Libri contro lo stress

In un periodo di stress come quello attuale, avere la possibilità di staccare un po’ la spina è importante, ma non tutti possono farlo per motivi di disponibilità economica, o anche per pigrizia negli spostamenti. Secondo gli psicanalisti, si potrebbe evadere lo stress in maniera molto semplice.
Basterebbe abbandonarsi in una serie di letture coinvolgenti che ci permetterebbero di evadere dalla realtà.

Per chi lavora in ufficio e la sera dopo essere tornato a casa, cerca la tv, il letto oppure il gioco di società, ecco che diamo la possibilità di scaricare il proprio status di “automa” in una maniera un po’ diversa, ovvero districarsi in avventure in posti nascosti e soprattutto posti nuovi, a volte fantastici che mai potremmo altrimenti visitare.

Stress da vacanza

Andare in vacanza è il lasciapassare per tranquillizzare la nostra anima e corpo, oltre che il cervello, è il nostro input preferito per staccare la spina in questa vita sempre più frenetica e principalmente sempre più colma di corse e preoccupazioni. Ebbene però, va considerata anche una nuova possibilità, ovvero, quella che colpisce i vacanzieri più accaniti: lo stress del turista.

Stiamo parlando proprio di una vera e propria patologia chiamata “Sindrome del viaggiatore”, che colpisce una fascia molto alta di persone che hanno una visione leggermente diversa rispetto a quella che si è sempre ipotizzata del viaggio.

Aumento dei controlli su stress da lavoro

Aumentano i ritmi serrati quotidiani ed aumentano le dosi di stress. Sempre più crisi dei lavoratori, sempre più richieste di aiuto da parte degli psicologi secondo le indagini effettuate dal Censis sugli interventi fatti dalle unità operative psicologiche.

Lo stress è quello che ci portiamo dietro dal lavoro e soprattutto dai crolli quotidiani tra un caffe ed una sigaretta. Continuando a parlare di lavoro, purtroppo, quotidianamente si abbassano le nostre difese e creiamo un tunnel poco distensivo di problemi che si scarica sulla nostra saluti.

Italiani in crisi: aggressivi e depressi

Dal Censis arrivano notizie preoccupanti sugli italiani e sui loro modi di vivere. Sono sempre più aggressivi, sempre più depressi e sempre più narcisisti. La causa di tutto sarebbe la crisi. Secondo oltre il 50% degli italiani, qualora non rispettassero le regole, l’unico deterrente al rimorso è proprio la coscienza personale, che negli ultimi anni è diventata sempre più permissiva.

Si tratta, secondo il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita, di una “Crisi Antropologica” che porta ad un aumento dell’individualismo personale.
La ricerca fatta dalla società che ha portato a queste conclusioni prende il nome di “La crescente sregolazione delle pulsioni”.

Stress, un test per scoprire se la salute è a rischio

 Stress, ovvero distress, la tensione eccessiva, esasperata, che chiude con un bilancio negativo tra quelle che sono le nostre possibilità di sopportazione ed il peso di cui farsi carico.
Lo stress fa male alla salute psicofisica, abbassa le nostre difese immunitarie e ci fa ammalare, eppure è spesso sottovalutato, non viene curato.

Nonostante la cura sia molto semplice, alla portata di tutti: allentare la tensione, fare attività fisica, respirare, prendersi del tempo per rilassarsi, dire qualche no, non fare una tragedia se non si riesce, per una volta, a spremersi, a dare il meglio. Sdraiarsi su un prato e guardare le nuvole, fin quando la mente è completamente sgombra, parlare con un amico, fare un bagno caldo, passeggiare, iniziare una dieta sana. Imparare a distinguere le ore lavorative da quelle off. Quante cose possiamo già fare contro lo stress! Piccole ma determinanti. Come scoprire se lo stress, che si trascina spesso dietro ansia e paure, sta compromettendo la nostra salute? Ce lo spiega la dottoressa Eva Selhub in The Love Response.

Ansia da risonanza e pet therapy

Quanto si deve ai nostri amici a quattro zampe non si riesce ancora a capirlo. Sicuramente tanto, ed oggi cerchiamo anche di capire ancora il perché. Partiamo forse da un po’ lontano, ma si riesce a comprendere meglio tutto il percorso.

L’ansia è un fattore molto pesante nel momento in cui dobbiamo dedicarci ad analisi specifiche che portano a conseguenze personali. L’esempio è la risonanza magnetica in un posto chiuso e le analisi del sangue.

Il farmaco che cancella i brutti ricordi

La pillola della felicità sembra che sia diventata realtà. E’ stato infatti lanciato in questi giorni, il comunicato stampa che parla di un nuovo rimedio a mezzo farmaco per cancellare i brutti ricordi.

La sostanza “magica”, sarebbe stata identificata nel metirapone, un nuovo farmaco che è in grado di rimuovere dalla mente umana, tutte le emozioni negative strettamente connesse a situazioni spiacevoli. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism ed è stato seguito dai ricercatori Canadesi dell’Università di Montreal. Alla guida della ricerca, la dottoressa Marie-France Marin, che promuove il farmaco però, come medicinale in grado di sopperire alle persone che soffrono di stress post traumatico.

Stress da traffico, cinque canzoni per migliorare l’umore

 Stress da traffico e chi non ne soffre tra gli automobilisti pendolari, costretti a prendere la macchina ogni giorno per andare a lavoro, una corsa contro il tempo che, per chi non ha un gran rapporto con la sveglia mattutina e non si alza certo di buon umore, peggiora la situazione già compromessa dello stato d’animo e rende maggiormente suscettibili, irritabili, rovinando la giornata e minando relazioni interpersonali serene.

Eh già, perché bloccati negli ingorghi, senza potersi muovere se non a passo d’uomo, ci si sente in trappola, con la spiacevole sensazione di star lì a perdere tempo e il risultato è che si arriva in ufficio nervosi e stressati e questo indubbiamente influisce sulla produttività, sul rapporto con i colleghi. Senza contare che chi arriva in ritardo non è certamente ben visto dai superiori.

Stress, mantenere la calma a lavoro

 Stress da lavoro, in ufficio, in fabbrica, a casa, ovunque voi lavoriate può capitare di essere sommersi da un carico di lavoro e di tensione eccessivo che travalica il tempo a disposizione, le proprie competenze ed attitudini, rende difficile conciliare la vita professionale con gli impegni della vita privata, sociale e familiare.

Ovviamente, quando si parla di stress da lavoro, è bene ricordare che è sottointeso si stia parlando di distress, lo stress negativo, perché l’eustress è invece una spinta positiva all’azione che ci sottrae all’inerzia, ci rende produttivi e ci consente di reagire con il mondo circostante e a conti fatti di vivere. In poche parole, non è tutto stress quello che fa male all’equilibrio psicofisico. Chiarito questo punto, quando si è sotto stress capita più facilmente di essere nervosi, suscettibili, irritabili e di perdere le staffe più facilmente con colleghi, dipendenti, collaboratori, clienti, dirigenti. Di seguito una lista di consigli pratici e di facile attuazione stilati dagli esperti per mantenere la calma a lavoro.

Stress da lavoro, le donne ci convivono

 Stress da lavoro: l’incidenza sulle donne indagata dalla “Prima inchiesta sullo stress da lavoro nel mondo femminile” a cura dell’Assidai e della SDA Bocconi. Su un campione di 400 lavoratrici interpellate dall’indagine, ben il 95,6% sa di che si tratta per esperienza. Una su tre ha affermato che ci convive. Il 62,6% delle lavoratrici ha dichiarato di subirlo in particolar modo in alcuni periodi dell’anno.

Lo stress da lavoro colpisce tutti indiscriminatamente quando il carico di tensione positiva che spinge alla produttività diventa eccessivo, non commisurato al tempo, agli incarichi ricevuti, quando gli oneri della vita professionale soffocano gli altri aspetti del vivere quotidiano. Ci sono delle categorie più a rischio nell’universo lavorativo femminile? La risposta, dedotta dai dati di questa inchiesta, è .

Lo snack contro lo stress

Una delle creature più spaventose del XXI secolo è sicuramente lo stress. In una realtà dove tutti si affannano, corrono e si inseguono per abbattere le barriere del tempo e fare il più cose possibile nel minore tempo, ecco che lo stress prende il sopravvento ed abbatte il corpo oltre che lo spirito.
Ed ecco allora che alcuni ricercatori dell’Università di Cincinnati, hanno studiato una serie di dinamiche e caratteristiche di comportamenti sociali in alcuni luoghi di incontro, come possono essere i pub, i bar e quanto altro, e che entrano in gioco sulla psiche umana.

I luoghi principali definiti come antistress, sarebbero i pub e soprattutto nel momento in cui si ha a che fare con gli aperitivi e gli stuzzichini. Il sale sarebbe infatti l’ingrediente principale dell’abbattimento delle nostre fasi di stress. Questo è stato dimostrato da tante ricerche scientifiche, che hanno portato alla luce, come il contenuto di sodio e quindi i cibi ricchi di sale, possano apportare effetti benefici sul sistema nervoso. Nello specifico, si riesce ad abbassare il livello degli ormoni dello stress come l’ipotalamo, l’ipofisi e il surrene.

Stress, impariamo a gestirlo in poche mosse

 Gestire lo stress, o meglio il distress, quella tensione negativa che sfianca, quel carico eccessivo da sopportare che rende i nostri passi sempre più pesanti giorno dopo giorno. Come reagire? Attività fisica, alimentazione sana, vita sociale costellata da persone positive e volti amici, un lavoro che piace, esercizi di rilassamento, meditazione, se ne parla spesso e senza dubbio sono i migliori antistress, senz’altro quelli più praticati ed efficaci.

E poi ci sono quelle piccole grandi azioni che possono fare la differenza nel percorso per liberarsi dallo stress. Ne parla la dottoressa Roberta Lee in The Superstress solution, di come oggi siamo portati, erroneamente, a pensare di poter gestire tutto al meglio anche quando il carico di stress è eccessivo: dormire poco, far funzionare la vita relazionale, lavorare a ritmi incessanti, essere dei buoni genitori, dei buoni amici, dei buoni figli… eppure accettare di avere dei limiti, pronunciare qualche no, allontanarci dalla pericolosa curva a gomito del perfezionismo, è la chiave per vivere meglio. E allora, cosa si può fare per affrontare lo stress con azioni piccole ma determinanti?

Stress da precarietà, i consigli dell’Eurodap per combatterlo

 Stress da lavoro precario, abbiamo già parlato degli effetti del precariato sul benessere psicofisico dei lavoratori. Chi vive una condizione lavorativa instabile, caratterizzata da insicurezza economica, incertezza sul futuro, oltre che più esposto al rischio impotenza ed in generale alle malattie, vive anche in uno stato d’animo di perenne ansia e spesso è portato a subire maggiori pressioni pur di non perdere un posto già estremamente in bilico.

In aiuto ci viene il vademecum messo a punto dall’Eurodap, l’Associazione europea disturbi da attacchi di panico. La psicoterapeuta Paola Vinciguerra, presidente dell’associazione, ha stilato alcuni consigli che possono essere utili al popolo, sempre più in crescita, dei precari, per affrontare la vita con meno stress e preservare il benessere mentale. Vediamoli.

Psicologia dei disturbi erettili

La popolazione maschile tra i 18 ed i 60 anni, nel ben 10% del totale, soffre di un disturbo alquanto fastidioso, che è quello dell’erezione genitale impotente. La percentuale di cui parliamo deriva da uno studio ben preciso, che però sta dimostrando come nell’ultimo periodo con l’aumentare dello stress, arrivati circa a 40 anni aumenta ancora di più.

Questo disturbo dal punto di vista psicologico, diventa un massacro per l’uomo, ed è un problema difficile da affrontare, anche perché l’uomo ha una sorta di paura anche nel comunicarlo a medici o psicologi. Il fatto è che per “guarire” da questa patologia, c’è la necessità di parlarne. La caratteristica di questo disturbo è nota soprattutto quando diviene persistente, ovvero, quando in qualsiasi situazione, l’individuo maschio adulto prova incapacità nel raggiungere oppure mantenere una adeguata erezione, fino al termine del rapporto sessuale. Questo avviene anche nel caso in cui il desiderio sessuale sia presente.