Stress, riconoscerlo e vincerlo

 Come scoprire se siete stressati e stanchi del vostro stile di vita e capire che è proprio venuto il momento di cambiare? Se cadete spesso in una o più di queste trappole dello stress probabilmente siete al limite e bisogna intervenire per recuperare l’equilibrio psicofisico:

  • Saltate spesso i pasti;
  • Siete spesso sgarbati ed intrattabili con chi vi circonda;
  • Non riuscite a gestire al meglio il vostro tempo;
  • Vi rifugiate, con sempre maggiore frequenza, nelle dipendenze per trovare conforto, abusando di alcol, droghe, caffeina e sigarette;
  • Mangiate di frequente cibo spazzatura;
  • Avete assunto da tempo un atteggiamento da vittima;
  • Volete sempre avere ragione;
  • Vi paragonate di continuo agli altri.

Stress da multa, donna incinta risarcita per rimozione del veicolo

 Immaginate, o meglio fate appello ai vostri ricordi, di aver faticato tanto per trovare un parcheggio che rispetti i requisiti del consentito: niente doppia fila, divieti di sosta, passi carrabili, marciapiedi, strisce pedonali, bidoni dell’immondizia, fermata dell’autobus, posti auto riservati e così via, la lista è lunga. Insomma, immaginate di aver parcheggiato al posto giusto ma di uscire dal negozio, dal centro commerciale, da casa o dall’ufficio, ovunque vi troviate  e non trovare più la vostra auto perché i vigili l’hanno rimossa.

A quel punto vi mettere a cercarla, certi di non aver contravvenuto a nessuna norma a riguardo, e scoprite che si è trattato infatti di un errore dei gestori del traffico. Stressante, vero? Sì, in questo caso sì, e avreste pienamente ragione a rivalervi ed a chiedere il dovuto risarcimento per lo stress causato dalla superficialità del vigile. Controversa è invece la vicenda che vede protagonista una donna incinta che ha parcheggiato sulle strisce pedonali e si è vista, giustamente (?), rimuovere il veicolo.

Lo stress rende impotenti

Lo stress per quanto abbiamo detto questa mattina, se portato dal lavoro potrebbe fare bene perché allungherebbe la vita. D’altro canto, oggi vediamo anche un’altra ricerca che per gli uomini non è proprio rincuorante.

Sembra infatti che un maschio su tre dopo i 50 anni, risulta essere impotente. Le cause potrebbero essere tra le più diverse e soprattutto dipendenti dal tipo di vita che l’individuo fa. Fatto sta che comunque lo stress ha un ruolo molto importante nella vita sessuale dell’individuo. Stiamo parlando di un rapporto uomo – sesso che va a corrompersi per il troppo stress e non bastano quindi il circa milione e mezzo di pastiglie di “aiuto” come il Viagra, il Cialis e il Levitra.

Il lavoro allunga la vita

Secondo una recente ricerca portata a termine dall’Università della California di Riverside, il lavoro sarebbe una manna dal cielo per gli esseri umani. Il luogo comune, vuole infatti che lavorare troppo fa male, che è un deterrente per accorciare la propria vita, che aumenta lo stress ed affatica il cuore. Ma tra le scoperte che cambiano il senso della nostra vita, ecco che arriva da Riverside questa sorprendente novità, che secondo gli autori stessi, è sensazionale.

La ricerca pubblicata in un libro prende il titolo di: “The Longevity Project: Surprising Discoveries for Health and Long Life from the Landmark Eight-Decade Study”. Questa è stata diretta da Howard S. Friedman e Leslie R. Martin, due ricercatori californiani.

Stress da ora legale per i giovani internauti

 Stress da ora legale. A risentirne saranno maggiormente i giovani internauti, quelli che al pc fanno le ore piccole. A dirlo è Paola Vinciguerra, psicologa, psicoterapeuta, Presidente dell’Eurodap, Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico, che ci spiega perché l’organismo risente dello spostamento delle lancette dell’orologio un’ora in avanti:

E’ innaturale, afferma la Vinciguerra. L’essere umano fa fatica ad abituarsi perché subisce una sollecitazione violenta. Chi avrà maggiori problemi di adattamento saranno i giovani che già dormono di regola molto poco. Soprattutto coloro che navigano su Internet fino a tarda notte. Con l’ora legale perderanno ancora di più il sonno.

E sull’umore che effetti avrà l’ora legale?

Stress in ufficio, esercizi alla scrivania con la desk gym

 Stress da lavoro ed in particolare da scrivania. Stare seduti molte ore al giorno non permette di sciogliere la tensione muscolare e liberarsi delle energie negative che minano l’equilibrio psicofisico.

Da una recente indagine condotta dall’Osservatorio ADI-Nestlé sulla forma fisica e le abitudini alimentari risulta che ad essere più penalizzate dalla vita sedentaria sono le donne che, seppur molto più attente allo stile di vita, sono quelle che pagano maggiormente le conseguenze di troppi impegni, non riuscendo a ritagliarsi qualche ora a settimana per fare dell’attività fisica con regolarità.

Stress da dieta

 Lo stress della dieta dimagrante è una forma di nervosismo molto particolare, con origine nelle rinunce e nelle limitazioni, che innalza il nostro livello di irritabilità e ci porta ad essere più scontrosi ed arrabbiati.

La conferma che chi è sottoposto ad un regime dietetico ipocalorico è molto più suscettibile della norma ci arriva da un recente studio pubblicato dalla rivista Journal of Consumer Research.
Ad effettuarlo un’équipe di ricercatori afferente alla Northwestern University che ha sottoposto un campione di persone, a dieta e non, a tre test, per valutare l’impatto emotivo dello sforzo richiesto per perdere peso.

Stress da lavoro, parola d’ordine: respirare

 Lo stress da  lavoro vi affligge? Prima di fare qualsiasi altra cosa molto più complessa ed impegnativa per liberarvene, è bene ricordarsi di un’operazione molto semplice ma a cui diamo troppo spesso poca importanza: la respirazione.

Tutti respiriamo, ovviamente, ma non tutti lo facciamo bene ovvero nel modo più ottimale, tradotto ulteriormente quello che ci permetterebbe di trarne i maggiori benefici. Perché è importante respirare in genere e nello specifico quando si è sotto stress, lo sintetizza perfettamente il dottor Lazzari, spiegando cosa avviene nel nostro organismo quando facciamo un bel respiro profondo, si tratta di una catarsi a dir poco positiva:

Apportare più ossigeno stimola il metabolismo e l’attività circolatoria favorendo il drenaggio dei prodotti di scarto (vedi anidride carbonica e acido lattico). Non solo: provoca un abbassamento dell’adrenalina, una minor tensione neuro-vascolare oltre a diminuire il livello di colesterolo e degli zuccheri nel sangue.

Stress da lavoro d’ufficio

 I sintomi del distress, lo stress negativo, spaziano dalle ripercussioni sulla sfera emotiva all’impatto fisico sull’organismo, dai disturbi cognitivi alle conseguenze sulla vita di relazione.

Abbiamo imparato a riconoscere i sintomi delle cinque categorie di stress. Nello specifico, oggi vediamo cosa avviene in ufficio, quali sono le spie più comuni di un carico di tensione eccessivo. Fisicamente lo stress sul lavoro in chi è incollato per molte ore al giorno alla scrivania, si manifesta con dolori allo stomaco, bocca secca, mani sudate, mal di schiena, disturbi digestivi. Dal punto di vista emotivo, aggressività e malessere diffuso dominano anche a causa di frequenti problemi di insonnia. Il rischio è di diventare più distratti e meno produttivi.

Stress, precariato o disoccupazione: quale fattore influisce maggiormente sulla salute mentale?

 Lo stress patologico, il distress, quello stato di tensione eccessiva, quella risposta all’impegno frustrante che porta a disfunzioni dell’equilibrio psicofisico. Chi è più esposto? La lista delle professioni più a rischio è lunga al punto che risulta inutile tentare di stilarla. Quando si pensa allo stress da lavoro viene immediatamente in mente un operaio che lavora in una fabbrica a ritmi incessanti e martellato dai rumori. Eppure, non tutti sanno che insegnanti e medici sono esposti ad un rischio di stress da lavoro altrettanto rilevante.

D’altra parte, i fattori che provocano stress possono insorgere in qualsiasi tipo di lavoro e riguardare l’impiegato di uno sportello esposto alle continue lamentele dei clienti piuttosto che un imbianchino sottoposto continuamente a turni assurdi per via dei tempi di consegna impellenti di un lavoro. Oggi però parliamo di fattori di stress meno specifici ovvero dell’esposizione al rischio, più o meno accentuata, di due categorie: i disoccupati ed i precari. Chi è più stressato?

Come filtrare l’ansia

In un mondo frenetico e pieno di stress, l’ansia è un fattore che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Non manca un pizzico di sensibilità ed apprensione sicuramente in chi è costretto a vivere con questo stato d’animo continuo. La condizione di ansia però permette ultimamente di essere analizzata in maniera diversa, soprattutto da quando una serie di ricercatori americani hanno cominciato a parlare di un “button”, un interruttore che permetterebbe di spegnere l’ansia, o per lo meno di mettere in disparte le paure ed isolarle nel cervello.

Il tutto è partito dall’Univestità di Stanford in California. Qui gli studiosi statunitensi hanno basato la loro sperimentazione sul cervello e sui meccanismi celebrali. Lo studio è anche stato pubblicato sulla rivista Nature nella sua edizione on line e gli è stato dedicato uno speciale interessante.

Stress e longevità: stressati dagli antistress, salvati dalla consapevolezza

 Lo stress non uccide. Senza stress c’è la morte, citando Hans Selye. Altro non è che la reazione naturale con la quale affrontiamo gli eventi, una carica reazionaria che ci spinge all’azione, al movimento. La risposta di una persona all’impegno. Poi c’è il distress, lo stress negativo ovvero eccessivo, insopportabile, disfunzionale e patologico. Ma di questo abbiamo già lungamente parlato. Oggi vogliamo soffermarci sulla relazione tra stress e longevità, una liaison reputata dangereuse da molti studi ma che viene riabilitata, insieme ad altri fattori considerati sinora demoni per il vivere bene e a lungo, da un recente studio.

Loro sono Howard S. Friedman e Leslie Martin, ultime firme di  The Longevity Project iniziato nel lontano 1921 dallo psicologo Lewis Terman della Stanford University. Un campione di 1500 persone seguite per 90 anni per scovare il segreto di un’esistenza serena e duratura.

Stress da lavoro, come riconoscerlo

 Si fa presto a gridare allo stress come malattia, ma non è tutta fatica quella che ammala. Avevamo già operato gli opportuni distinguo tra distress, stress negativo, ed eustress, stress positivo, così come magistralmente spiegato nella guida Stress e Mobbing, pubblicata dall’Isples, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

Torniamo sull’argomento stress da lavoro perché in merito è intervenuto Fabrizio Daverio dello Studio Legale Daverio & Florio, in un’intervista rilasciata all’ANSA. Daverio, che è specializzato nel Diritto del Lavoro e nel Diritto della Previdenza Sociale, spiega che lo stress non è una malattia bensì la risposta di una persona all’impegno.

Stress da lavoro, il ruolo di mail e nuovi mezzi di comunicazione

 Ancora sullo stress da lavoro, ormai riconosciuto a tutti gli effetti come malattia professionale in virtù del decreto legislativo 81/2008 e sue successive modifiche con d.lgs. 106/2009. Ci occupiamo oggi del ruolo di mail, comunicazioni aziendali, telefonate e messaggi che ci raggiungono a casa dall’ufficio anche fuori dall’orario di lavoro e che, puntualmente, vengono evase o se ignorate scatenano sensi di colpa con un impatto forse ancora maggiore sulla soglia di stress accumulato.

Oggi che videochiamate, posta elettronica, sms, teleconferenze ci raggiungono davvero ovunque, sembra difficile delimitare gli orari di lavoro così come riuscire a distinguere quando si è operativi dalle ore off, da dedicare allo sport, alla famiglia, alla vita sociale o semplicemente a rilassarsi, a riposare e a recuperare le energie.