Solitudine, non sempre è negativa

 Solitudine: siamo abituati a considerarlo uno status necessariamente negativo, specie oggi in cui l’avvento del social a tutti i costi ci ha trasformato in identità interconnesse a decine di altre in un nanosecondo. Si può essere ancora soli nell’era del social network? Beh, sì, dal momento che tra contatto e relazione interpersonale intercorre uno spazio che potremmo paragonare a quello conoscente-amico. Il contatto lo conosci  sì ma solo di vista.

Bisogna operare un distinguo tra solitudine provocata dal fallimento delle relazioni e della vita sociale, ovvero il rimanere soli, e solitudine ricercata per restare da soli con se stessi, ritrovare l’equilibrio, una pausa benefica dal resto del mondo quando c’è bisogno di ritrovare la strada in solitaria, quando i compagni di viaggio che abbiamo al nostro fianco hanno intrapreso percorsi inconciliabili con il nostro modo di vivere e di guardare il mondo.

Incontri online, galateo del single alla ricerca dell’anima gemella in chat

 Incontri online, in chat, grazie ai social network, sui siti per singles che promettono di metterti in contatto con la tua anima gemella in poco tempo. Non siamo scettici a riguardo. Quella virtuale è ormai una realtà a tutti gli effetti e come tale non è affatto impensabile riuscire ad incontrare un potenziale partner usando webcam e tastiera per un primo approccio.

L’essenziale è appunto considerarla una realtà, alla stregua della dimensione concreta. Dietro uno schermo è più facile mentire su molti aspetti della personalità piuttosto che dell’aspetto fisico o della situazione lavorativa, per costruirsi un’identità più appetibile. Gli errori da evitare negli incontri online, o almeno quelli più madornali e che più possono compromettere il buon esito di un flirt, ce li elenca il dottor Stephen J. Betchen, psicoanalista specializzato in relazioni interpersonali, vita di coppia e familiare. Vediamoli.

Gli uomini poveri più affascinanti

Romolo e Salvatore, i protagonisti di “Poveri ma belli” di Dino Risi, nel 1956, come tutti ricordano è parte della trilogia insieme a “Belle ma povere” e “Poveri milionari”, e come film ha fatto scalpore al suo tempo ed ancora oggi mantiene un discreto successo televisivo, quando viene ritrasmesso. Stiamo parlando di una realtà italiana di inizio anni ’60, che però, ad oggi, ancora ritrova tanta verità.

Amore, bellezza e povertà, quindi in un connubio che ancora oggi risulta essere vincente. A dimostrarlo, Adam Galinsky, professore di Management alla Chicago Northwestern University che ha dichiarato:

Come scoprire se piaci con il senso dell’umorismo

 Come scoprire se piaci a qualcuno senza necessariamente aprire una fanpage su Facebook il che, permettetemi di dirlo, se non si è un personaggio famoso o un’azienda, è anche abbastanza patetico.
Mi è sembrata abbastanza sensata invece la teoria messa a punto da Norman P. Li, docente di psicologia evolutiva alla University of Texas di Austin, in anni di studi e ricerche sull’argomento.

Per sapere se piacciamo a chi ci sta di fronte, che si tratti di attrazione fisica piuttosto che di semplice simpatia o ancora di apprezzamento come persona, insomma per scoprire se andiamo a genio a qualcuno, dobbiamo usare l’arma dell’umorismo, provare a farlo ridere, a dire qualcosa di divertente, e che sia il massimo che riusciamo a fare mi raccomando, per osservare poi come reagisce.

Il gossip che aiuta

Non sarà sicuramente corretto secondo l’etica ed il bon ton, ma parlare degli altri alle loro spalle, addirittura parlarne male, sembrerebbe essere un toccasana secondo un recente studio, che vede lo spettegolo cattivo con un occhio benevolo.

Secondo gli scienziati della Northeastern University di Boston negli Stati Uniti d’America, il pettegolezzo, porta il cervello umano ad aumentare i tassi di difesa verso le persone che spesso potrebbero diventare una minaccia per il nostro essere.

Matrimonio felice, quanto mi costi e quanto vali?

 Un matrimonio felice quanto vale? Di sicuro convivere, sposarsi, scegliere di condividere la propria esistenza con un’altra persona costa tempo, dedizione, richiede impegno ed anche una buona dose di rischio, perché spesso si preferisce rifuggire dai legami stabili per timore di investire troppo di sé in relazioni che potrebbero deludere e scottare. Un approccio che frena al sentimento e che sicuramente è controproducente.

Spesso alla fine di una storia ci si chiede: “Come ho fatto a perdere tanto tempo con lei/lui?”. In realtà tutto è in continua evoluzione, anche le persone e i sentimenti si evolvono, cambiano e se ci si ritrova estranei alla fine di una storia d’amore, ad essere diversi, garantito, si è sempre in due.

Gli opposti si attraggono? Scoprilo con il quoziente di compatibilità di Wilson

 Appena qualche giorno fa parlavamo di come le idee politiche contrapposte o al contrario l’appartenenza allo stesso schieramento influenzassero il rapporto di coppia, in special modo l’impatto sui litigi, sulla frequenza delle discussioni accese, su argomenti spesso spinosi tra partner con idee differenti, ad esempio l’educazione dei figli.

Oggi torniamo a parlare delle prospettive di sopravvivenza (e di felicità) di una coppia in riferimento ad un altro fattore chiave: la compatibilità, intesa come similarità a tutto tondo ovvero interessi comuni, preferenze che puntano nella stessa direzione e tratti della personalità condivisi da entrambi i partner. Sarà vero che sono gli opposti ad attrarsi?

Superare la fine di un amore

Parliamo di amore e vediamo cosa succede e come rimediare quando finisce un amore. Purtroppo c’è da prendere atto che gli amori, come nascono così finiscono. Questo ciclo fa parte della vita dell’essere umano, anche perché principalmente andiamo a metterci in contatto con qualcosa di chimico che non è del tutto controllabile dalla mente e dalla volontà umana.

E come per la religione la vita umana inizia e finisce, anche i sentimenti seguono lo stesso percorso. Sicuramente è difficile accettare la fine di un amore ed a volte si può finire in tunnel viziosi che non danno più “aria per respirare” al lasciato.

Felici in coppia: i segreti

A partire dai consigli che gli esperti di coppie smistano sulle riviste e sui loro excursus didattici, si potrebbe ipotizzare che con un po’ di impegno, si può diventare facilmente la coppia perfetta per felicità e sensazioni. Ci sono però tante persone pigre che non hanno la volontà di andare a cercare i vari testi, mettersi a leggere e filtrare le informazioni contenute in queste letture e di conseguenza, per far decollare la coppia e mantenere la felicità, occorre un po’ di impegno in più nel quotidiano.

Noi di IoValgo, oggi vogliamo in questo post darvi 5 consigli secchi e precisi, che se osservati, sicuramente vi aiuteranno a gestire meglio la vostra relazione in coppia senza troppe difficoltà.

A cena con i suoceri, la percezione del tempo

 Ti presento i miei. Sì, ma quanto dura questo incontro? Nessuno si è mai sognato di chiederlo al partner, eppure la mente i minuti li conta eccome per farsi una ragione di quanto deve durare quello che in molti casi è un esame. E’ un meccanismo che scatta inconsciamente: davanti ad un evento non proprio gradevole sapere quanto dura potrebbe renderlo più tollerabile e questo avviene non solo con il caso esempio sopra citato.

In realtà, come spiegano in un recente studio i ricercatori della University of Toronto, conoscere in anticipo la durata di un esame, di una cena con persone antipatiche e di tutte quelle ricorrenze pesanti che ci piombano spesso addosso, potrebbe peggiorare la situazione e metterci maggiormente di cattivo umore.

Idee politiche, come influenzano la vita di coppia

 Idee politiche, come influenzano la vita di coppia? Ma cos’è la destra, cos’è la sinistra, cantava un indimenticabile Gaber. Un’équipe di ricercatori afferente alla Rice University si è domandata piuttosto com’è convivere con chi appartiene ad uno schieramento politico opposto rispetto ad un partner che vota e parteggia per la nostra stessa fazione.

Possiamo ipotizzare due diverse opzioni per chi ha scelto come compagno o compagna di vita un avversario politico:

  1. uno scambio di idee, opinioni e punti di vista diversi che sia più simile ad un confronto piuttosto che ad uno scontro e che risulti in una coppia più ricca di vedute e aperta alla tolleranza ed al rispetto degli altri;
  2. seconda opzione, molto più probabile purtroppo, liti furibonde soprattutto quando si diverge su temi come l’ispirazione politica dei figli, o su posizioni che ormai vengono aridamente ed ideologicamente associate alla destra o alla sinistra, come quelle sull’aborto, il testamento biologico e così via discorrendo.

Queste sono le nostre supposizioni su cosa può accadere e saremo felici di raccogliere le vostre idee e testimonianze su questo argomento. Vediamo invece cosa hanno scoperto gli autori della ricerca di cui accennavamo ad inizio post, pubblicata di recente sulla rivista specializzata Journal of Politics.

Divorzi grigi, lasciarsi a sessant’anni per ricominciare

 Divorzi grigi: lasciarsi a sessant’anni, mettere fine ad una vita di coppia che va avanti da decenni, tra alti e bassi, perché si ha voglia di ricominciare, perché non si è più innamorati, perché si vive male e ci si vuole concedere un’altra chance per essere felici. Scelte coraggiose dettate dal desiderio di costruirsi una nuova esistenza, ora o mai più.

Sono in aumento le separazioni tra coniugi over 60. Della spinta al distacco dal partner di sempre, un taglio netto con il passato vissuto come catarsi e nuovo inizio, parla la dottoressa Marialori Zaccaria, presidente dell’Ordine degli psicologi del Lazio, in un intervento all’Adnkronos Salute. Cosa spinge sempre più coppie a divorziare a sessant’anni ed oltre?

Empatia di coppia: pro e contro

Guardandosi intorno, ci si ritrova a guardare spesso delle coppie di lunga durata che hanno una caratteristica peculiare: quella dell’assomigliarsi, in aspetto, atteggiamenti, modi di vivere…ed anche salute.

Lo stato della salute emotiva e fisica di uno dei due partner, influisce in maniera positiva o negativa quando c’è amore. Le coppie che durano da molto tempo, quindi, sono legate non solo dal rapporto in se, ma anche da una serie di realtà empatiche, non visibili ad occhio umano, che le rende completamente simili e soprattutto fa si che la stessa coppia sembrasse vivere in simbiosi. Oggi a questo proposito, analizziamo uno studio statunitense, pubblicato sulla rivista American Psychological Association, Health Psychology.