Genitori: consigli per allontanare i piccoli dal sole

 

 

Il termine “Sole” deriva dal latino sol, solis, che deriverebbe, insieme con il termine sanscrito sûryas, in origine svaryas, la cui radice svar- significa risplendere. Ed infatti quando arriva l’estate e con essa le belle giornate ci sembra di risplendere. Il sole ci mette di buon umore e tutto ciò che vorremmo fare è rilassarci sulla spiaggia a prendere tanto tanto sole, possibilmente dopo un bel bagno nel mare della nostra penisola. Purtroppo, però, non possono essere sottovalutati gli effetti negativi che i raggi del sole possono provocare sulla nostra pelle.

Occhio alla spesa: lo shampoo influenza il peso forma

 

 

Pensavate che stando attenti all’alimentazione non avreste avuto più problemi di linea? Sembra che abbiate sottovalutato qualche aspetto. La meta prediletta di tutte le donne che vanno a fare la spesa, ovvero gli scaffali dedicati allo shampoo e ai prodotti di bellezza, diventa un luogo da visitare con cautela. Più che farsi affascinare dalla novità, dal colore sgargiante della confezione, o farsi incantare dalla profumazione e dalle fragranze, il sesso debole dovrebbe riporre maggiore attenzione alla lettura dell’etichetta del prodotto.

Alterazioni tra le connessioni celebrali sono la causa dell’ansia

 

 

L’ansia è uno stato mentale caratterizzato dal fatto di non insorgere necessariamente in risposta ad uno stimolo specifico, come la paura, ma crea sensazioni fortemente spiacevoli per l’essere umano. Infatti,  l’insorgere di uno stato d’ansia molto forte è accompagnato da sintomi fisici specifici come tachicardia, difficoltà respiratorie, dolori al petto, tremori, secchezza delle fauci, dolori addominali, pallore o rossore.  Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che i disturbi d’ansia sono delle condizioni patologiche ampiamente diffuse nella società contemporanea e sono solitamente attribuiti ad una cattiva gestione dello stress.

Percepiamo il futuro dalle esperienze passate

 

 

La percezione, qualcosa di innato e non desiderato, qualcosa di poco compreso, ma che soprattutto ognuno vive a modo suo. La nostra memoria e la nostra percezione delle cose, mutano da persona a persona e sembra proprio che il tutto dipenda dalla nostra visione del mondo.
Per capire qualcosa in più, ci basiamo su un recente studio che parla del nostro presente che vive a stretto contatto con quello che ci aspettiamo dal nostro futuro. Il concetto quindi di percezione, visto dalla filosofia, oltre che dalla scienza ,e dalla stessa letteratura, comincia a mutare, farsi strada e permetterci di capire qualcosa in più.

Com’è il sesso over 50?

 

 

Una domanda particolare nel mondo d’oggi ossessionato da questa società dell’immagine che basa tutto il suo carisma e la sua psiche al servizio dell’estetica e della bellezza. Di recente però è tornata di moda la filosofia che la vita cominci a 50 anni. Dopo che i figli sono cresciuti, magari sposati ed andati via di casa e si rimane soli, da qui si comincia a vivere di nuove esperienze, viaggi e soprattutto a legarsi al mondo della cultura in maniera maggiore.

Paura ed ansia, una relazione pericolosa

 Roosevelt affermava che l’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa. In realtà avere paura è assolutamente normale per non dire  vitale per preservarci da situazioni di pericolo. Come spiega la psicoterapeuta americana Linda Walter, autrice della serie di volumi Tips From a Therapist, lo spavento ci salva la vita in più di un caso. Ad esempio, il suono di un clacson mentre attraversiamo la strada e siamo distratti ci scatena la paura di finire investiti e ci permette di spostarci tempestivamente. In un contesto simile, avere paura ci sembra assolutamente normale e giustificato, dopo l’episodio tutto ritorna alla normalità, battito cardiaco, respirazione, stato d’animo.

Ansia, cos’è e come si manifesta

 Ansia, cos’è esattamente e come si manifesta? Una definizione degli stati ansiosi univoca è difficile da rintracciare anche nella letteratura scientifica che su questo tema, dato l’alto tasso di popolazione mondiale interessata, come immaginerete, è piuttosto prolifica. Di recente gli studi sull’argomento si stanno concentrando sull’ansia che affligge gli abitanti delle grandi città, a causa dell’inquinamento, sull’ansia della crisi e della precarietà, sui sintomi correlati all’utilizzo eccessivo delle nuove tecnologie.

Dieta e cattive abitudini, dimmi dove sbagli e ti dirò come dimagrire

 Dieta dimagrante e comportamento: quanto contano le nostre abitudini ed il modo in cui ci approcciamo al cibo per perdere peso? Più di quanto pensiamo, nel senso letterale del termine perché, secondo gli autori di Mindless Eating: Why We Eat More Than We Think, trascorriamo molto tempo a mangiare inconsapevolmente, ovvero senza renderci conto di quante calorie ingeriamo e persino del fatto che stiamo sgranocchiando una patatina dopo l’altra. Dalle abitudini alimentari si capisce molto sul tipo di ostacoli che si frappongono tra noi e la perdita di peso, spiega la psicologa Susan Albers, afferente alla Cleveland Clinic ed autrice del libro nonché esperta in disturbi alimentari e meccanismi psichici legati alle diete ed al legame tra psiche e cibo.

Donne paurose con coraggio

 

 

Un titolo che può sembrare emblematico, ma abbastanza intuitivo per far comprendere la completezza della personalità femminile, anche nel momento in cui si tratta di parlare fi paure e fobie. Il pensiero e la mente sono soliti riuscire ad abbattere sotto forma di un martello pneumatico, anche la psiche più forte. Un’idea che non è piacevole può infatti far crollare sia la mente che il corpo, senza esclusione di colpi.

Stress ed ansia complici del successo

 

 

Come possono due delle attività che cerchiamo di evitare il più possibile, essere scenario e base di una delle cose che più vogliamo al mondo? Ebbene, sembra che sia possibile. Parliamo oggi di tre realtà che messe insieme ci aiuteranno a formulare delle interessanti ipotesi sullo sviluppo della nostra vita: stress, ansia e successo.
Ad aiutarci, la ricerca dell’Università di Chicago, che condotta da Sian Beilock, ha dimostrato come lo stress aumenti le prestazioni degli studenti fiduciosi, anche se tratterrebbe le potenzialità di quelli ansiosi, viceversa invece, quando si parla di attività lavorative.

Sette segreti del nostro cervello che il McDonald’s conosce fin troppo bene

 Conoscere se stessi, ok, è la priorità per lo sviluppo personale ma se l’obiettivo è vendere patatine unte e carne ipercondita da salsine ad una maggior fetta di mercato possibile, allora bisognerà conoscere ben altro. Magari i segreti che muovono i fili del nostro cervello verso il cibo spazzatura, un moto apparentemente irrazionale che ci spinge lontano da un’alimentazione sana. Il McDonalds, ad esempio, ne conosce bene almeno sette di questi meccanismi. Trappole cerebrali, accertate da studi scientifici,  non soltanto legate alla dieta, ma anche alle scintille che scoccano quando fiutiamo un affare all inclusive del tipo patatine più panino più bibita.

Overdose da Facebook

 

 

Con il termine overdose andiamo ad intendere una “iniezione” molto forte di una determinata sostanza oppure, come in questo caso, l’esposizione continua ad un evento. Se siamo degli internauti di quelli fissati, che passiamo ore ed ore al computer tra un social network e l’altro passando per la posta elettronica, forse è il caso di soffermarci a leggere questo post per comprendere quali effetti collaterali può portare l’overdose da Facebook.
Il tutto nasce dallo studio di Larry Rosen, un professore di Psicologia alla California State University, che si è chiesto quali disturbi psicologici possono accusare i giovani ed i giovanissimi che abusano quotidianamente del social network in blue.

Dieta, forza di volontà o piccoli cambiamenti?

 Seguire una dieta ipocalorica può essere semplice i primi giorni ma con il passare del tempo l’autocontrollo cala e si è sempre più portati a cedere alle tentazioni. Abbiamo già parlato di come in realtà sia sempre meglio cedere a piccoli compromessi con il nostro cervello sin da subito, magari diminuendo le porzioni, o concedendoci una ricompensa al raggiungimento dei primi risultati, piuttosto che soffrire enormi privazioni che sono anche controproducenti dal punto di vista della salute fisica per poi fallire e recuperare i chili persi.

Le immagini shock sui pacchetti di sigarette non funzionano

 Lo avreste mai detto che le immagini shock sui pacchetti di sigarette non sortiscono l’effetto sperato? Ad affermarlo è un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori tedeschi afferente all’Universitätsklinikum di Bonn, pubblicato sulla rivista Human Brain Mapping. Il nostro cervello, quando è in astinenza da fumo, sarebbe meno portato a sentire la paura, perché l’amigdala, l’area cerebrale preposta ai nostri timori, viene inibita dal desiderio di fumare che cresce a livelli esponenziali con l’aumentare del periodo di pausa dalla fonte di dipendenza.