Litigi di coppia, emozioni più sentite dalla donna

 Emozioni che si scatenano durante e dopo un litigio all’interno di una coppia. A capirle meglio, analizzando le diverse reazioni femminili e maschili ai diverbi, ci viene incontro un recente studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Intervención Psicosocial. Ad effettuare la ricerca un’équipe di psicologi afferente all’Università di Granada, in Spagna, composta da Inmaculada Valor Segura, Francisca Expósito e Miguel Moya del Dipartimento di Psicologia sociale dell’ateneo spagnolo.

Nel corso di una discussione, malgrado dai rilievi degli autori risulti che siano proprio gli uomini ad usare toni più aggressivi e a denotare un maggior accanimento, a conti fatti sarebbero le donne a percepire maggiormente le emozioni mentre il sesso maschile non se la prende più di tanto.

Numerologia tantrica per affinità di coppia

Oggi parliamo di qualcosa di scientifico che però può essere molto sfizioso: la numerologia tantrica. Stiamo parlando di una scienza che riesce a studiare una persona com’è, com’è il suo carattere, proprio partendo dall’assunto numerico delle lettere del suo nome e cognome. In primis è necessario effettuare una conversione di tutte le lettere in numeri basati dall’uno al nove e questo lo possiamo fare così:

  • A, J, S si converte a 1
  • B, K, T si converte a 2
  • C, L, U si converte a 3
  • D, M. V si converte a 4
  • E, N, W si converte a 5
  • F, O, X si converte a 6
  • G, P, Y si converte a 7
  • H, Q, Z si converte a 8
  • I, R si converte a 9

Figli per le coppie di fatto: desideri

Oggi parliamo di un fattore psicologico che colpisce ben l’85% degli esseri umani eterosessuali. Sembra infatti, che secondo recenti ricerche, su un campione di 5.000 persone intervistate, l’85% degli stessi riesca ad accettare l’idea che un bambino abbia due mamme, ma con molta difficoltà riesce ad accettare una coppia con un bambino composta da due papà. Il risultato di questa ricerca svoltasi negli Stati Uniti, è che la figura materna ha una necessità non indifferente nell’immaginario collettivo, al punto che le inclinazioni sessuali diventano discriminanti anche per i figli.

Ulteriori ricerche tenutesi in altre Università, però, dichiarano che l’omosessualità negli individui maschi adulti, porta ad avere anche un enorme senso materno e che quindi le richieste di adozione (nei Paesi dove possibile) delle coppie di fatto, formate da soli uomini è grande e pari a quello delle donne.

Risvegliare la vita di coppia

La vita di coppia è diventato uno dei momenti più belli da affrontare nella giornata, questo perché con il susseguirsi di avvenimenti quotidiani stressanti sul lavoro e nelle amicizie, si cerca di tornare a casa con il migliore sorriso per vivere una serata tranquilla e discretamente serena insieme al proprio o alla propria partner.

Nello specifico è importante esaminare anche la sfera sessuale di una vita di coppia che cambia radicalmente nel momento in cui tra i due coniugi nasce qualche figlio. Questo perché è sempre più complicato ritagliarsi qualche spazio per se, magari per scambiarsi due effusioni o meglio per fare l’amore.

Come trattenere un uomo

Se un tempo erano gli uomini a dover rincorrere le donne, oggi tutto è cambiato e ci troviamo nella situazione opposta, vale a dire che sono le donne a dover rincorrere gli uomini. Il caso più frequente rilevato negli ultimi anni, è relativo soprattutto agli uomini che scappano da una situazione particolare: il matrimonio.

Se osserviamo le sedute di psicologia di coppia degli ultimi anni, notiamo infatti che c’è un netto aumento di uomini che cercano di scappare nel momento in cui il rapporto si stabilizza e si va a cercare qualcosa di solido nella coppia. Si tratta probabilmente dell’esperienza maschile che manca oppure nell’insita maternità che le donne hanno, mentre gli uomini no.

Dipendenza affettiva da curare

La dipendenza affettiva è stata discussa da molti autori come il così detto “mal d’amore” o meglio “intossicazione d’amore”, o meglio ancora “droga d’amore”. Questa patologia è una forma di dipendenza a tutti gli effetti, e come tale va presa, non nascosta e curata soprattutto con l’aiuto di chi ci è vicino. Per questo motivo, di ordine psicologico, ci conviene cominciare a fare però alcune distinzioni importanti onde evitare di compiere un errore lessicale e far diventare patologico anche un momento particolare transitorio della vita dell’individuo. Infatti, ci sono delle fasi di dipendenza affettiva nella vita di una relazione che sono normali e non vanno curate.

La dipendenza affettiva, viene indicata solitamente come una sofferenza legata ad uno statu affettivo nei confronti di un oggetto d’amore che non è disponibile oppure che non ci da la stessa quantità d’amore, intesa anche come fiducia, stabilità, serenità ed enfasi affettivo.

Amici, quanto li conosciamo davvero?

 Amicizia: quando si può affermare di conoscere veramente una persona cara? Semplice: quando riusciamo a capire cosa pensa nelle più svariate situazioni. Un piccolo esercizio per capire quanto conosciamo un amico consiste nel provare a rispondere sul suo modo di vedere il mondo. Ad esempio, se sappiamo cosa pensa quando qualcuno si sente a disagio, quando una persona agisce in maniera riprovevole spinta dalla necessità e così via discorrendo.

Saper rispondere a questo genere di interrogativi potrebbe fare la differenza in un rapporto di amicizia destinato a durare. A dirlo è un recente studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science.

Innamorarsi di un amico

 Esiste l’amicizia tra uomo e donna? Ovviamente sì. L’amletico dubbio, è amore o amicizia?, sorge quando i rapporti si fanno sempre più stretti, magari entrambi single, si inizia a frequentarsi più assiduamente e la presenza dell’amico sostituisce quella del partner, tanto che è difficile riuscire a separare le due figure se si escludono quei due tasselli mancanti ma fondamentali: la dichiarazione esplicita dei propri sentimenti ed il sesso.

Dichiararsi ad una persona che ci attrae non è mai semplice. A volte, quando l’attrazione è reciproca non ce n’è affatto bisogno ma accade più spesso che l’interesse sia inizialmente unidirezionale. Se non c’è un sentimento di amicizia a frapporsi tra noi e l’oggetto del nostro desiderio, il rischio viene corso con la consapevolezza che, in caso di rifiuto, non si avrà granché da perdere. Brucerà un po’ ma probabilmente non sorprenderemo più questo no vagare nella nostra vita. Diverso è il discorso se ci si innamora di un amico.

L’amore un must per gli inglesi

Il livello sociale e psicologico dell’individuo è spesso legato alla vita sentimentale e personale dello stesso. La vita si basa infatti su una serie di prerogative ed obiettivi che portano l’uomo ad agire secondo determinate scelte e soprattutto secondo dei canoni che crede giusti e che possono esserlo o meno per gli altri individui.

Seppur in fase calante, l’amore è uno dei beni di prima necessità di cui l’individuo ha bisogno. Anche se questo oggi giorno sta sempre per essere più sorpassato dal potere di acquisto ed il benessere economico. Qualcosa di diverso avviene però a seconda della nazionalità presa a riferimento per uno studio di priorità.

Gravidanza da single e depressione

Si sente spesso parlare di una sindrome patologica che prende le donne chiamata anche depressione post partum (meglio nota come crisi post parto). Da una recente ricerca dell’ Istituto norvegese di Sanità Pubblica, guidato dalla dottoressa Gun-Mette Rosand, verrebbe fuori una nuova possibilità di vedere una donna depressa anche durante i nove mesi di attesa, cioè prima del parto. In questa fase, come per quella successiva, la donna, potrebbe avere una depressione oppure una sindrome di inizio depressione. Questo succede, secondo gli studiosi, soprattutto qualora con il proprio compagno ci siano segni di cedimento, per il pancione o per altri motivi. Tra i motivi più annoverati di questa tipologia patologica, troviamo il partner assente, che fa mancare un sostegno morale e fisico importante.

Questa condizione farebbe aumentare a dismisura le ansie e le paure e questo riuscirebbe oltre a portare alla depressione pre parto, anche a parti prematuri o peggio al peso bassissimo del nascituro con una serie di problemi legati alla nascita del piccolo ed alla sua storia nei primi anni della scuola.

Convivenza: uomini e donne

Oggi analizziamo un fenomeno sempre più comune nel mondo ed i suoi aspetti e retroscena psicologici che variano da soggetto a soggetto.
Sempre di meno sono infatti i giovani che si sposano ma che decidono comunque di andare a convivere. Tra uomini e donne però sembrerebbe esserci una differenza sostanziale negli obiettivi di convivenza. Per le donne, infatti sembrerebbe essere come una sorta di passo anticipatorio verso il matrimonio quello della convivenza.

D’altro canto, l’uomo la vede invece come una forma di assicurazione per il sesso sicuro a tempo pieno. Uno studio ha definito questi input. Stiamo parlando di una ricerca pubblicata sul Journal of Family Issues, che fa riflettere non poso sull’approccio che esiste tra i giovani e la convivenza. Carico di impegni per la donna, scorrevole e divertente per gli uomini che cercano di vedere solo vantaggi da questa convivenza. Secondo la professoressa Penelope Huang che ha curato lo studio, infatti:

Psicologia di un matrimonio… senza difetti!

 Un matrimonio, una convivenza, una relazione perfetti o quasi? Il segreto, per la psicologia, sta tutto nel guardare al partner con occhi leggermente velati, che coprano tutti i difetti o almeno quelli veramente insopportabili e che potrebbero minare il rapporto quando non c’è più un fiume di passione a risanare tutto, come avviene nel caso di molte coppie consolidate.

Di psicologia del matrimonio ha parlato Sandra Murray, ricercatrice dell’Università di Buffalo, in un recente studio pubblicato dalla rivista di divulgazione scientifica Psychological Science.

Omosessualità e media: il caso Luca

 Chi non ricorda la canzone di Povia a Sanremo Luca era gay?” Il brano che parlava dell’omosessualità repressa di un giovane che a causa di un padre particolare, non riusciva a comprendere la sua omosessualità. Il brano parlava di un giovane che non aveva le idee chiare sulla sua sessualità e che di conseguenza decide di diventare omosessuale, forse per il troppo avvicinamento alla madre. Il giovane è un caso vero e si chiama Luca Di Tolve, ha 39 anni e proprio di recente in una intervista al settimanale Oggi, parla del suo libro che narra della sua vicenda, già nota al pubblico da Sanremo 2009. Le sue parole per parlare della sua vita sono state:

“Finalmente ho ritrovato il bandolo della matassa della mia vita. E se sei contento di una cosa la dici a tutti”.

Socerafobia, la paura dei suoceri

 Un rapporto che si trascina, tormentato, dalla notte dei tempi, quello con i suoceri. Che si tratti di lei che ha problemi con la mamma ed il padre di lui, o di lui che mal sopporta i genitori di lei, la situazione spesso precipita quando a peggiorare un equilibrio già precario interviene l’aggravante di un carattere invadente piuttosto che l’antipatia, la gelosia o peggio una convivenza forzata che esaspera le tensioni esistenti.

Astio, disprezzo, risentimento, rancore, ma quando si arriva alla paura irrazionale dei suoceri, la socerafobia, la convinzione di avere un mostro di suocera? Un terrore che va oltre il limite del razionale, che si fa ossessione e che si palesa soprattutto in alcuni periodi dell’anno come le festività in cui si è costretti ad incontrare i parenti.