A sentire maggiormente l’influsso autunnale sono le donne. Vi sentite stanche, scocciate, e senza voglia di fare? Gli esperti lo chiamano “male d’autunno” ed interessa circa 12 milioni delle donne italiane che sono afflitte da sintomi come il calo del desiderio sessuale, il cambiamento d’umore, l’insonnia ed improvvisi attacchi di fame. Il disturbo viene chiamato anche SAD, ovvero Disturbo Affettivo Stagionale. IoValgo ne aveva già parlato in questo post. Poco tempo fa se ne è occupata la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) durante il convegno nazionale organizzato a Palermo.
Psicologia
Invecchiare senza vergognarsi
Nascondere i segni del tempo che passa inesorabile è diventata per molti un’ossessione. Una parte di responsabilità sicuramente è da imputare ad una società che attua sempre più campagne denigratorie contro quello che è un fenomeno naturale, da affrontare con serenità e non con timore, paura, ansia, voglia di nascondere ad ogni costo i propri anni come fosse un reato aver superato una certa soglia e non un motivo di orgoglio, di crescita, maturità. Si viene spinti a regredire ad una fase adolescenziale in cui la caccia al brufolo ossessiva è sostituita dall’ansia di smacchiare via le rughe, finanche la più piccola. Se è importante sentirsi e mantenersi in forma, curarsi e non lasciarsi andare ad ogni età, la psicologa american Vivian Diller, autrice di FACE IT: What Women Really Feel As Their Looks Change, ritiene che ci siano invece dei comportamenti lesivi dell’immagine di una persona avanti con gli anni che vanno al di là dell’estetica.
Vai bene in matematica?E’ grazie alla mamma
Molto spesso i genitori sostengono i propri figli nello svolgimento dei compiti scolastici. Quante volte abbiamo chiesto aiuto a mamma e papà per il problema di matematica irrisolvibile oppure per la versione di latino incomprensibile? Curioso, però, è il risultato di una ricerca dell’Università di Bologna che ha approfondito in particolare il rapporto che si instaura tra madre e figlia.
Differenze nei sogni di uomini e donne
I sogni degli uomini, i sogni delle donne: cosa c’è di diverso, in base alla differenza di genere, nello sconfinato mondo che si schiude alla nostra vista quando chiudiamo gli occhi? Se ne parla in un interessante articolo del 2007 Gender differences in dreaming, pubblicato a firma di M.Schredl all’interno del volume The new science of dreaming. Curiosi di conoscere quali differenti emozioni e situazioni agitano i sogni di uomini e donne?
Nomi ed identità, cosa si nasconde dietro al nostro nome?
Un nome è per sempre, l’identità è invece in continua evoluzione, un cambiamento che vorremmo percepire e che fosse avvertito anche dagli altri sentendoci chiamare diversamente, ecco perché spesso artisti, scrittori, cantanti, amano attribuirsi nomi diversi e anche cambiare il nome del gruppo nel corso delle diverse fasi della loro carriera. E’ lo stesso motivo per cui chi da bambino veniva chiamato con un diminuitivo non lo sopporta più da adolescente o una volta adulto. Eppure in alcune culture, come ad esempio nella tradizione dei Nativi Americani, il nome non era affatto per sempre e aveva ben altro valore, un valore descrittivo delle caratteristiche fisiche, della personalità, delle abilità, dell’anima di chi lo indossava, come un vestito realizzato su misura.
Psicologo in chat su Facebook, nuovo sportello di ascolto SIPO
Psicologo in chat su Facebook, nuova frontiera, dopo Skype, della psicologia 2.0. A lanciare un rivoluzionario sportello di ascolto attraverso la nota piattaforma social è il Servizio Italiano di Psicologia Online (SIPO) con start il prossimo 15 settembre. Dedicato a chi si trova in difficoltà psicologiche e relazionali, è riservato, almeno in questa prima fase di prova, ad utenti maggiorenni che potranno mettersi in contatto con i collaboratori S.I.P.O. dalle 21 alle 22.30 al momento due sere a settimana.
Miss Italia, le concorrenti in psicoterapia
Tra i tanti appuntamenti che aspettano le concorrenti di Miss Italia 2011, estetisti, parrucchieri, sponsor, sarti e fotografi, quest’anno in agenda le finaliste si troveranno anche un incontro con l’analista, a testimonianza di come il benessere e la bellezza non siano solo una prerogativa prettamente fisica ma riguardano quel delicato equilibrio tra mente e corpo, autostima e serenità capaci di far star bene e di far apparire sani e belli.
Psicologia del colore rosso
Rosso di passione, rosso come il pericolo indicato dai segnali stradali, rosso come le fiamme, come la rabbia che scatena questo colore nei tori, rosso come un vestito che vuole esprimere sicurezza, determinazione, come un rossetto su labbra decise che non temono di mostrarsi al mondo, di parlare, rosso come il sangue e come le paure. Ma cos’altro c’è dietro al colore rosso? Ad esempio, quando ci si reca ad un colloquio o a dare un esame non è il colore consigliato perché irrita la vista di chi deve giudicarci, al contrario di tonalità neutre o rasserenanti come l’azzurro.
Trasgressioni altrui giudicate più severamente se osservati
Trasgressioni altrui, nello specifico attività eticamente illecite: come ci rapportiamo al comportamento scorretto degli altri? E come cambia il nostro modo di reagire e di giudicare chi si comporta male in base alla presenza o meno di altri osservatori che stanno a loro volta guardando come affrontiamo la situazione? Se lo è chiesto un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori afferente all’Università di Sydney in Australia. La ricerca, che è stata pubblicata sulla nota rivista di divulgazione scientifica Evolutionary Psychology, è stata coordinata dal dottor Pierrick Bourrat.
Errori arbitrali: corruzione, distrazione o disturbo di percezione?
Errori arbitrali: si fa presto a gridare imbecille o corrotto ma sotto può esserci dell’altro, ad esempio un disturbo di percezione. Ad affermarlo un recente studio condotto dal Pisa Vision Lab, istituto toscano che si occupa proprio di ricerche sulla percezione. Gli arbitri, spiegano gli autori, non sempre quando fischiano un fuorigioco sbagliato lo fanno perché coinvolti in qualche tresca alla Calciopoli, soprattutto se appaiono davvero convinti della decisione presa.
Psicologia, empatici hanno migliori capacità spaziali
Empatia, il dizionario ci dice che è
La capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona.
Ma ovviamente c’è molto di più e chi è empatico potrebbe avere una marcia in più nei rapporti sociali, ad esempio sviluppare un carattere e degli atteggiamenti più sensibili ai bisogni ed alle esigenze degli altri, comprendere meglio la posizione di un amico, le scelte, più o meno condivisibili, dei propri cari.
Ritratto di un killer, profilo psicologico di un assassino
Com’è fatto un killer? Cosa si agita di così torbido nella mente di un uomo da portarlo a pianificare omicidi di massa come quello che ha sconvolto nei giorni scorsi la Norvegia ed il mondo intero per l’efferatezza, il fanatismo delle motivazioni, la pianificazione maniacale di ogni dettaglio del bagno di sangue? Una risposta prova a darla il dottor Stanton Peele, autore di 7 Tools to Beat Addiction, analizzando il profilo psicologico e la vita di alcuni serial killer. Stupratori che uccidono le vittime della loro violenza sessuale, dirottatori, terroristi, fondamentalisti: cos’hanno in comune? Quali tratti della personalità si distinguono in chi uccide spinto da diverse motivazioni più o meno folli?
Autocritica e perfezionismo nelle donne
Criticare se stessi è una cosa che viene molto facile alle persone che hanno poca stima di se. Principalmente, risultano essere le donne del XXI secolo, quelle che seppur belle, intelligenti e di successo, hanno sempre da ridire sul proprio essere.
Sono pronte di continuo ad inseguire una perfezione poco realistica e di conseguenza a portare con se, livelli altissimi di stress, che non fanno bene ne alla salute ne alla bellezza. A causa di questo fattore, la dottoressa Kristin Neff, Professore Associato in Sviluppo Personale dell’University of Texas, negli Stati Uniti d’America, propone un metodo basato sull’autocompassione, come chiave al femminile, per raggiungere la felicità.
Psicologia, cani in tribunale ottimi mediatori per i bambini
Psicologia: i cani in tribunale sarebbero degli ottimi mediatori per aiutare e tranquilizzare i bambini che sono chiamati a testimoniare nell’ambito di un processo che li vede partecipi o protagonisti. Un modo per stemperare la tensione e per proteggerli dagli eventi più grandi in cui sempre più spesso, purtroppo, vengono coinvolti.
A sostenere che il ruolo degli amici a quattro zampe nelle aule giudiziarie è un toccasana per la psiche dei bimbi è, tra gli altri, la dottoressa Anna Oliverio Ferraris, psicologa dell’età evolutiva all’Università Sapienza di Roma.