Visite gratuite, psicologi on the road a Milano: ascolteranno paure e ansie dei milanesi

 La psicologia si fa strada a Milano con visite gratuite a partire da domani 20 maggio e fino al 2 giugno prossimo: una dieci giorni per mettere a nudo le paure e le ansie dei milanesi, offrendo colloqui, informazioni e consulenza in via Stampa 8, nel temporary practice allestito nell’ambito del Festival della cultura psicologica.

Tanti gli psicologi che hanno offerto la loro collaborazione, partecipando all’iniziativa di sensibilizzazione al benessere psicologico. Circa cento specialisti si alterneranno fino a tarda sera per dare a tutti i cittadini la possibilità di usufruire di una visita gratis.

Psicologia del ballottaggio, candidati votati allo stress

 Ballottaggio, allo scontro finale i candidati arrivano sicuramente già sotto stress: la tensione della campagna elettorale, l’ansia per i risultati del voto non confluiscono in un risultato liberatorio per la mente, al contrario si richiede un ulteriore sforzo, ancora più duro del precedente, per ottenere la vittoria politica.

Occorre capacità di controllo, riuscire a gestire l’ansia, a resistere al prolungamento di scontri, dibattiti e, come avviene purtroppo in questi casi, anche di veri e propri colpi bassi, che affondano le unghie negli errori del passato, nella vita privata, cercando di portare alle luce le debolezze dell’avversario politico per emergere in chiave positiva. Lo psicologo Raffaele Felaco, presidente dell’Ordine degli psicologi della Campania, si rivolge agli aspiranti sindaci al ballottaggio proprio per avvisarli del rischio stress, fornendo qualche dritta utile a gestire la pressione crescente.

Bugie, come scoprire chi mente

 Bugie: come scoprire se la persona che abbiamo davanti sta mentendo? L’intuito non è certo infallibile per sbugiardare chi mente ed in alcune occasioni non basta per incriminare i bugiardi.
Non parliamo di piccole menzogne, pensiamo ad esempio ai crimini: come fanno i detective a scoprire che la persona sotto interrogatorio sta raccontando frottole? O ancora, all’aeroporto, ad esempio, quando la tempestività in caso di potenziali detentori di armi è fondamentale, come fanno gli addetti alla sicurezza a cogliere al volo tracce di verità distorte sul volto dei passeggeri interpellati sulla detenzione di oggetti pericolosi?

Oltre alla tecnologia (body scanner, metal detector), un supporto fondamentale per scoprire l’inganno arriva dalla psicologia. Il professor R. Edward Geiselman dell’UCLA insegna all’FBI i migliori metodi per smascherare i bugiardi.
Anche se non siete dei detective potrebbero tornarvi utili in questioni personali, che non saranno un affare di sicurezza nazionale ma vi stanno comunque a cuore per sapere se chi avete davanti è sincero con voi. Vediamo qualche dritta dell’esperto.

Ricordare i sogni

Capita durante la notte di sognare. Che siano dei fantastici sogni che ci fanno volare sulle ali della fantasia, o degli orrendi incubi che mostrano inconsciamente le nostre preoccupazioni, o semplicemente la peperonata della nonna mangiata la sera prima, fatto sta che sognare non ha nulla a che vedere con la propria volontà, bensì da una sinergia di onde elettriche.

A parlare di sogni recentemente è una ricerca tutta italiana pubblicata anche sul Journal of Neuroscience. Questa, sembra andare contro a molte teorie formulate negli ultimi anni, anche perché dimostra che i sogni non si fanno solo nella fase REM del sonno, ma anche durante altre fasi, seppur con modalità diverse.

Conosci te stesso o chiedi a un amico!

 Conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli dèi. E’ il motto sul frontone del tempio di Apollo a Delfi, insegnamento ripreso, tra gli altri filosofi che ne hanno tratto ispirazione, da Socrate.
Una saggezza, antica, antichissima, dunque. Ma per conoscerci davvero a chi dobbiamo rivolgerci: solo a noi stessi o anche agli altri? Per una sorta di tendenza naturale siamo convinti che nessuno può conoscerci meglio di noi stessi. Ma è davvero così?

Se lo sono chiesti i ricercatori della Washington University Simine Vazire ed Erika N. Carlson, in uno studio volto a trovare la risposta a questo dilemma, apparso sulla rivista di divulgazione scientifica Current Directions in Psychological Science, edita dall’Association for Psychological Science.

Sogni, memoria, cervello

Non dimentichiamo mai l’importanza di sognare. Questo perché aiuta a vivere meglio, oltre che avere la speranza quando la realtà è cupa di una miglioria, oppure semplicemente dell’espressione di un desiderio.

Secondo la psicologia, sognare fa bene al cervello per la stimolazione di una serie di funzioni legate ai ricordi ed alla memoria. A dichiararlo è il Dottor Giuseppe Plazzi del Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Bologna:

Fiabe e psiche

Il momento della fiaba, è una storica evocazione che riporta all’infanzia, sicuramente però, come abitudine si sta perdendo un po’. Recenti ricerche, parlano di quanto la favola, non sia soltanto una cosa per bambini, ma molti psicologi e psicoterapeuti internazionali, tendono ad utilizzare le favole per migliorare lo status delle persone e dei pazienti. Principalmente, l’aiuto sarebbe quello di migliorare l’ottimismo e la vitalità dell’individuo, oltre a capire quale desiderio si annovera nel cuore della persona.

La fiaba è un meccanismo di comprensione sia logico che razionale, che attiva un nuovo processo di identificazione con i personaggi che aiuta a razionalizzare le situazione e farsi forte nell’affrontare la quotidianità.

Auto, colori, psicologia

Spesso i nostri articoli sono rivolti ad un pubblico “in rosa”, anche perché peculiarità della popolazione femminile è sicuramente essere più attente al quotidiano, ai figli, ai modi di vivere, all’alimentazione e tutto ciò che riguarda la progressione dell’individuo ed il suo rapporto mente e corpo.

Oggi analizziamo invece un recente studio effettuato dalla Ford, che probabilmente attirerà di più i maschietti. Che rapporto abbiamo tra l’automobile, il suo colore e la nostra psiche? Ma andiamo per gradi.

Uomini giudici, donne possibiliste

Di libri sulle differenze tra uomo e donna ne sono stati scritti a bizzeffe, ma gli individui di sesso maschile e femminile sono così diversi tra loro, che non basterebbe un’intera enciclopedia.

Per questo motivo, oggi ci limitiamo a parlare di una ricerca che è stata condotta di recente dall’Università di Warwick e successivamente pubblicata sulle pagine della rivista Archives of Sexual Behavior.

Lo psicologo di base

 Uno psicologo di base a disposizione dei pazienti proprio come avviene con il medico di famiglia. E’  la proposta avanzata nell’ambito del convegno Il Camice invisibile, promosso dall’Ordine degli psicologi della Campania, in collaborazione con l’Istituto italiano per gli studi filosofici presso il Palazzo Serra di Cassano a Napoli.

Una richiesta che nasce dall’esigenza di rispondere ai bisogni più profondi del paziente, inteso come soggetto psichico oltre che fisico. Spesso infatti non si ricorre allo psicologo per disagi che nascondono problemi mentali e comportamentali e per i quali è proprio lo psicologo la figura più indicata.

Gravidanza serena

Una branca molto interessante della psicologia di cui spesso ci siamo interessati, è quella prenatale. Il riscontro psicologico di questa parte della psicologia è avvenuto negli ultimi anni e soprattutto è molto prepotente soprattutto in Italia.
Molte le ricerche che sono state condotte in questo ambito e quasi tutte hanno dimostrato che il feto umano, già da quando è all’interno del grembo materno, non ha la necessità di cibarsi di materie prime, bensì anche di emozioni. E per cibarlo di emozioni e sentimenti, ci vogliono gli organi esterni della madre che si interfacciano al mondo.

La vita quotidiana non solo fisica, ma anche mentale ha una importanza interessante a livello relazionale tra madre e figlio, già quando quest’ultimo è nel pancione. Curiosa la tipologia di conteggio anagrafico fatta in Cina, infatti, che conta l’età dell’individuo già da quando è nel pancione della mamma. Questo fa capire molto di quanto le filosofie di pensiero orientali siano più avanti sotto buona parte degli aspetti psico cognitivi dell’individuo. Anche per il trattamento, infatti, la futura mamma è messa durante la gravidanza, nelle condizioni di vivere il periodo pregnante in tutta la tranquillità e serenità di cui ha bisogno, solo per far si che il feto sia sereno e non ne risenta dal punto di vista delle sensazioni.

Dolore, difficile capire dall’espressione del viso quando una donna soffre

 Le donne manifestano più velatamente il dolore, riuscendo a nascondere meglio la sofferenza. Un soffrire in silenzio che traspare meno dal volto al punto che riconoscere quando una donna soffre può essere difficile.

A dirlo è un recente studio condotto da un’équipe di ricercatori afferente al Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Gli autori, Paolo Riva, assegnista di ricerca, Simona Sacchi e Lorenzo Montali, ricercatori in Psicologia sociale, e Alessandra Frigerio, dottoranda di ricerca, hanno pubblicato la loro ricerca sulla rivista di divulgazione scientifica European Journal of Pain.

Derby, vincerlo con i neuroni specchio

 Vincere una partita cruciale come può esserlo un derby. Il Milan ce l’ha fatta. Sarà forse merito dei neuroni specchio? Chi può dirlo, eppure Claudio Mencacci, psichiatra dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, ne è convinto: immaginare le vittorie precedenti, quelle già vissute, può ben disporre il cervello verso la vittoria, addestrarlo a replicare il successo.

Chissà se vale anche nelle altre partite della vita: un esame, uno scoglio… se pensare ad una vecchia vittoria ci carica di grinta per ottenere quella successiva.

Il cervello, spiega l’esperto, non distingue tra ciò che pensa e la realtà e quindi collegare la mente al ricordo delle vittorie del passato significa anche preparare il cervello a vincere una volta di più.

La libertà di scegliere

 Diamo spesso per scontato che la libertà di scegliere il proprio destino sia assodata per ogni individuo e forse in parte è così. Ma attenzione a non credere che gli eventi negativi siano necessariamente una conseguenza diretta delle proprie azioni o di una cattiva condotta altrui.

I rischi insiti nel credere che sia tutto frutto di una libera scelta ce li illustra un interessante studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science.
Ad effettuarlo un’équipe di ricercatori afferente alla Columbia University coordinata dalla dottoressa Krishna Savani.