

Rendersi belle a San Valentino

 

Non parliamo oggi di consigli su cosa utilizzare per i trucchi e per il make up, ma sicuramente di qualche consiglio per piacersi e far piacere al partner il giorno di San Valentino. Prossimi al fatidico 14 Febbraio, giorno degli innamorati, si è deciso che per molte donne la parola d’ordine è Seduzione con la S maiuscola. Mentre l’uomo si destreggia con l’organizzazione della serata e va nella solita crisi di scelta tra il ristorante in voga per stupire oppure una romantica cenetta in casa per stare cuore a cuore con la propria compagna, la donna preferisce dedicarsi a se per stupire il proprio partner. Quello che conta, come dicevamo è proprio sedurre.
Da dove partire allora? La donna che per il 2011 vuole seguire i consigli degli esperti, cominci proprio dal make up. A partire dai must, bisogna dire addio alle labbra rosso fuoco con conseguente ingigantimento delle stesse. Addio anche agli occhi marcati da strega con ingigantimento delle ciglia e soprattutto i colori folli delle unghie, comprensivi dei vari nail art che possono risultare solo eccessivamente di cattivo gusto.

Autostima a terra e stress alle stelle per 3 insegnanti italiani su 4

 Classi troppo affollate, risale alle scorse settimane la polemica sulle aule-pollaio degli istituti italiani. Quella consapevolezza, frustrante, di non riuscire a seguire tutti gli alunni come meriterebbero. La scarsa presenza delle famiglie nel percorso educativo-didattico. Senza contare il precariato, i trasferimenti dopo appena un anno, da un istituto all’altro, che impediscono di iniziare ad instaurare un rapporto duraturo con la propria classe, non solo a livello didattico, ma anche umano.

Questo e tanto altro alla base del crollo di autostima registrato dagli esperti negli ultimi anni tra i docenti italiani. Pensate che solo l’1% si ritiene di fondamentale importanza per l’educazione dei giovani.
Ce ne parla il dottor Vittorio Lodolo D’Oria, esperto del Disagio Mentale Professionale (DMP) negli insegnanti.

Autostima, avere più fiducia in se stessi con le 7 regole del corso pratico di Riza – seconda parte

 Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta del corso pratico di Riza, dopo aver illustrato i primi tre step del programma messo a punto da Morelli per accrescere l’autostima ed acquistare maggiore fiducia in se stessi.

Quarta regola: Indossa il vestito più bello. No, non parliamo di uniformarsi alla moda del momento o di portare il colore che spopola in questa stagione. Parliamo di valorizzare la nostra unicità, di sentirci bene a vestire i nostri panni ogni giorno, di metterci addosso quello che ci piace e che ci mette di buon umore. E’ il momento di chiedersi:

Come ti vesti la mattina appena ti svegli? Ti camuffi con abiti anonimi o ti sai valorizzare con capi che evidenziano la tua unicità? Sentirti bene nei tuoi “panni” ti aiuta ad autostimarti.

Autostima, avere più fiducia in se stessi con le 7 regole del corso pratico di Riza – prima parte

 Ancora sull’autostima e sull’avere fiducia in se stessi. Il corso che vi presentiamo oggi è quello ideato e condotto da Raffaele Morelli all’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, ora disponibile nelle edicole in forma editoriale. Lo trovate in allegato alle riviste Dimagrire, Salute Naturale e Riza Psicosomatico.

Noi di Iolvalgo abbiamo spulciato l’anteprima, disponibile on-line, scovando quelli che vengono definiti i primi sette step per ritrovare la fiducia in se stessi e rafforzare l’autostima.

L’autostima importante per i giovani

Una recente ricerca condotta da un gruppo della Ohio State University negli Stati Uniti d’America, ha messo in risalto l’importanza che ha per i giovani il proprio ego. Secondo i risultati posti, cadono le convinzioni che si portano avanti da decine di anni sulla meta più desiderata dagli adolescenti e dai ragazzi americani.
Nel momento in cui gli studenti “cavie” della ricerca sono stati messi davanti ad una scelta, infatti, in barba a tutti i pronostici sui loro desideri, non hanno scelto il sesso, bensì i complimenti ed i voti alti a scuola, cosa che permetterebbe un aumento spropositato della propria autostima.

L’autostima passa attraverso il “NO!”

Spesso si crede ed erroneamente, che chi acconsente sempre ad ogni richiesta e non mostra la propria contrarietà, chi nasconde il proprio dissenso, sia di fatto ‘molto gentile’, piuttosto che una persona che non rispetta se stessa o che si vuole molto poco bene.

Per capire se siamo persone estremamente assertive (ma chi lo è, non nutre dubbi al riguardo), basta porsi queste domande: “Dite di sì quando vorreste dire il contrario?”  “Vi considerate così gentili da dover negare a voi stessi qualsiasi sentimento di rabbia?“.  Queste infatti, come sostiene Corinne Sweet, nel suo libro “Come dire di no” (2004, Gruppo Editoriale Armenia), sono le riflessioni necessarie da fare per realizzare se si sia vittime o meno della difficoltà di dire di no. E  non si creda sia un banale problema psicologico, perché purtroppo non lo è affatto e riguarda un gran numero di persone.

Autostima, basta con le scuse che ostacolano il benessere

 Ognuno di noi ha il suo sogno nel cassetto ma sono pochi i casi in cui si trasforma in realtà; spesso ci lasciamo prendere dall’insicurezza e dalla paura che il nostro sogno, come anche le piccole promesse verso gli altri o verso noi stessi, sia più grande delle nostre capacità. Così, per non sembrare troppo insicuri ci nascondiamo dietro ad una gran quantità di scuse per giustificare il timore di non sentirsi all’altezza delle proprie aspettative; come possiamo frenare le scuse che ostacolano il benessere?

L’autostima: come diventare persone migliori

 L’autostima è lo specchio che non rimanda immagini deformate e deformanti, è la valutazione che ci diamo senza ferirci, la percezione profonda che abbiamo di noi stessi.

Gli psicologi ne danno diverse definizioni: “concetto di sé”, “abilità personale”, “autopercezione”, ma è solo in base alla considerazione che abbiamo della nostra persona, che è possibile agire nel presente e progettare il futuro.

Molte volte nel corso della nostra vita abbiamo subito arbitrariamente o costruttivamente delle critiche, inficiando o migliorando questa nostra risorsa che spesso si regge su un equilibrio precario.

Le informazioni che determinano l’autostima possono essere oggettive e soggettive e fanno capo a tre tipi di sé: il sé reale che ci consente di valutare oggettivamente le nostre capacità, il sé percepito che è il giudizio che diamo del sé reale. Non facilmente il sé reale e il sé percepito coincidono, anzi quasi mai, dando luogo il più delle volte ad errori di valutazione. Il sé ideale, è influenzato da molti fattori quali la cultura, l’età, la società, è rappresenta le nostre proiezioni, il modo in cui vorremmo essere.

Autostima: il segreto è migliorarsi, non essere perfetti

 Tutti noi conosciamo l’influenza che l’autostima esercita sulla vita e le relazioni interpersonali, il suo ruolo è così determinante da far passare altre caratteristiche come bellezza o status socio-economico in secondo piano. Tuttavia l’autostima è tanto ambita quanto difficile da ottenere perchè guidiamo il nostro comportamento verso la perfezione e non verso il miglioramento.

Migliorare la propria autostima: 3 errori da evitare

Raggiungere un buon livello di autostima è uno dei traguardi più importanti della nostra vita. Per poter raggiungere questo obiettivo, dobbiamo evitare rimuovere alcuni ostacoli. Scopriamo insieme quali sono gli errori più frequenti che dobbiamo evitare per trovare la giusta fiducia in noi stessi.

Anthony Robbins a Roma: ‘Sprigiona il potere che è in te!’

 Dopo l’enorme successo riscosso il 27-28 settembre scorso, Anthony Robbins ha annunciato che tornerà a Roma con il seminario “Unleash the Power within” – “Sprigiona il potere che è in te“. L’appuntamento è dal 24 al 27 giugno 2010 a Roma.

Per i pochi che ancora non conoscono il personaggio, Anthony Robbins è il più famoso formatore del mondo. Il New York Times lo definisce “il più grande motivatore del potenziale umano”: non a caso, ha lavorato con personaggi come Mikhail Gorbachev, Bill Clinton o la Principessa Diana ed i suoi corsi sono tra i più seguiti in assoluto.

Accrescere l’autostima, consigli preziosi da Andrè e Lelord

 Quando si parla di autostima spesso si attribuisce un significato completamente diverso da quello che la parola possiede effettivamente, cioè abbiamo la tendenza a descrivere l’autostima come i vari aspetti che ci fanno apparire persone apprezzabili agli occhi degli altri.

Cosa significa avere autostima? Stimare significa valutare, che è diverso da essere valutati. A questo punto è il caso di formulare diversamente la domanda:  sulla base di quali valori valutate il vostro livello di autostima?