Sesso antistress per la mente

Che l’amore renda più felici e gioiosi, è un concetto che tante volte abbiamo espresso nelle pagine di IoValgo. Oggi parliamo di qualcosa di analogo e che dovrebbe sempre essere collegato all’amore (sottolineiamo dovrebbe perché non è sempre così). Parliamo del sesso con il proprio partner.

Ebbene, recenti ricerche continuano a parlare di quanto il sesso più soddisfacente e soprattutto più esaustivo sia quello fatto con il proprio partner, mentre quello occasionale oppure fatto senza legami non è proprio per la mente un toccasana. A ribadire questo concetto e sottolinearlo per l’ennesima volta è una ricerca fatta all’Università del Texas ad Austin.

Autostima e sesso, cosa accade dopo la prima volta in lei e lui

 Sesso e autostima: cosa accade in lui ed in lei dopo la prima volta? Se lo è chiesto un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente alla Penn State University negli USA. La ricerca, coordinata dalla dottoressa Eva Lefkowitz, è stata pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica Journal of Adolescence.

Gli autori hanno ricavato i dati per la loro indagine da un monitoraggio della durata di quattro anni, condotto su un campione di 434 studenti e studentesse, di età compresa tra i 17 ed i 19 anni.
Di questi, 100 hanno avuto il loro primo rapporto sessuale proprio nel corso dell’analisi, il che ha permesso agli studiosi di analizzare lo stato d’animo e le emozioni provate dai giovani subito dopo la loro prima volta, con particolare riferimento proprio a cosa accadeva all’autostima.

Psicologia dei disturbi erettili

La popolazione maschile tra i 18 ed i 60 anni, nel ben 10% del totale, soffre di un disturbo alquanto fastidioso, che è quello dell’erezione genitale impotente. La percentuale di cui parliamo deriva da uno studio ben preciso, che però sta dimostrando come nell’ultimo periodo con l’aumentare dello stress, arrivati circa a 40 anni aumenta ancora di più.

Questo disturbo dal punto di vista psicologico, diventa un massacro per l’uomo, ed è un problema difficile da affrontare, anche perché l’uomo ha una sorta di paura anche nel comunicarlo a medici o psicologi. Il fatto è che per “guarire” da questa patologia, c’è la necessità di parlarne. La caratteristica di questo disturbo è nota soprattutto quando diviene persistente, ovvero, quando in qualsiasi situazione, l’individuo maschio adulto prova incapacità nel raggiungere oppure mantenere una adeguata erezione, fino al termine del rapporto sessuale. Questo avviene anche nel caso in cui il desiderio sessuale sia presente.

Masturbazione e luoghi comuni

Oggi siamo qui per parlare di masturbazione e per eludere una volta e per tutte tutti i luoghi comuni che circondano questa pratica. Per completezza informativa, parliamo della masturbazione come pratica autoerotica che permette la sollecitazione “volontaria” degli organi sessuali maschili e femminili. Il termine deriva dal latino manus (mano) e stuprare (sporcare). Proprio dall’accezione stuprare, ne deriva infatti la sua accezione negativa che condanna questa pratica da secoli. La masturbazione in se, aiuterebbe invece ad ottenere piacere, ma soprattutto per conoscere meglio il proprio corpo.

La prima “masturbata” risale all’Egitto di 2800 anni fa ed è stato visto come un atto naturale, sfruttato dagli uomini per la regolazione dei propri liquidi corporei, mentre per le donne, legato alla cura dei propri disturbi nervosi.

Sex blues: ecco i motivi

Oggi esaminiamo un tipo di depressione di cui avevamo già parlato proprio qualche giorno fa: il Sex Blues, una forma particolare di depressione che si scatena nell’individuo, subito dopo aver fatto l’amore. Secondo recenti sondaggi, a soffrirne è ben una donna su tre. Nell’intimità dell’essere umano, sicuramente il sesso è uno dei momenti da sempre classificato come quello di maggiore benessere e relax, e questo binomio fisico e psicologico racchiude solitamente tutte le emozioni piacevoli che un rapporto sessuale può portare a termine. Purtroppo, molti individui, soprattutto di sesso femminile, vengono invece subito dopo assaliti da un senso di tristezza, ansia, malinconia, inquietudine e soprattutto voglia di piangere dopo un rapporto sensuale.

Ci sono oltre a questo, secondo Robert Schweitzer, altri fattori di ordine biologico. Il 32% delle donne che ha questa patologia di Sex Blues, è una donna che principalmente per biologia soffre di un’ansia incontrollata e che di conseguenza si scatena in una forma di depressione. In effetti sembra che dall’Università del Queensland, in Australia, sia pronta una risposta agli studi del dottor Schweitzer, relativa a questi fattori biologici dell’individuo.

Depressione dopo il sesso, sex blues

Depressione post sesso, sex blues

Il sesso migliora l’umore, è un ottimo modo per rimanere in sintonia con il partner, un’attività fisica che brucia un discreto numero di calorie, eppure una recente ricerca avrebbe approfondito un aspetto per così dire  negativo della vita sessuale che colpisce le donne.

Si parla di depressione dopo il sesso, quella sensazione mista di tristezza e malinconia conosciuta come sex blues e che pare sia molto diffusa tra la popolazione femminile. A soffrirne, infatti, sarebbe una donna su tre.

L’amore tra parenti

Oggi parliamo di un argomento che potremmo definire tabù sin dai più antichi tempi, e che ancora oggi, seppur la nostra modernità ci ha portato ad accettare qualsiasi tipo di perversione, rimane uno degli ordini più scottanti da toccare.

Il tutto parte da un presupposto fisico e chimico legato ai sentimenti e soprattutto all’attrazione fisica. Queste due entità, possono essere così forti, al punto da essere incontrollabili e possono portare anche la persona tra le più razionali ad uscire fuori da ogni limite ed andare quindi a colpire individui legati ad altri che sono legati da un legame di parentela anche molto stretto.

Sesso contro l’infarto

Se il sesso è considerato uno dei tabù per eccellenza, oggi vediamo il godimento fisico sotto un altro punto di vista, più psicologico, ma soprattutto legato al mondo dello stare bene oltre il mero godimento fisico.
Da una recente ricerca effettuata dai ricercatori del Tufts Mediacal Centre e della Harvard School of Public Health, basati su dei casi reali di pazienti del centro, si è scoperto che fare poco sesso può portare ad un infarto. Non fare l’amore è stato infatti uno dei casi che ha portato gli individui analizzati ad avere uno status di infarto.

Il sesso al maschile fatto sia con il proprio partner o con l’amante (anche se in questo caso può portare ad altri problemi), secondo quanto si legge dallo screening della ricerca, potrebbe essere un metodo infallibile per ridurre notevolmente la percentuale ed il rischio di infarto. Ovviamente data la situazione, il sesso con il partner è di sicuro un aiuto, mentre il sesso fatto con l’amante di turno potrebbe essere a volte anche controproducente perché l’ansia e lo stress del passare una notte oppure di fare una sveltina senza tranquillità, lontano dal letto oppure con l’ansia di essere scoperti, potrebbe veramente essere un problema per il cuore.

Sesso e buon umore, l’attività fisica migliora l’intesa di coppia

 Dei benefici dell’esercizio fisico contro lo stress eccessivo e come antidepressivo naturale per la salute mentale individuale si è ampiamente discusso in ambito scientifico. Ma per quanto riguarda le relazioni interpersonali che vantaggi si traggono dallo svolgere attività fisica? Nei rapporti tra uomo e donna nello specifico. Se ne parlerà domani a Roma al Village allestito per la Maratona all’Eur in Piazza J.F.Kennedy, 1, nell’ambito di un dibattito pubblico che vedrà coinvolti testimonial d’eccezione il campione di scherma Aldo Montano, la compagna Antonella Mosetti, attrice e show-girl e la dottoressa Diana Bianchedi, direttore del centro atletico Isokinetic e medico dello sport.

Una coppia che voglia mantenersi in forma deve correre. L’attività fisica, in particolare le discipline aerobiche, sono amiche del sesso, liberando come fanno endorfine, capaci di migliorare l’umore, di aumentare il desiderio nell’uomo e di preservare le capacità erettili.
Volendo quantificare, spiegano gli esperti, per trarre benefici per la vita sessuale dall’attività fisica, bisognerebbe bruciare 1.500 calorie a settimana.

Esaminiamo i killer del sesso

Oggi parliamo di un argomento un po’ scottante, da molti considerato tabù, da altri sfruttato ed abusato per sentirsi alternativi: il sesso. L’atto fisico di mero godimento, seppur sembra essere “il cavallo portante di una serie di ruote che fanno girare il mondo”, ha anch’esso degli acerrimi nemici che vanno sconfitti per evitare di fare figuracce sotto le lenzuola.

I nemici sono 10 in totale ed ora li vediamo in dettaglio. Il primo è la tecnologia. L’uso dei device hi tech, infatti, farebbe abbassare la voglia di eros ed il troppo materiale pornografico presente soprattutto sulla rete, abbasserebbe di continuo il desiderio degli amanti. Al secondo posto troviamo lo stress, questo porta nei maschietti alla difficoltà erettile e nelle donne ad una scarsa lubrificazione. La stanchezza è il terzo, amanti del sonno con poca vita erotica. Quarto killer è l’obesità che porta sia negli uomini che nelle donne un calo abissale del desiderio. Attenzione anche all’anoressia sessuale di cui abbiamo già parlato. Ci sono poi al quinto posto le droghe e gli stupefacenti, che seppur danno sensazioni di euforia con la riduzione inibitoria creano impotenza e difficoltà a raggiungere l’orgasmo.

Aggressività, il sesso spegne l’interruttore

 L’aggressività, che logora molti rapporti, nonché la vita lavorativa e sociale, ha un interruttore, localizzato nel cervello, un’area condivisa con il sesso. Se viene tenuta occupata in una delle due attività, sfogo della rabbia piuttosto che attività sessuale, l’altra automaticamente, quasi come per magia, si spegne. Tradotto, fare l’amore significa letteralmente non fare la guerra e contribuirebbe ad abbassare i livelli di aggressività negli individui.

Il sesso, dunque, placa l’aggressività, calma. Ad affermarlo è una recente ricerca effettuata da un’équipe di neurologi del California Institute of Technology che ha accertato come l’atto sessuale sia in grado di disattivare l’area cerebrale legata ai fenomeni violenti, localizzata nell’ipotalamo ventromediale.

Storie da una notte, sesso occasionale piace alle donne come agli uomini

 Uomini e donne, diversi sotto molto aspetti ma molto più simili di quanto non si credesse sul fronte sesso. E’ lo psicologo Terri Conley dell’Università del Michigan, in uno studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Journal of Personality and Psichology, a sfatare un luogo comune che vuole le donne meno interessate al sesso occasionale perché più attratte da relazioni stabili e sesso con amore.

In realtà, se le donne dicono no all’avventura di una notte spesso è perché temono di non raggiungere il piacere. Un partner appena conosciuto, si sa, solitamente può rivelarsi egoista sotto questo punto di vista e dunque la donna spesso preferisce rinunciare. Ma cosa fa dire di sì alle donne al sesso con uno sconosciuto?

Anoressia sessuale, pornografia sotto accusa

 Anoressia sessuale, se ne parla in questi giorni in relazione alla scoperta di un nesso di causa/effetto con la pornografia. Ma cos’è l’anoressia sessuale di preciso? Come suggerisce il termine stesso, richiamando l’anoressia, disturbo alimentare legato al rifiuto del cibo, si tratta di una mancanza di appetito sessuale, un calo del desiderio che impedisce all’uomo di avere erezioni malgrado non ci siano disturbi riscontrabili a livello clinico. Un disturbo fortunatamente reversibile in alcuni mesi di supporto psicologico.

Già tempo fa si era sollevato il problema, in Italia, delle coppie bianche, relazioni in astinenza sessuale per via del calo del desiderio di lui. Negli ultimi dieci anni nel nostro Paese si sarebbero triplicate le coppie che rinunciano al sesso già a quarant’anni e molti uomini non provano nemmeno a recuperare lo slancio sessuale, limitandosi a metterci una pietra sopra.

Il sesso aiuta la salute

 

Il Dipartimento di fisiopatologia clinica dell’Università di Firenze ha sviluppato una ricerca abbastanza particolare, quello che la fedeltà allunga la vita delle persone. Lo studio, è stato sviluppato sul oltre 4.000 uomini ed ha monitorato il loro rapporto di coppia, le eventuali disfunzioni sessuali e le variazioni del livello di testosterone.

Lo studio ha parlato dei benefici che si possono avere per chi ha una vita sessuale piacevole e soprattutto piena. La prima indicazione è quella che permetterebbe di risolvere un po’ di problemi cardiovascolari. Se lui è fedele, ha una sessualità costante ed appagante con la compagna, riduce il rischio di malattie cardiovascolari.