Paura della guerra, crisi libica accresce ansia, stress e fobie negli italiani

 Dopo l’ansia da radiazioni che ha spinto gli italiani al ritorno dal Giappone a sottoporsi ai controlli in ospedale benché provenissero da luoghi lontani dalle aree contaminate, a preoccupare ed angosciare gli italiani è in queste ore la crisi libica.

Ne parla all’Adnkronos lo psichiatra Massimo Di Giannantonio, delle paure irrazionali che può innescare una guerra così vicina e tangibile come quella in corso in Libia e che ci vede direttamente coinvolti anche per l’afflusso di rifugiati sulle nostre coste oltre che per la partecipazione militare.

Vincere la paura degli animali

San Francesco parlava con loro, Eduardo Stoppa di Striscia la Notizia fa servizi giornalistici contro le ingiustizie nei loro confronti…parliamo di animali. Seppur queste docili creature molto spesso sono tenute in casa, coccolate come uomini, molti purtroppo hanno la fobia degli animali.

L’ARF, Associazione Recupero Fauna per questo motivo ha proposto un corso in Italia guidato dalla dottoressa Alessia Giovannelli, diplomata al “Alchemy Institute of Healing Arts” di Santa Rosa, in California, e diplomata in Gestalt Counselling presso l’Istituto Gestalt Firenze (IGF), dove si impara a vincere la paura degli animali. Il corso infatti ha proprio il titolo di: “Paure e fobie degli animali: come vincerle”.

Le fobie colpiscono più i VIP?

Oggi parliamo di una recente indagine svolta dal giornale People. Secondo quest’ultima, le celebrità di Hollywood ed anche i divi nostrani, sarebbero tra gli individui che maggiormente sono colpiti da fobie. Seppur risultino essere delle icone per molti esseri umani, icone di una nuova moda, oppure sex symbol, seppur i loro conti correnti sono di solito visti con cifre vertiginose che spaventano chiunque lavori sodo quotidianamente per incassare uno stipendio a fine mese, anch’essi sembrano essere colti spesso e volentieri da debolezze, paure e fobie.

Ma analizziamo qualcosa in dettaglio facendo anche un po’ di nomi e cognomi. Partiamo dal rapper americano Kanye West, che con 5 album all’attivo e 14 Grammy, con una fidanzata altrettanto ricca e bella come la modella Amber Rose, ha la fobia del telefono. Infatti, non ha avuto paura a farsi sostituire l’arcata dentale inferiore con i diamanti, ma ha paura di parlare al telefono e manda solo e-mail.

La paura del terremoto nei bambini

 Di fronte ad un terremoto così devastante, come quello che ha colpito in queste ore il Nord-Est del Giappone, a dominare è la paura. Terrore dilagante come uno tsunami che lascia paralizzati, scossi e totalmente e nudamente consapevoli della fragilità del vivere, dell’insicurezza e dei pericoli che si annidano nelle viscere della Terra sconvolgendo la quiete di un giorno come un altro con una tragedia immane.

Il dolore, lo sconforto e l’angoscia prendono d’assalto gli adulti, la cui comprensione dell’evento oltre che l’istinto alla conservazione e all’azione spingono prontamente ad una reazione, solidale ed energica, per ricostruire e ricominciare, una forza innata ed impensabile che smuove al ritorno alla vita, al riemergere dalle macerie. Per i bambini, che spesso subiscono l’evento passivamente, sconvolti dalle reazioni di panico dei genitori, sprovvisti inizialmente di protezione emotiva, la paura del terremoto può tormentare ed angosciare per anni ed anni dopo il sisma.

Socerafobia, la paura dei suoceri

 Un rapporto che si trascina, tormentato, dalla notte dei tempi, quello con i suoceri. Che si tratti di lei che ha problemi con la mamma ed il padre di lui, o di lui che mal sopporta i genitori di lei, la situazione spesso precipita quando a peggiorare un equilibrio già precario interviene l’aggravante di un carattere invadente piuttosto che l’antipatia, la gelosia o peggio una convivenza forzata che esaspera le tensioni esistenti.

Astio, disprezzo, risentimento, rancore, ma quando si arriva alla paura irrazionale dei suoceri, la socerafobia, la convinzione di avere un mostro di suocera? Un terrore che va oltre il limite del razionale, che si fa ossessione e che si palesa soprattutto in alcuni periodi dell’anno come le festività in cui si è costretti ad incontrare i parenti.

La paura di diventare poveri

Tra le fobie dell’essere umano, oltre a quelle molto note e legate al mondo “vivente”, c’è anche una particolare che colpisce buona parte delle persone del globo. Stiamo parlando della paura di diventare poveri. Un uomo che ha trascorso buona parte della sua vita a raccimolare denaro per vivere una serena anzianità, molto spesso cade in depressione per l’ansia costante del diventare povero. Diventa un’ossessione e purtroppo, da recenti interviste e ricerche, viene fuori che a soffrire maggiormente di questa patologia, sono i personaggi famosi.

Eh si, proprio loro che problemi economici non sembrano averne, sono i primi ad avere paura di perdere tutto e non saper come campare. Casi noti sono stati mostrati in TV e sul web. L’ultimo di cui si parla riguarda il Re del Pop, Michael Jackson, che tra debiti, interventi estetici e problemi giudiziari, costati esorbitanti cifre al Re, sembrano proprio avere distrutto la sua psiche ed aumentato l’ansia di povertà.
La sua paura più costante era quella di finire al McDonald’s a fare il cuoco. Il tour This is it, previsto prima che morisse nel 2009, infatti serviva proprio per calmare questa sua ansia nel perdere tutto ciò che aveva e vivere da povero.

Agorafobia, la paura dei luoghi non familiari

 Dal greco agorà, piazza e fobia, paura, l’agorafobia è la paura di ambienti non familiari, solitamente luoghi molto affollati, senza una via di fuga che possa condurre velocemente al sicuro. Piazze, assemblee molto gremite, manifestazioni, code, centri commerciali, aeroplani, autobus.

Nei luoghi pubblici l’agorafobico non si sente protetto e desidera tornare a casa, al riparo, unico posto in cui, nei casi molto seri del disturbo d’ansia, si senta davvero a suo agio.
Al contrario di quanto si crede l’agorafobia non è l’opposto della claustrofobia, la paura degli spazi chiusi, perché il panico si scatena sì negli spazi aperti ma non necessariamente in tutte le occasioni in cui mancano confini ben definiti come mura, soffitti ecc.

Cardiofobia, la paura del cuore e di soffrire di malattie cardiache

 La cardiofobia è una fobia molto specifica: la paura del cuore, dell’insorgenza di malattie cardiache, di essere colpiti da infarto. Paura che può tradursi nella convinzione di aver avvertito i sintomi di un attacco di cuore piuttosto che di una patologia cardiaca e in visite frequenti dal cardiologo, effettuando esami non necessari cui ci si sottopone al solo scopo di tranquillizzarsi.

I sintomi variano da persona a persona, sulla base del livello di paura differente, più o meno forte, e possono includere una sensazione di panico, terrore, battito cardiaco accelerato, respiro affannoso, tremori, ansia.
E ancora sudorazione, sudorazione eccessiva, nausea, gola secca, incapacità di articolare parole o frasi, stato di agitazione.

Claustrofobia, la paura degli spazi chiusi

 Claustrofobia, dal latino claustrum, luogo chiuso, e dal greco phobia, paura. Si tratta della paura degli spazi chiusi, ristretti, uno stato d’ansia molto diffuso. Chi ne è affetto diventa ansioso e va nel panico in ascensore, nei camerini, negli spazi limitati, ristretti e chiusi, che impediscono una via di fuga.

A volte la paura nasce più dal fatto che la persona si senta intrappolata, chiusa dentro che dalle dimensioni anguste del luogo. Anche in un centro commerciale di grandi dimensioni con poche finestre, ad esempio, un soggetto affetto da una forma grave di claustrofobia potrebbe sentirsi a disagio.

Aviofobia, la paura di volare

 L’aviofobia, ovvero la paura di volare, rientra nei disturbi d’ansia perché il terrore che si scatena al pensiero di prendere l’aereo genera più spesso veri e propri stati ansiogeni e nei casi più gravi attacchi di panico con sintomi come gola chiusa, battito cardiaco accelerato, sudore, mani tremanti, capogiri. L’EURODAP, l’Associazione Europea Disturbi Attacchi di Panico, stima che a soffrirne siano due italiani su tre. Ad esserne maggiormente colpite sono le donne.

Come per ogni fobia il suo esacerbarsi può condizionare pesantemente la qualità della vita, influendo sulla scelta delle mete per le vacanze, costringendo a viaggi di lavoro in auto lunghi e stressanti pur di non utilizzare l’aereo come mezzo di trasporto.

Sociofobia, disturbo di ansia sociale

 Conosciuta anche come fobia sociale o disturbo di ansia sociale, la sociofobia è uno stato di disagio caratterizzato da una paura marcata e persistente di situazioni che espongono al giudizio e allo sguardo altrui.
La reazione ansiosa ad eventi comuni come un colloquio di lavoro, una cena, una festa, un intervento in pubblico, viene esasperata in un imbarazzo esagerato e fortemente limitante.

Molto spesso la situazione sociale che più intimorisce viene evitata, altre è vissuta quasi con terrore. Negli individui di età inferiore ai 18 anni, i sintomi devono protrarsi per almeno 6 mesi prima che si possa parlare di un disordine. La paura di un’interrogazione, ad esempio, negli adolescenti è più che ragionevole e giustificata quando si è impreparati.

Aracnofobia, la paura dei ragni

 Dal greco aracno (αράχνη), “ragno”, e fobia (φοβία), “paura”. Come tutte le fobie, l’aracnofobia, è una paura irrazionale e spesso incontrollata, nel caso specifico dei ragni. Chi ne soffre, seppur consapevole che la maggior parte dei ragni presenti in natura, o comunque nell’area di residenza, non è pericoloso per l’incolumità dell’uomo, ne è terrorizzato.

Il pericolo viene percepito quando ci si imbatte in un ragno, in casa piuttosto che all’aperto, ma anche quando si sospetta la presenza degli aracnidi. Nei casi più gravi anche una foto particolarmente realistica di un ragno può scatenare una sensazione di ribrezzo e disgusto.

Vincere la paura di volare

In un mondo che viaggia sempre di più, la fobia dell’aereo resta una delle più diffuse.
Si tratta di una paura che può avere conseguenze molto forti su chi ne soffre, ad esempio bloccando l’esperienza di scoprire nuovi posti, di incontrare amici lontani o di spostarsi per lavoro, danneggiando così anche la carriera. Tuttavia, anche l’aerofobia, può essere vinta o almeno ridotta ai minimi termini.