Perfezionismo, quando errori ed imprecisioni si trasformano in fallimenti

 Il perfezionismo può essere considerato alla stregua di un crimine contro l’umanità. Laddove la flessibilità ed il sapersi adeguare garantiscono infatti la sopravvivenza della specie in un mondo in continua e rapida evoluzione, il perfezionismo tende piuttosto ad irrigidire il nostro comportamento. Perfezionisti non si nasce, si diventa, magari già in tenera età ed in misura sempre maggiore a causa della pressione crescente che incombe oggi sui bambini, caricati di troppe aspettative, assillati dalle pretese di successo avanzate dai genitori. Un continuo incitare a fare meglio ed al meglio che viene percepito dai giovanissimi come uno stato di critica incessante ed assillante, che spinge a mollare prima di iniziare se si è già consapevoli di non poter arrivare in cima.

Come prepararsi alla prova orale degli esami di maturità

 Maturità: lasciata ormai alle spalle la notte prima degli esami, l’incognita sulle tracce dei temi che spesso non fa chiudere occhio fino al mattino seguente quando finalmente vengono svelati gli argomenti tra cui scegliere, gli studenti alle prese con le altre prove scritte iniziano già a pensare alla fase finale, l’ultima agognata tappa: la prova orale. Come prepararsi al meglio senza accumulare una tensione eccessiva nei giorni precedenti? Come vestirsi e quali atteggiamenti assumere per fare colpo sulla commissione e non sembrare tentennanti ed impreparati? Ce lo spiega ancora una volta la dottoressa Paola Marinelli, psicoterapeuta esperta di psicologia della scuola.

Timidi si nasce o si diventa?

 Timidezza, caratteristica innata? Secondo quanto afferma il dottor Bernando J.Carducci, psicologo, docente alla Indiana University Southeast, non si può nascere timidi per almeno tre ragioni che sono legate a quello che è lo sviluppo stesso di questo tratto. La timidezza, infatti, include l’eccessiva coscienza di sé; un’autocritica negativa altrettanto smisurata; preoccuparsi troppo di se stessi e sempre in chiave tutt’altro che positiva.

Donne: vere maschiliste

Si è sempre criticato il fatto che gli uomini maschilisti fossero una pecca per l’universo femminile e soprattutto si è sempre stimolata una lotta al maschilismo cercando di difendere invece i valori del sesso debole.

Ebbene seppur il maschilismo continua a portare la nomea (quanto meno nel Sud Italia) di essere prepotentemente presente, sembra che le cose non stiano proprio così.

Perché piace un politico

Oggi parliamo di psicologia sociale, legata a qualcosa di attuale e qualcosa che ha sempre fatto notizia: la politica.

Ciò che ci interessa nello specifico è: quali sono i vari motivi che permettono ad un individuo di avere una preferenza per uno o per un altro personaggio politico? Ebbene, in questo caso andiamo a parlare di posizioni ideologiche, oltre al fatto di scelte psicologiche.

Déjà vu, quando il nuovo è familiare

 Déjà vu, la sensazione di aver già vissuto quell’attimo, di essere già stati in quel preciso luogo, in un dato momento, un ricordo che è nostro pur non appartenendo al passato.

Una percezione che certamente in tanti provano almeno una volta nella vita non senza un brivido di sorpresa: lascia quasi sconcertati visitare un posto, certi di non esserci mai passati, eppure avvertendo qualcosa di familiare, uno scenario già visto per l’appunto.

Sindrome del nido vuoto, come affrontarla

 La sindrome del nido vuoto colpisce i genitori quando il bambino inizia ad andare a scuola, quando i figli vanno via di casa, in generale quando la casa si svuota perché i ragazzi crescono, si sposano, si allontanano per motivi di lavoro o di studio e la coppia rimane sola.

Si sperimentano stati emotivi più o meno profondi come depressione, tristezza, senso di solitudine, sconforto, dolore, un senso di perdita. Ad essere più colpite sono le donne ma gli uomini non sono certo immuni.  Come affrontare e riempire il vuoto evitando che venga colmato da emozioni negative e faccia sprofondare in un disturbo più serio?

Interpretare i sogni, forza e positività

 Cari amici di Iovalgo, proseguiamo il nostro speciale sull’interpretazione dei sogni avvalendoci del lavoro della psichiatra Judith Orloff, autrice per il New York Times del bestseller Emotional Freedom: Liberate Yourself From Negative Emotions and Transform Your Life.

I sogni possono essere una chiave di lettura utile a comprendere cosa c’è che non va nella nostra vita, cosa ci angoscia, paura ed ansie, un buon punto di accesso all’inconscio per esplorare desideri, aspettative, nodi irrisolti. Ricordare i sogni, e abbiamo esaminato come, è il primo passo per ritrovare nella realtà scenari simili e capirne dunque il significato. Abbiamo elencato alcune delle situazioni più ricorrenti nei sogni e l’interpretazione fornita dalla psichiatra, in relazione alla negatività: essere inseguiti, perdere il portafoglio, ritrovarsi nudi davanti ad un gruppo di persone, smarrirsi. Ma ci sono anche bei sogni, situazioni che evocano periodi di felicità nella vita reale. Vediamone alcuni e l’interpretazione che fornisce l’esperto a riguardo.

Il caso: dimenticare un figlio in auto

Stando ai recenti avvenimenti di cronaca, ecco che oggi affrontiamo un argomento scottante: il dimenticare un figlio in auto. Per comprendere bene le dinamiche psicologiche e riuscire meglio ad addentrarsi nello status, senza rischiare di dare semplicemente dei giudizi, ecco che andiamo a capire cosa è successo a livello psicologico nel padre di Perugia.

Per capire bene, andiamo a paragonare i giudizi di due psicologi diversi che hanno dichiarato le condizioni ai giornali. Il primo caso è quello che parla di rapporti sociali ed inconscio. La giustificazione è che un uomo, non nasce naturalmente predisposto per badare ai figli, il suo primo obiettivo è sicuramente il lavoro, e quando ci è impegnato, è in grado anche di rimuovere completamente la realtà.

Interpretare i sogni: significato di paure ed ansie

 Cari amici di Iovalgo, proseguiamo il nostro speciale sull’interpretazione dei sogni come chiave di lettura e risposta ad interrogativi e dubbi che ci assillano. Abbiamo spiegato come ricordare i sogni e collegarli alla realtà esplorando scenari simili occorsi nella nostra vita riconducibili allo stesso sfondo del sogno. Lo abbiamo fatto avvalendoci delle preziose delucidazioni in merito della psichiatra Judith Orloff, autrice per il New York Times del bestseller Emotional Freedom: Liberate Yourself From Negative Emotions and Transform Your Life.

In questa seconda tappa del nostro approfondimento ci avvarremo delle indicazioni fornite dalla stessa psichiatra per interpretare sogni ricorrenti e comuni alla luce delle nostre paure e delle nostre ansie. Il mondo dei sogni è un punto di accesso importante per capire cosa ci spaventa e cosa ci angoscia, un primo passo da gigante per porvi rimedio, specie quando ci sentiamo ansiosi, agitati, ma non riusciamo ad ammettere nemmeno con noi stessi qual è il problema, interpretare i sogni può rivelarsi illuminante.

Interpretare i sogni

 Interpretare i sogni per avere accesso alle profondità recondite del nostro inconscio, esplorare i fondali sommersi di desideri, paure, aspettative, una chiave di comprensione utile a migliorare la nostra esistenza e le nostre relazioni, capace persino di aiutarci quando si tratta di prendere delle decisioni importanti e nella confusione più totale non possiamo che metterci in ascolto delle esigenze e delle volontà più nascoste del nostro io e dove trovarci e ritrovarci se non nei sogni, la parte più addormentata ma forse la più sveglia di noi, quella che più elabora e più sente le emozioni?

La psichiatra Judith Orloff, autrice per il New York Times del bestseller Emotional Freedom: Liberate Yourself From Negative Emotions and Transform Your Life, ci suggerisce un ottimo metodo per riuscire ad utilizzare i sogni come chiave di lettura della nostra esistenza e per trovare delle risposte a dei dubbi che ci assillano.

Psicologo online, dal lettino a Skype le nuove frontiere della psicoterapia

 Lo psicologo è online, entra nel nostro studio, nelle nostre case e ci ascolta, ci parla, ci vede, ci aiuta via webcam. E’ la nuova frontiera della psicoterapia, nata grazie all’impegno di un team di psicoterapeuti giovani coordinato da Luca Mazzucchelli e Davide Algeri.

La mission del progetto è di avvicinare i giovani alla psicologia ma ovviamente il servizio è esteso a chiunque si senta a disagio a recarsi in studio dallo psicologo e voglia approcciarsi al consulto da casa, con una semplice videochiamata.