Avete mai trascorso una serata con il vostro fidanzato a sfidarlo e a sbizzarrirvi con qualche console di videogiochi? Secondo la rivista The Frisky fare uso di videogiochi fa bene alla coppia, perché diventano un passatempo divertente che piace molto ai giovani e che li unisce. Le console per poter giocare oggi sono tantissime: PlayStation, Wii, Nintendo e chi più ne ha più ne metta. Potete allora riprodurre in casa vostra un vero e proprio campo di tennis o una lezione di ballo in modo da soddisfare davvero tutti i gusti.
Relazioni Interpersonali
Nozze a sorpresa per un indeciso
Avete un fidanzato indeciso? Volete convolare a nozze ma non sapete come dirglielo, perché lui fa finta di niente e sembra non voler impegnarsi troppo? Oppure siete fidanzati da tanti anni, ma non riuscite per questioni di tempo ad organizzare il matrimonio dei vostri sogni? Non vogliamo erudirvi su wedding planner geniali o di tecniche innovative per poter risparmiare e sposarvi. Oggi vogliamo parlarvi di un episodio molto curioso accaduto in Nuova Zelanda.
Da chi sono attratte le donne?
Alcuni forse si stupiranno del risultato di una recente ricerca effettuata dalla Boise State University. Lungi dal giudicarne l’esito, vi riportiamo i dati dell’indagine che ha dimostrato come gran parte della popolazione femminile, almeno il 60%, prova attrazione per altre donne. Sono stati esaminati ben 484 studenti americani che si sono sottoposti ad una serie di domande in forma anonima.
E’ di moda scambiarsi il partner?
Voglia di trasgredire o un diverso stratagemma per poter rivitalizzare un rapporto di coppia andato a male? Sembra che la tendenza del momento sia quella dello scambio di coppia. Dagli ultimi dati raccolti emerge un dato impressionante: una coppia su quattro pratica lo scambio di coppia.
Lo shopping misura l’affinità di coppia
Chi non ha mai calcolato la propria affinità di coppia? Chi non si è chiesto se il partner che ha scelto appartiene al giusto ascendente zodiacale? E attraverso questi metodi di misurazione si calcola quanto sia forte la propria relazione con il partner. Lontano dal giudicare quanto tutto ciò sia giusto o sbagliato, vogliamo parlarvi di un interessante indagine a proposito dell’affinità di coppia. Si è interessata dell’argomento l’esperta Monica Zentellini.
L’anima gemella la trovate sul Web
Se siete ancora single e siete alla ricerca del vostro principe azzurro non dovete disperare. Un’indagine pubblicata sulla nota rivista inglese Daily Mail sostiene che l’anima gemella esiste . Tutte le Bridget Jones del mondo riusciranno a credere davvero che esista un Marc Darcy tutto per loro, basterà scegliere il posto giusto. Qualcuno sarà già pronto a preparare la valigia, ma tenetevi forte. Il luogo preferito per gli incontri amorosi sembra essere la Rete: lo sostengono oltre l’80% degli ex single.
I narcisisti sanno di esserlo, ma si piacciono ugualmente così
Le persone narcisiste, sulle prime, possono anche risultare brillanti e simpatiche, ma con questo loro difetto, alla lunga, rischiano di perdere molti legami sociali importanti. Un recente studio, però, ha dimostrato come queste persone, pur avendo comunque un’altissima considerazione di sè, siano consapevoli di poter risultare presuntuosi e antipatici agli occhi degli altri,
La ricerca è stata condotta da un gruppo di studiosi guidati dalla psicologa Erika Carslton della Washington University di St.Louis. I ricercatori volevano approfondire tre aspetti del narcisismo: la percezione di se stessi, la percezione degli altri e cosa loro credevano gli altri pensassero di loro stessi.
Bambini meno aggressivi se in buoni rapporti con gli insegnanti
Il fenomeno del bullismo e delle violenze a scuola, anche tra i giovanissimi, è purtroppo sempre molto diffuso, e probabilmente è un pò, anche, lo specchio di una società aggressiva nonchè violenta, dove i bambini imparano presto che l’importante è farsi notare, anche con comportamenti prepotenti e di sopraffazione sui più deboli.
E’ un fenomeno che allarma sempre di più anche gli insegnanti, che potranno, però, imparare a contrastarlo meglio cercando di creare un buon legame tra loro stessi e gli studenti. Questo, almeno, è quanto emerso da uno studio condotto da Mara Brendgen, professoressa di psicologia all’Università del Quebec a Montreal, insieme a ricercatori dell’Università di Laval, dell’Università di Montreal, dell’Università dell’Alabama e dell’Università di Dublino.
Sei goloso di dolci? Forse hai anche un carattere “dolce”
Una buona notizia per tutti coloro che sono golosi di cibi dolci: nonostante possano comunque far ingrassare e nuocere anche ai denti, secondo una ricerca americana, però, chi ama mangiare questi cibi ha, in genere, un carattere più amichevole ed è più propenso ad aiutare gli altri, è insomma, “dolce” anche di carattere.
Sviluppare il cervello con Facebook?
Sembra un’affermazione strana. Come un social network può far sviluppare il nostro cervello e accrescerlo? Tutto dipenderebbe dal numero di amici. È quanto ha studiato il ricercatore Ryota Kanai presso lo University College di Londra (UCL). Sono stati coinvolti ben duecento venticinque studenti, e successivamente altri quaranta.
Gli uomini sarebbero leggermente più spiritosi delle donne
Uno studio americano sembrerebbe in parte confermare un luogo comune che già si stava diffondendo, secondo il quale gli uomini avrebbero un maggiore senso dell’umorismo, e sarebbero più spiritosi, delle donne. Per giungere a tale conclusione, i ricercatori dell‘Università di San Diego hanno chiesto ad un gruppo composto da 16 maschi e 16 femmine di scrivere delle didascalie per delle vignette satiriche tratte dal giornale “New Yorker”. Successivamente, è stato chiesto ad un gruppo composto da 34 maschi e 47 femmine di valutare le vignette in base a quanto le consideravano divertenti, senza sapere quali fossero scritte da uomini e quali da donne.
I maschi che hanno partecipato all’esperimento hanno ottenuto un punteggio più elevato rispetto alle femmine, ma praticamente di un soffio (0,11 punti); inoltre, dalla ricerca è emerso un particolare curioso: gli uomini, inconsciamente, tendevano a dare un punteggio più alto alle didascalie scritte da altri uomini, il che significa che i maschi risultavano più divertenti per lo più ad altri maschi.
Tagliare i ponti con il proprio ex per tornare a vivere
Quando ci si lascia, voltare pagina, come si suol dire, non è un gesto così automatico come spesso si tende a credere, anche perché vivendo nell’era dei cellulari e di Internet è quasi impossibile sottrarsi al contatto continuo.
Lo shopping? La cura contro le delusioni d’amore
Quale donna non invidia Carrie Bradshaw, la protagonista della famosissima serie statunitense “Sex and the city”? Quale donna non ha mai sognato di trascorrere un’intera giornata con la giornalista per le strade di New York per provare il brivido dello shopping più sfrenato? Scarpe, gioielli, vestiti, profumo. Difficile trovare una donna che possa rinunciare a tutto ciò. Che lo shopping sia un’ossessione è vero per molte donne. Ma allo stesso tempo è innegabile che abbia anche un effetto benefico su chi lo pratica. A conferma di ciò arriva uno studio britannico promosso dalla catena di negozi londinesi chiamata Superdrug.
Bambini altruisti? Già a quindici mesi
Sembra spesso di vivere in una società dominata dall’egoismo, dove ci si disinteressa delle ingiustizie e delle sofferenze patite dagli altri, ma, in questo senso, una speranza può arrivare forse da chi si è da poco affacciato al mondo, sempre che poi non segua i cattivi esempi che possono venire dagli adulti.
Secondo una ricerca svolta in collaborazione tra il Max-Planch-Institute per l’antropologia evoluzionistica e l’Università di Washington, infatti, già a 15 mesi un bambino potrebbe aver sviluppato il senso dell’altruismo e dell’equità. In precedenza, si riteneva invece che i bambini maturassero tali qualità più tardi, intorno ai 6-7 anni.
Nell’esperimento, a un gruppo di 47 bambini di 15 mesi venivano fatti vedere due brevi video, nel primo dei quali un ricercatore dava dei cracker a dei suoi colleghi, prima distribuendoli in modo equo, poi dandone di più a uno dei due. Nel secondo video, la scena veniva ripetuta con del latte al posto dei cracker.
I bambini guardavano con maggiore attenzione e maggiore sorpresa i video nei quali il cibo veniva distribuito in maniera ineguale. “I bambini si aspettavano un’equa e giusta distribuzione di cibo, e rimanevano sorpresi nel vedere che a una persona veniva dato più latte o cracker che a un’altra”, ha spiegato Jessica Sommerville, professoressa associata dell’Università di Washington, che ha condotto la ricerca.