Vincere lo stress bilanciando impegni e tempo libero

 Vincere lo stress in poche mosse è possibile soltanto se i piccoli cambiamenti positivi apportati al nostro stile di vita diventano una costante. Non è sufficiente, infatti, anche se dà un temporaneo sollievo, prendersi una pausa nel fine settimana piuttosto che respirare un minuto al giorno, tra un impegno ed un altro. Quello che ci serve davvero, dal momento che gli impatti dello stress sono a lungo termine, è  per l’appunto una soluzione altrettanto duratura, che abbia il suo apporto positivo giorno dopo giorno fino a modificare radicalmente e consistentemente la quantità di distress, lo stress negativo accumulato.

Alterazioni tra le connessioni celebrali sono la causa dell’ansia

 

 

L’ansia è uno stato mentale caratterizzato dal fatto di non insorgere necessariamente in risposta ad uno stimolo specifico, come la paura, ma crea sensazioni fortemente spiacevoli per l’essere umano. Infatti,  l’insorgere di uno stato d’ansia molto forte è accompagnato da sintomi fisici specifici come tachicardia, difficoltà respiratorie, dolori al petto, tremori, secchezza delle fauci, dolori addominali, pallore o rossore.  Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che i disturbi d’ansia sono delle condizioni patologiche ampiamente diffuse nella società contemporanea e sono solitamente attribuiti ad una cattiva gestione dello stress.

Stress ed ansia complici del successo

 

 

Come possono due delle attività che cerchiamo di evitare il più possibile, essere scenario e base di una delle cose che più vogliamo al mondo? Ebbene, sembra che sia possibile. Parliamo oggi di tre realtà che messe insieme ci aiuteranno a formulare delle interessanti ipotesi sullo sviluppo della nostra vita: stress, ansia e successo.
Ad aiutarci, la ricerca dell’Università di Chicago, che condotta da Sian Beilock, ha dimostrato come lo stress aumenti le prestazioni degli studenti fiduciosi, anche se tratterrebbe le potenzialità di quelli ansiosi, viceversa invece, quando si parla di attività lavorative.

Stress, come influisce sul carattere dei bambini

 Stress negativo, il distress, ovvero il carico eccessivo di tensione che pesa sul nostro equilibrio psicofisico, oppure eustress, lo stress positivo, senza il quale non ci sarebbe vita, risposta agli stimoli che ci arrivano dal mondo esterno e che ci rendono attivi e produttivi. Siamo esposti sin dalla nascita ed anche prima, già nel pancione, agli effetti dello stress. Sappiamo quali sono le reazioni tipiche e le conseguenze in età adulta, ma come rispondono i bambini allo stress? E quanto influisce, questo diverso modo di reagire, nel forgiare i tratti del carattere dei giovanissimi? Se lo è chiesto un recente studio effettuato da un’équipe di ricercatori afferente alla Università di Rochester, negli USA, pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Development and Psychopathology.

Stress in gravidanza, gli effetti sul bambino

 Stress in gravidanza: non parliamo di una tensione accettabile e positiva, vitale, qual è l’eustress. L’indiziato è ancora una volta lui, il distress, un carico eccessivo e sproporzionato di ansia e stati d’allerta che può generare ripercussioni a lungo termine per il futuro nascituro. Si tratta di effetti correlati a situazioni fortunatamente poco frequenti come subire violenze fisiche da parte del partner mentre si è in dolce attesa.

Stress, in vacanza solo relax e riposo per la mente

L’estate è arrivata ed aumentano continuamente le richieste ad hotel, ostelli, bed & breakfast  per i pernottamenti di giovani e meno giovani. Il meteo, dal canto suo, ci va giù pesante e di conseguenza anche chi non aveva ponderato di andare in vacanza, si vede costretto a scendere a compromessi con il mutuo da pagare ed andare a mare.

Maturità: stress da esame orale

Anche quest’anno gli esami di maturità stanno volgendo al termine, ma prima di meritarsi le agognate vacanze, milioni di studenti sono pronti a mettersi alla prova per superare la fase finale, ovvero, quella degli orali.
Abitudine solita di tutti i maturandi è quella di organizzare grandi “ripassoni” finali, ed anche per il 2011, questo percorso non è cambiato. Fatto sta che questo percorso, porta con se una serie di sensazioni come paura, ansia e stress, che non sempre sono ideali per la tranquillità dei singoli.

Stress da licenziamento, a Grosseto apre uno sportello di ascolto

 Stress per la perdita del lavoro: un colpo alle certezze, alla sicurezza economica, alla dignità del lavoratore, una preoccupazione per il benessere della famiglia che affligge corpo e anima, minando l’equilibrio psicofisico ed esponendo ad un maggiore rischio di ansia, depressione, dipendenze, insonnia. Il supporto psicologico in questo caso si rivela fondamentale. E’ proprio per rispondere alla crisi, non solo delle finanze, ma anche e soprattutto interiore che dilania chi è stato licenziato, che a Grosseto è stato aperto uno sportello di ascolto per offrire assistenza a chi ne avesse bisogno.

Lo stress da vacanza

Tutti al mare…ma anche no! Non molto chiara la posizione dei vacanzieri del mondo, che fanno allarmare i tour operator a causa di una sorta di binomio maledetto che va dalla depressione legata alla partenza, a quella legata alla poca liquidità disponibile nel portafoglio. Una vacanza quindi che nasce sui sogni, sui desideri e soprattutto sulla disponibilità economica delle famiglie.

Depressione, luce altera stati sonno veglia

E’ sempre stata insegnata dagli ecologisti come buona norma, quella di spegnere tutte le luci di casa, oltre che di spegnere la televisione prima di andare a dormire. Così sicuramente si evita di stare a contatto tutta la notte con le onde elettromagnetiche, oltre che risparmiare qualcosina sulla bolletta dell’energia elettrica. Consideriamo però che con questi metodi, possiamo anche guadagnare il buon umore.

Vacanze a casa, via lo stress senza partire

 Vacanze: rigeneranti , nella gran parte dei casi, eppure c’è chi, magari avendo soltanto pochi giorni di ferie a disposizione, non riesce a goderseli, tra i preparativi frettolosi, l’ansia del rientro previsto a breve distanza dall’arrivo, proprio quando la mente inizia a rilassarsi, ad entrare nell’ottica del dolce far niente, scevra dai pensieri del quotidiano, ecco che è già ora di tornare indietro, alla routine. O ancora c’è chi si sente ansioso all’idea di partire, chi è stressato al solo pensiero delle lunghe file in autostrada dovute all’esodo, o detesta rivedere parenti con i quali non corre proprio buon sangue. Avete pensato di rimanere a casa a godervi le vostre vacanze?

Stress da lavoro, quando lavorare rende felici

 Stress da lavoro, se ne fa un gran parlare negli ultimi tempi in riferimento a quello che sarebbe più corretto definire distress, lo stress negativo, una condizione che ci richiede sforzi maggiori di quelli che siamo capaci di sopportare o ancora un carico sbilanciato in relazione a gratificazioni e soddisfazione personale. In verità lo stress, lo abbiamo ricordato più volte, l’eustress, è positivo. Senza stress non ci sarebbe vita, spinta all’azione, alla produttività, all’esserci ed al rispondere agli stimoli esterni che ci consente di prendere coscienza di esistere e ci sottrae al limbo del vegetare. Un eccesso di tranquillità e di inazione può rendere infelici esattamente come il troppo lavoro, se non peggio.

Superare lo stress con Skype

La tecnologia ci aiuta sotto diversi punti di vista, e le novità dal punto di vista del rapporto uomo macchina sono sempre tante e con i recenti studi, vediamo anche come si legano alla quotidianità, prendendo spunto da patologie ed usi continui.
Lo stress è sicuramente un “prodotto” che ogni giorno ci gira intorno, e che deturpa il vissuto quotidiano. L’aumento delle dosi di lavoro, lo stress dovuto agli imprevisti ed altre cose che accadono durante la giornata, fanno aumentare i nostri “problemi”, presidiando la nostra tranquillità.

Gaffe e lapsus: differenze

Oggi parliamo di un argomento particolare, ovvero la differenza che esiste tra lapsus e gaffe, quelle piccole sbadataggini che diciamo all’improvviso, cominciando a pensare di “star perdendo la testa”.
Vediamo da dove vengono e soprattutto perché ci capita di fare queste imbarazzanti figure senza il nostro volere.