Dire no al fumo comporta dire sì alla tristezza

 

 

Uno dei vizi più comuni fra gli uomini è il fumo. La sigaretta diventa momento di sfogo e di piacere durante la giornata. Inutile star ora ad elencare tutte le caratteristiche negative legate al vizio di fumare, oltre che al rischio di incappare in patologie e malattie molto gravi in alcuni casi. Per non parlare poi del fatto che il fumo crea dipendenza, aumento di peso e ansia. Ma sembra interessante sottolineare il risultato di uno studio canadese effettuato da un gruppo di ricercatori del Centre for Addiction and Mental Health e dell’Università di Toronto. 

Percepiamo il futuro dalle esperienze passate

 

 

La percezione, qualcosa di innato e non desiderato, qualcosa di poco compreso, ma che soprattutto ognuno vive a modo suo. La nostra memoria e la nostra percezione delle cose, mutano da persona a persona e sembra proprio che il tutto dipenda dalla nostra visione del mondo.
Per capire qualcosa in più, ci basiamo su un recente studio che parla del nostro presente che vive a stretto contatto con quello che ci aspettiamo dal nostro futuro. Il concetto quindi di percezione, visto dalla filosofia, oltre che dalla scienza ,e dalla stessa letteratura, comincia a mutare, farsi strada e permetterci di capire qualcosa in più.

Overdose da Facebook

 

 

Con il termine overdose andiamo ad intendere una “iniezione” molto forte di una determinata sostanza oppure, come in questo caso, l’esposizione continua ad un evento. Se siamo degli internauti di quelli fissati, che passiamo ore ed ore al computer tra un social network e l’altro passando per la posta elettronica, forse è il caso di soffermarci a leggere questo post per comprendere quali effetti collaterali può portare l’overdose da Facebook.
Il tutto nasce dallo studio di Larry Rosen, un professore di Psicologia alla California State University, che si è chiesto quali disturbi psicologici possono accusare i giovani ed i giovanissimi che abusano quotidianamente del social network in blue.

Le immagini shock sui pacchetti di sigarette non funzionano

 Lo avreste mai detto che le immagini shock sui pacchetti di sigarette non sortiscono l’effetto sperato? Ad affermarlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori tedeschi afferente all’Universitätsklinikum di Bonn, pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping. Il nostro cervello, quando è in astinenza da fumo, sarebbe meno portato a sentire la paura, perché l’amigdala, l’area cerebrale preposta ai nostri timori, viene inibita dal desiderio di fumare che cresce a livelli esponenziali con l’aumentare del periodo di pausa dalla fonte di dipendenza.

Celebrità e dipendenze, quando il successo uccide il lato umano

 La scomparsa di Amy Winehouse ha lasciato tutti sconvolti ed anche chi si aspettava da un momento all’altro un annuncio simile è rimasto incredulo, come sempre avviene quando la brutalità della morte trancia in pieno un’esistenza giovane, talentuosa, promettente. C’è chi dice che non bisogna provare pietà perché in fondo la cantante se l’è cercata: aveva tutto, il successo, i soldi, la voce, migliaia di fan, ed ha scelto di affogare la sua vita nell’alcol, nell’abuso di farmaci, ha scelto di distruggersi. Non è certo l’unica grande artista a morire giovane o comunque a vivere una vita fatta di eccessi ed abusi. Ma fare un elenco dei cantanti dissoluti a poco serve. Piuttosto sarebbe utile capire perché così tante celebrità si lasciano irretire nella morsa di alcol e droghe.

Dipendenze degli italiani

Oggi facciamo un excursus sociale nel bel Paese passando in rassegna l’Italiano medio e tutte le sue evoluzioni nel tempo, che sono poi sfociate nelle dipendenze, nei vizi e nelle abitudini di questi ultimi. A partire dall’evoluzione tecnologica, oltre alla mutazione legata al cambiamento degli stili di vita, ecco che gli uomini e le donne del bel Paese, cambiano anche i costumi e le proprie dipendenze.

Ragazzi ed alcol: problemi per il cervello

Il cervello è probabilmente insieme al cuore, uno degli organi vitali più fragili e di conseguenza, da tenere a bada e curare con molto interesse. Il punto di vista di molti esperti è che quest’organo, seppur sembra essere uno dei più difficili da rovinare, potrebbe essere anche il più difficile da recuperare nel momento in cui ci siano problemi.

Smettere di fumare con i cerotti alla nicotina

Oggi parliamo dei cerotti contro il fumo e della loro utilità, sia psicologica che fisica. La nicotina è la principale sostanza legata alla dipendenza da fumo. Dopo essere stata assorbita infatti dalla mucosa del tratto gastrointestinale e respiratorio, va immediatamente ad agire sul livello cerebrale, portando ad effetti diversi sia nel breve che nel lungo periodo.

Come smettere di fumare senza ingrassare

 Nel caso in cui abbiate scelto di smettere di fumare, avete fatto una mossa intelligente per la vostra salute. Come tutti sanno, fumare sporca i polmoni e non fa bene nemmeno a chi ci sta accanto. La paura più forte di un fumatore, è spesso legata al fatto di ingrassare…ebbene state tranquilli perché si può comunque mantenere il peso forma.

Sigaretta elettronica: cambia il modo di fumare

Il fumo è sicuramente dannoso per la salute e purtroppo c’è uno stretto legame tra il fumo e la socializzazione. E’ infatti dimostrato da varie ricerche che tra i fumatori, è più facile far scattare molle di socialità.

Soprattutto da quando è stata definitivamente vietata la sigaretta nei locali pubblici, molti giovani che escono dal locale per andare a fumare, sono pronti a socializzare con i propri “simili” all’esterno.

Gambling, il meccanismo cerebrale del gioco d’azzardo allo scoperto

 Quando un gruppo di giocatori si riunisce intorno a un tavolo della roulette, ognuno punta su determinati numeri per diversi ragioni. Alcuni sfidano la sorte con un numero fortunato che li ha fatti vincere in passato, altri cercano di scovare, in base alla storia recente di vincite, un modello, uno schema di gioco valido.

Le scommesse basate sulla convinzione che uscirà un determinato numero, in base alle precedenti uscite, si basano su un processo che gli esperti hanno definito fallacia del giocatore. Scommettere sul numero che ha fruttato delle vincite in passato si basa invece su un meccanismo definito apprendimento per rinforzo.

Smettere di fumare, dieci buone ragioni

 Smettere di fumare, c’è chi ce l’ha fatta e da un giorno all’altro si è sentito nauseato dalle sigarette o, illuminato all’improvviso dall’inutilità che si nasconde dietro questo brutto vizio, si è reso conto che non ne valeva la pena di buttare soldi per puzzare di fumo e ammalarsi di cancro.

C’è chi invece le ha provate tutte, tra cerotti, omeopatia, gomme alla nicotina, ma ancora non riesce a resistere alla tentazione di accendersi una sigaretta. Chi scrive fa parte della prima fortunata categoria, quelli che improvvisamente si rendono conto che è assurdo fumare, che la sigaretta cancella solo apparentemente il nervosismo, poi ritorna con gli interessi e sottraendoti il respiro, giorno dopo giorno.

Soldi buttati: un colpo al cuore

Oggi parliamo di una esperienza psicologica che fa comprendere veramente quanto l’uomo moderno, anche quello meno frivolo, sia legato al denaro ed ai possedimenti. Il denaro rappresenta sempre più un valore importante perché in se permette di ottenere il possesso di beni e servizi e quindi di vivere meglio. Uno strumento per gli uomini che però sta diventando veramente un martello pneumatico per il cervello con l’incremento costante della “corsa all’oro” per arricchirsi.

Una partnership scientifica tra l’ Università di Torino e l’Università di Aarhus (Danimarca) ha dimostrato infatti, anche come a livello neurobiologico il denaro sia diventato qualcosa di importantissimo, quasi a metterlo al pari della famiglia. Il cervello umano tratta di denaro proprio come un familiare. Ha parlare di questa ricerca è il “Journal of Neuroscience, Psychology and Economics”, il “The Guardian” ed anche il “Financial Times”.

Tecnodipendenza, quando l’aggiornamento tecnologico diventa schiavitù

 Un fenomeno in aumento, quello della tecnodipendenza, che spinge una fetta sempre più larga di popolazione a cadere nella morsa di una schiavitù psicologica tanto bizzarra quanto pericolosa: il desiderio spasmodico di aggiornarsi continuamente, di essere sempre informati di quanto accade nel mondo virtuale. Spesso questa voglia irrefrenabile di correre ad aggiornarsi e di ottenere l’ultimo modello hi-tech non è nemmeno giustificata da motivi di lavoro o da necessità concrete di ricevere informazioni.

Ad essere più colpiti sono gli individui di sesso maschile di età compresa tra i 35 ed i 55 anni. Spiega Tonino Cantelmi, docente di psicologia dello sviluppo dell’Università Lumsa di Roma che queste persone non possono fare a meno di aggiornarsi continuamente

e di dotarsi dell’ultima novità, perché per loro la tecnologia è un’estensione della propria mente, una parte di sè: non hanno scampo, sono costretti a seguire il mercato.